La posta della settimana
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Ho capito di avere un problema con le piante quando, una domenica mattina, sono andata da Ikea per cercare una cucina e sono uscita con un’alocasia. Qualcuno mi spiega come si rinvasa?
L’alocasia, conosciuta più facilmente come “orecchio d’elefante” per la forma e le dimensioni delle sue foglie può essere una bella pianta d’appartamento.
Le sue foglie possono diventare veramente grandi e lunghe fio a 60 cm: sono sostenute da lunghi piccioli che partono direttamente dal rizoma.
La specie “x Amazzonica” visibile nella foto merita di essere opportunamente trattata perché cresca e dia ampia soddisfazione.
Si tratta di una pianta tropicale: quindi, ama la luce filtrata e l’umidità. Basta pensare al Borneo, Paese d’origine della pianta, per rendersi conto delle sue necessità. Cerchiamo una posizione luminosa, idealmente davanti a una finestra esposta a Sud, ma dove la luce sia filtrata da una tenda leggera.
Pensiamo sempre che nelle foreste tropicali la luce è intensa, ma sempre filtrata da alberi più grandi. Niente sole diretto dunque, se non sporadicamente.
Tanta umidità invece: possiamo usare un nebulizzatore, gli umidificatori. Possiamo stirare a vapore nell’ambiente, lasciar bollire dell’acqua, lavare il pavimento lasciando che si asciughi: tutto serve ad alzare l’umidità ambientale. Se abbiamo un igrometro, controlliamo che l’umidità ambientale sia sempre superiore al 50%: respireremo meglio noi e staranno meglio le nostre piante.
Per quanto riguarda il rinvaso, generalmente si effettua a primavera. Avendola acquistata ora e avendo facilmente evidenti problemi di stabilità, possiamo rinvasarla anche ora, toccando il meno possibile il pane di terra.
Il vaso ideale per una pianta adulta è di 30 cm di diametro. Per il terriccio possiamo affidarci a un buon terriccio in sacco, tipo il Compo per piante verdi.
L’ideale sarebbe procurarsi un po’ di terriccio di foglie: è il classico terriccio che possiamo trovare nei boschi formato proprio dalle foglie decomposte (completamente o parzialmente). Ci basterà raccogliere con una paletta quello strato superficiale che troviamo tra le piante: non dobbiamo scavare, ma solo raschiare la superficie del suolo.
Questo terriccio offre alcuni vantaggi innegabili e va per questo usato da solo o mescolato al terriccio universale. Trattiene molto bene l’umidità e costituisce perciò una naturale riserva d’acqua per la pianta; inoltre è composto da materia organica, quindi un potente nutrimento, ricco di tutto il necessario per la crescita.
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