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L' orto di Francesco - Episodio 8

4 maggio

I pomodori che abbiamo visto trapiantare nelle scorse settimane sono ben cresciuti, compatibilmente con il tempo non proprio clemente delle ultime settimane. Ora le piantine sono alte più di 60 cm e devono essere legate al loro tutore per evitare che il vento le spezzi.

Si usa della raffia per legarli, senza stringere i fusti, ma lasciando sempre un po’ di gioco perché la pianta sia sorretta senza essere strozzata. Mentre si effettua questa operazione -e Francesco controlla le piante ogni giorno e ogni giorno trova qualcosa da fare – si eliminano le femminelle. Sono così chiamati quei germogli che nascono all’ascella dei fusti e che sottraggono risorse ai fusti veri e propri. Con le dita quindi li si spezza alla base.

Su qualche pianta si iniziano a vedere dei fiori e non resta che seguirne la crescita e confidare nel buon lavoro delle api perché si trasformino in frutti.

Nella stessa aiuola in cui nelle settimane scorse avevamo visto le piante di insalata salvate dallo scorso anno, ora Francesco ha piantato altri pomodori e una fila di fagiolini.

Questo sono preda di qualche parassita che ne erode le foglie, tanto che alcune piantine sono completamente defogliate e perciò condannate. 

Abbiamo cercato il parassita responsabile, ma senza trovarlo. Probabilmente è una larva (camolino lo chiama Francesco); nella sua filosofia  preferisce non trattare le piante con insetticidi. “Meglio  mangiare di meno” ci dice “ma più sano. E se la pianta resiste, bene; sennò pianteremo qualcos’altro”.

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