La Perovskia o salvia russa
Se desideriamo per il nostro giardino, ma anche per la nostra terrazza, una pianta insolita, che riempia e crei una forte macchia di colore, la Perovskia fa al caso nostro. Dalla primavera avanzata e per buona parte dell’estate i suoi lunghi steli di foglie argentate si ricoprono di centinaia di fiorellinii azzurro-violetti riuniti in lunghe spighe.
Originaria dell’Asia centrale, è nota come Salvia siberiana o Salvia russa per le sue affinità con questo genere; strofinandole, le foglie emanano un vago profumo di salvia.
È un arbusto perenne rustico, che si è diffuso in tutto l’arco mediterraneo dove ha trovato le condizioni migliori per la sua crescita. È semi-sempreverde, nel senso che risente molto della temperatura e, dove l’inverno è molto freddo, perde l’intero fogliame che però normalmente si riforma a primavera.
La Perovskia è l’ideale per creare grosse macchie di colore nelle aiuole, dal momento che può raggiungere il metro e venti di altezza e un’identica larghezza. Cresce bene anche in vaso e non teme la siccità e si presta perciò alla realizzazione di angoli originali o alla creazione di siepi atte a riparare dall’aria.
La posizione migliore
La piantina, acquistata a primavera e scelta tra quelle che presentano un aspetto più rigoglioso possibile, va messa a dimora in terra o in un vaso di media grandezza in piena luce, dove possa godere della maggiore esposizione al sole. Pregio indiscusso di questa pianta è la possibilità di diventare alta e grande senza con questo risultare mai invadente.
I suoi lunghi steli infatti ne assottigliano la forma e la slanciano, facendone così la compagna ideale di tante piante di dimensioni più contenute.
Perfetta se messa alle spalle di un’aiuola, come sfondo a piante da 30-40 cm di altezza, è molto apprezzata anche da sola, in vaso, all’ingresso di un patio o nell’angolo della terrazza.
Il delicato profumo dei suoi fiori e il colore argenteo delle sue foglie non passano mai inosservati.
Poche, semplici cure
La Perowskia predilige il terreno calcareo, sabbioso, ben drenato. L’eccesso di umidità infatti la fa avvizzire velocemente, producendo degli irrimediabili marciumi alla sua base. Quando viene interrata dobbiamo badare di lasciare il colletto della pianta un poco più sopra del livello del terreno: questo favorirà lo scorrimento dell’acqua e impedirà il ristagno. Se posizionata in zone parzialmente in ombra, tende a sfilacciarsi. Anziché crescere in altezza, si allarga, rimanendo bassa e producendo molti stoloni (fusti con radici) che corrono sul terreno. Prima della messa a dimora, verifichiamo il drenaggio del terreno e, se possibile, miglioriamolo con l’aggiunta di sabbia o ghiaia.
L’eccesso di acqua è l’unico problema di cui può risentire la pianta.
Periodicamente la pianta va controllata, i rami secchi vanno recisi a 30-40 cm da terra e il terreno va smosso per favorire il drenaggio.
Facile moltiplicarla
All’inizio di autunno la pianta produce molti stoloni che corrono lungo il terreno. Il modo migliore per moltiplicare la pianta è reciderli e metterli a dimora dove si preferisce. Volendo creare un cespuglio particolarmente imponente, si possono mettere vicine sei, sette piante, badando però che abbiano un sufficiente spazio per crescere ed allargarsi. Un altro sistema consiste nel prelevare delle talee di 8-10 cm a inizio estate, togliere le foglie più basse e metterle in acqua o in vasetti di sabbia costantemente umida.
Per favorire la formazione di foglie, è bene coprirle con una plastica sostenuta da legnetti. Dopo circa due – tre settimane le radici sono sufficienti per consentire la messa a dimora della nuova pianta.
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