La posta della settimana
Non so quale logica perversa ci sia nel tagliare gli alberi già esistenti per “piantumare”. E “riqualificare”, tanto per usare il gergo ufficiale. Quello che è certo è che il Comune di Milano (questo che vedete in foto è il Parco Cassinis) sta seguendo da anni una strategia che privilegia le costruzioni a spron battuto, mentre a voce parla di strategie del verde e “milioni di alberi” che verranno piantati. In realtà, di alberi nuovi si vedono solo le piantine che piacciono tanto agli architetti, quelli nelle aree verdi interne a Milano, quelle “di design”. Ma non saranno loro a dare respiro a questa città, che ne ha invece un gran bisogno.
È presto detto. Questa cosa continua da anni, se non addirittura da decenni. Le piante “vecchie” vengono abbattute con la scusa del pericolo e con la promessa di nuove piantumazioni. Nella logica dell’informazione del nostro tempo fa più audience piantare 100 alberelli che abbattere un albero centenario.
Visto da dietro le quinte il problema è che un albero centenario (ma anche con meno anni sia ben inteso) costa in manutenzione e chi è in grado di effettuare una corretta potatura espone giustamente dei costi. In pratica: costano meno 100 alberelli e rendono di più di quanto costi potare un albero anziano (che non rende nulla, demagogicamente parlando). A questa si aggiunga la mentalità per la quale gli alberi si piantano per far felice la gente ora, non perché crescano e facciano la felicità delle prossime generazioni. Il risultato? Una miriade di alberelli che difficilmente diventeranno un bosco, ma che possono raccogliere il consenso di tanti beoti.
Al di là di questo, dal punto di vista tecnico, una miriade di alberelli della stessa specie non formeranno mai un bosco: più facilmente si faranno concorrenza tra loro, impediranno la formazione di un sottobosco e per crescere dovranno in qualche modo eliminarsi tra loro. Probabilmente ne sopravviveranno la metà e quella metà farà fatica a crescere in mancanza di cure opportune.
Abbiamo dedicato un articolo su come si fa un bosco; vale la pena leggerlo per farsi un’idea corretta.
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