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Cura di bellezza per il prato

Alla fine dell’estate, messe alle spalle le settimane più calde, l’erba torna a crescere; ce ne accorgiamo dal colore verde vivo, brillante, tipico delle microterme che, nonostante le annaffiature, avevano rallentato se non addirittura interrotto la crescita nei due mesi passati. Lo annaffiamo -durante l’ultimo mese ha piovuto veramente poco- e subito pare rispondere con una crescita più vistosa. Ma non basta: ci sono degli interventi che è bene fare in questo periodo se vogliamo che il prato si mantenga bello e superi senza danni l’inverno. Un taglio accurato, la concimazione, un buon arieggiamento del terreno sono fondamentali per ridare splendore e forza al prato.

Anche eventuali buchi, creati durante l’estate o prodotti a causa del rovesciamento di qualche liquido, l’esuberanza del nostro cane o il gioco dei bambini, appaiono in questo periodo ben visibili: è il periodo ideale per porvi rimedio. Nelle prossime settimane infatti può bastare una trasemina per restituirci l’erba folta che desideriamo.

La scarsità di precipitazioni ha sicuramente avvantaggiato le infestanti che hanno trovato facile gioco nel prevaricare l’erba buona. 

Ci conviene perdere qualche ora per rimettere a nuovo il nostro prato mettendolo nelle condizioni migliori per superare l’inverno e ripartire con ancora più vigore il prossimo anno.

  1. Una pulizia energica
  2. Un taglio preliminare molto alto
  3. Eliminiamo le erbacce
  4. Tagliamo all’altezza giusta
  5. Rastrelliamo ancora
  6. Careggiamo il terreno
  7. Distribuiamo il concime
  8. Annaffiamo
  9. Seminiamo

1 – Una pulizia energica

La prima cosa da fare è sicuramente una pulizia accurata. Va fatta utilizzando il rastrello a denti rigidi, pulendo con energia tutta la superficie per eliminare rametti e sporcizia portata dal vento. 

Non dobbiamo avere timore di rovinare l’erba esistente: il rastrello deve grattare il terreno per rompere il feltro, ovvero quello strato che si forma sulla superficie e riduce sia la possibilità di ossigenazione sia la penetrazione dell’acqua. Sarebbe un errore passare il rasaerba senza aver fatto prima un’adeguata pulizia: rischieremmo di rovinare le lame inutilmente.

2 – Un taglio preliminare molto alto

La seconda operazione è un taglio di aggiustamento, molto alto, che possiamo fare anche a mano. Consiste nel tagliare erbacce invadenti e cespugliotti che sono cresciuti a dismisura e che le lame del rasaerba potrebbero avere difficoltà a recidere.

Eliminiamo con questa operazione tutto quanto cresce sopra il livello normale dell’erba buona. Questo ci permette di individuare anche le erbacce su cui iintervenire pria del taglio vero e proprio.

3 – Eliminiamo le erbacce

In questo periodo sono particolarmente grandi e visibili. Cerchiamo di estirparle con tutta la radice, aiutandoci con una paletta o usando un coltello con cui tagliare la radice sotto il vello del terreno.

Non è un’operazione facile, ma necessaria perché le infestanti sottraggono acqua e nutrimento all’erba buona e la loro eliminazione è fondamentale se vogliamo avere un prato dall’aspetto curato.

In questa fase l’uso di un diserbante selettivo (per piante a foglia larga) è sconsgliato perché non ci sono le condizioni ideali perché questi prodotti possano agire.

Dove riusciamo a togliere un’erbaccia, rimarrà un buco visibile, lo spazio occupato dall’infestante a scapito del prato. Non preoccupiamocene: ci basteranno pochi semi per ridare all’erba la densità desiderata.

4 – Tagliamo all’altezza giusta

Possiamo ora passare il tagliaerba: regoliamolo su un’altezza tale da tagliare non più del 50% dell’altezza totale dell’erba. È importante infatti lasciare alle piante la possibilità di svolgere l’attività di fotosintesi perché si riprenda in fretta.

Quando l’erba è alta non è mai corretto tagliarla tutta in una volta: bisogna sempre procedere per gradi, lasciando eventualmente qualche giorno tra un taglio e l’altro fino a raggiungere l’altezza desiderata.

In questo periodo un’altezza intorno ai 5 cm va bene.

5 – Rastrelliamo ancora

Dopo il taglio, rastrelliamo con cura per togliere ogni traccia di sfalci. Non lasciamoli sul terreno se non per lo stretto tempo necessario perché si asciughino al sole. Gli sfalci tagliati tolgono luce all’erba, limitano l’assorbimento di acqua, se lasciati sul terreno a marcire rischiano di produrre marciumi all’erba sottostante. Usiamo ancora il rastrello a denti rigidi, cercando di raschiare, come prima, il terreno. 

6 – Arieggiamo il terreno

Per eliminare qualsiasi traccia di feltro dobbiamo usare l’arieggiatore. Ne esistono di manuali e di elettrici. Le lame di questo attrezzo tagliano il feltro presente sulla superficie e facilitano l’ossigenazione del terreno con enorme vantaggio per le radici.

È come una pulizia profonda: le radici respirano, il terreno diventa più ricettivo e accoglie facilmente acqua e concime. L’erba cresce più forte e più sana.

7 – Distribuiamo il concime

La superficie ora è nelle condizioni migliori pr accogliere il concime, libero di penetrare fino a livello delle radici. Possiamo distribuirlo a mano, a spaglio, oppure usando un distributore meccanico. La regola vuola che si proceda per file parallele prima in un senso e poi, nuovamente, perpendicolarmente ai primi passaggi. In questo modo si ottiene la maggiore uniformità di distribuzione.

Distribuirlo a mano non è facile come sembra: ottenere un’uniformità di distribuzione richiede una certa manualità. Possiamo affidarci a dei distributori meccanici: ne esistono da tenere in mano oppure da spingere sul terreno. Il loro costo è in ogni caso modesto e possono servire sia per concimare che per seminare. Vale la pena prenderli in considerazione dunque.

8 – Ora annaffiamo

Dopo tutte quest operazioni possiamo annaffiare il prato: ci basterà fornire un paio di litri a metro quadrato, alla sera, per dare al terreno l’umidità utile per sciogliere il concime e farlo penetrare e dall’erba quanto basta per reagire al taglio e all’energiche rastrellate. 

Annaffiamo a pioggia evitando sempre getti violenti sul terreno. Se abbiamo un sistema diirrigazione automatico, attiviamolo manualmente in modo da fornire una quantità d’acqua leggermente inferiore al necessario. Pootremo ripetere l’operazione tra qualche giorno se nel frattempo non piove.

9 – Se vogliamo seminare

Dopo tutti trattamenti descritti possiamo anche gettare un po’ di semi per rinfoltire il prato o occupare eventuali buchi.

Distribuiamo i semi sul terreno già umido procedendo come già descritto per la concimazione, a file incrociate. 

Per proteggere i semi dagli uccelli che se ne possono cibare, soprattutto in quei punti dove dobbiamo coprire degli spazi vuoti, copriamoli con del tessuto non tessuto tenuto fermo con dei sassi. Saranno sufficienti dieci giorni perché i semi, germinati, non siano più appetibili. Se abbiamo la fortuna di avere un gatto o un cane in giardino, il problea non si pone: gli uccellini non si avvicineranno.

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