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La posta della settimana

<Vale>

Ogni anno sono assillato dal solito problema: quanto potare le mie buganvillee? Ho sempre il timore di potarle troppo o troppo poco. Mi dite come procede per non sbagliare? Questo è il periodo vero?

I giardinieri consigliano di intervenire su questa pianta due volte l’anno, in autunno dopo la fioritura e in primavera, prima del risveglio vegetativo.  Questo serve per permettere alla pianta di respirare meglio e di assorbire una maggiore quantità di luce, di conseguenza, di rinvigorirsi. Non dobbiamo avere un particolare timore nel potare questa pianta perché si tratta di una specie rustica capace di una crescita veloce.

La potatura che si effettua adesso – e presumiamo con questo che abiti in una regione fredda e che quindi non sono ancora apparsi i germogli, segno del risveglio vegetativo in atto- si effettua eliminando inizialmente i rami secchi, tagliandoli il più vicino possibile alla parte verde. Tagliamo quindi un terzo dei fusti più lunghi. Non è indispensabile farlo su tutti i rami: quelli meglio esposti o indirizzati possono essere solo cimati tagliando sopra una gemma. Riduciamo di lunghezza invece gli altri in modo che possano ramificare e riempire meglio l’area su cui la facciamo arrampicare. 

Usiamo sempre cesoie affilate e disinfettate e tagliamo sopra una gemma.

In autunno, alla fine della fioritura, può rendersi necessario intervenire ancora, ma solo per eliminare o ridurre la lunghezza dei fusti che si fossero allungati troppo o in posizione non ideale. Più che una potatura vera e propria, è una rifinitura a cui deve seguire una bona concimazione del terreno (con letame pellettato ad esempio) per consentire alla pianta di assorbire nutrienti preziosi che verranno utilizzati nella primavera successiva.

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