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La posta della settimana

<Laura>

In questo periodo e per le prossime settimane capita di trovarsi con molte foglie secche e rametti caduti dalle piante che coltivo sul terrazzo. Mi chiedevo: è giusto buttarle nell’umido o, come si può fare in giardino, c’è un sistema migliore per utilizzarle?

La domanda è pertinente. Ogni volta che dedichiamo un po’ di tempo alle nostre piante sul terrazzo troviamo inevitabilmente delle foglie ingiallite o secche, dei rametti spezzati o piante che, avendo ormai esaurito il loro ciclo vitale, sono rinsecchite e possono solo essere buttate. Normalmente si finisce col raccogliere questi rifiuti verdi e gettarli nell’immondizia insieme all’umido o nell’indistinto, ma effettivamente potremmo impiegarli meglio semplicemente sfruttando i meccanismi della natura.

In giardino si fa del compostaggio, ma in terrazzo cosa possiamo fare? Qualcosa di molto simile e altrettanto utile. Teniamo a disposizione un vaso di buone dimensioni, ad esempio un 40x40cm e mettiamo qualche centimetro di terra comune sul fondo. Possiamo anche usare come fondo della terra sfruttata da qualche pianta che intendiamo eliminare. Usiamo quindi questo vaso come la nostra pattumiera verde tenendoci a disposizione un po’ di terra con cui andremo a coprire di volta in volta le foglie o i rametti o le piante che vi gettiamo. Innaffiamo ogni tanto il nostro vaso di rifiuti in modo da mantenere il terreno un poco umido. 

Il posto ideale per mettere questo vaso è dove possa vedere il sole qualche ora al giorno, ma non è indispensabile. Anche all’ombra svolge il suo compito molto bene. 

Possiamo gettare in questa mini-compostiera anche qualche avanzo verde della cucina: le bucce delle patate, i ritagli delle carote o di qualsiasi altra verdura, le parti scartate della frutta (ma evitiamo gli agrumi). Fondamentale è non gettarvi rifiuti di tipo animale, come carne, ossa, pesce perché produrrebbero cattivo odore. Possiamo invece bagnare i nostri rifiuti verdi con avanzi delle bibite (contengono zuccheri), the, caffè, birra.

Possiamo fornire una marcia in più mettendo un pochino di lievito di birra (secco o in panetti): ne basta pochissimo sciolto in poca acqua. L’unica nostra preoccupazione è quella di mantenere una costante umidità: bagneremo perciò il nostro vaso come faremmo con qualsiasi altra pianta e, una volta al mese, con la paletta rigireremo un poco la terra per arieggiarla. Ci meraviglieremo di quanto possa contenere il nostro vaso perché tutto quanto vi metteremo verrà lentamente decomposto dai batteri e si ridurrà a un terriccio indistinto. A primavera avremo a disposizione un terriccio friabile, leggero, molto fertile che potremo mescolare con successo al terriccio di qualsiasi vaso e di qualsiasi pianta per arricchirlo di preziosi elementi nutritivi.

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