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Il crisantemo

Si narra che una bambina vegliasse al capezzale della mamma malata e pregasse perché non morisse. Uno spirito, commosso dalla sua preghiera, le apparve e le offrì un fiore dicendole: “Quando arriverà la Morte, regalale questo fiore e la tua mamma vivrà tanti giorni quanti sono i petali del fiore”. 
Ma i petali erano pochi e allora la bambina prese delle forbici e iniziò a tagliuzzare per il lungo i petali fino a farli diventare tante striscioline sottili. 
Era nato il crisantemo e la Morte, commossa, lasciò vivere la mamma ancora per tanti anni.

Oltre le fiabe

I crisantemi iniziano a fiorire a settembre e proseguono per tutto l’autunno, crescono quasi ovunque, non richiedono cure speciali, non hanno bisogno di serre o strutture particolari e costano relativamente poco. Tutti buoni motivi per sceglierli per decorare aiuole e terrazzi, in sostituzione delle piante annuali che ormai vanno a terminare in queste settimane la loro brillante fioritura.

I numerosi ibridi creati dai vivaisti hanno fatto apprezzare questi fiori anche a quanti, associandoli ai cimiteri, sono stati fino a ieri riluttanti a utilizzarli per quello che sono: splendidi fiori dai colori e dalle forme diversissime e perfetti per illuminare i giardini quando il sole dell’estate è un ricordo.

Al suo successo ha contribuito anche la conoscenza e la cultura di altri Paesi. Nel centro Europa, ad esempio, sono utilizzatissimi per ornare banchetti di nozze e colorare ogni ricorrenza ma anche per decorare piazze e giardini pubblici.

In Giappone il crisantemo è tanto amato da essere considerato il fiore nazionale e, addirittura, quando le nuove varietà fioriscono nei giardini imperiali di Tokio, l’imperatore stesso le inaugura solennemente in una mostra.

Un po’ di storia

I crisantemi sono originari della Cina dove simboleggiano il Sole e sono un fiore imperiale; il loro nome deriva dalle parole  greche chrysos (oro) e anthémon (fiore). Straordinari e luminosi, i primi furono coltivati in Cina e Giappone; già nel 500 a.C. si ottennero i primi incroci a partire dalla specie selvatica Dendranthema grandiflora. 

Qualche secolo dopo furono portati in Corea e poi in Giappone e continuò la selezione genetica indirizzata alla ricerca di varietà dalle forme e colori sempre nuovi.

Giunti in Europa solo alla fine del diciassettesimo secolo, portati da mercanti francesi di ritorno dai Paesi del Sol Levante, rimasero confinati come rarità negli orti botanici fino alla fine dell’800. Scoppia poi la moda del crisantemi in Inghilterra e negli Stati Uniti e cominciano anche qui le ricerche mirate ad ottenere nuove forme e colori.

I crisantemi coreani

In Francia vengono create varietà diverse per la forma del fiore; negli Stati Uniti, orientati alla ricerca di piante per aiuole e bordure, nascono invece i crisantemi coreani, piante dalla forma di un cespuglietto compatto molto adatte anche alla coltivazione in vaso e che in autunno si ricoprono di numerosi piccolissimi fiori, tanto da non lasciare più intravedere le foglie.

Ottenuti attorno al 1930 incrociando Dendranthema grandiflora con una specie coreana come il Chrysanthemum sibiricum, i crisantemi coreani hanno avuto un successo enorme affrancandosi e conquistando un posto di primo ordine nel mercato florovivaistico nel giro di pochi decenni.

Alcuni esperti ritengono che i crisantemi coreani derivino direttamente dalla specie Chrysanthemum coreanum, originaria della Corea, dai fiori bianco-rosa che sbocciano a fine estate, ma trattandosi di piante di origine orticola, qualsiasi classificazione appare difficilmente sostenibile.

Le specie più diffuse

Oggi sono un fiore di gran moda ed in assoluto la pianta più venduta nel periodo autunnale. Solo in Italia si producono due milioni di piante all’anno e queste non coprono l’intera richiesta nazionale. La scelta di colori si estende a quasi tutte le tonalità: bianco, giallo, oro, ruggine, marrone, prugna, arancione, bronzo, rosso, con la sola eccezione del blu.

Le fioriture, a seconda della varietà, iniziano a settembre e si prolungano fino a dicembre. Ne troviamo a fiore semplice (a margherita) o con fiori semidoppi.

In realtà ognuno di questi fiori e composto da tantissimi piccoli fiorellini; questa caratteristica accomuna tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Composite (nella nuova nomenclatura questa famiglia è stata oggi rinominata Asteracee), appunto piante dal fiore composto.

La coltivazione

Sono piante brevidiurne, cioè fioriscono quando le giornate si accorciano. I primi boccioli cominciano ad apparire quando il periodo di buio supera le nove ore al giorno. Grazie a questa caratteristica possiamo acquistarle in fiore tutto l’anno perché, variando artificialmente la durata del giorno, i floricultori possono indurre le piante a fiorire. 

Nonostante ciò, il boom dei crisantemi è proprio alla fine dell’estate e all’inizio dell’autunno, periodo in cui non hanno eguali in bellezza e generosità.

In giardino

Utilizziamoli in giardino per colorare le aiuole in cui le fioriture estive hanno ormai lasciato il posto a uno squallido giallume. 

Abbiniamo tra loro piante dalle tonalità non troppo diverse. I freddi bianchi con i gialli che riflettono il colore del tramonto e ricordano il caldo estivo. I rossi con l’arancio e il bronzo che con le loro ambrate tonalità accendono i colori autunnali degli aceri giapponesi.

I crisantemi coreani sono adattissimi per creare bordure perenni, in fiore in autunno e di un bel grigio verde in estate.

Acquistiamo le piante in queste settimane e trapiantiamole in piena terra dopo aver arricchito il terreno con abbondante stallatico; estraiamole dal vaso senza rovinare le radici e scaviamo una fossa delle dimensioni giuste per raccogliere il pane di terra. Piantiamole e comprimiamo bene il terriccio intorno alle radici. Se abbiamo intenzione di conservarle per più anni, manteniamo una distanza tra le piante di circa 50-60 centimetri; queste infatti tendono naturalmente ad allargarsi.

Annaffiamo poi regolarmente senza bagnare le foglie e i fiori per evitare di rovinarli.

Per le località con clima troppo caldo scegliamo al momento dell’acquisto le varietà “heat tolerant” cioè resistenti alle temperature superiori ai 30 gradi. 

Il nostro vivaista di fiducia ci saprà consigliare le specie più adatte per la nostra zona

In terrazzo

Approfittiamone per sostituirli ai vecchi gerani per i quali è ormai giunto il tempo di svernare al riparo. Se decidiamo di tenerli per una sola stagione possiamo evitare di sostituire il terriccio dei vasi; basterà smuoverlo bene e utilizzare poi un concime liquido per piante da fiori quando annaffiamo. 

Se vogliamo invece delle cassette con piante da conservare per gli anni a venire sostituiamo la vecchia terra con un terriccio per piante da fiore, scelto tra quelli di buona qualità che incorporano già un concime a lenta cessione. 

Dopo la fioritura, nelle regioni dove il clima è mite, possiamo lasciare vegetare le piante fino alla prossima primavera, poi tagliamola a dieci-quindici centimetri di altezza dal terreno per lasciare crescere i nuovi germogli che nascono alla base delle vecchie piante. 

Laddove l’inverno è più freddo invece, tagliamo i rami subito dopo la fioritura e ricopriamo la base della pianta con paglia o corteccia per consentirle di superare le rigide temperature invernali. 

In primavera spunteranno nuovi germogli. Ricordiamoci che molte delle piante acquistate adesso in vaso, se piantate in terra tenderanno a tornare alle loro dimensioni naturali e quindi, negli anni successivi dovremo intervenire con regolari cimature (tagliamo le cime dei rami) se vogliamo avere delle bordure ben compatte.

Per ottenere il meglio

È importante mantenere il terreno sempre umido: durante l’inverno non è un problema e sarà sufficiente controllare sol in caso di prolungata siccità. Durante tutta la bella stagione, invece è necessario annaffiare le piante come si farebbe con qualsiasi altra erbacea. Soprattutto in estate, quando la temperatura si alza, è fondamentale bagnare con regolarità evitando periodi anche brevi di siccità.

Sono piante molto esigenti dal punto di vista della concimazione. Dalla primavera alla tarda estate utilizziamo un concime ricco di azoto (come quello per piante verdi) che induca la formazione di un fogliame denso. 

A fine estate cominciamo invece a somministrare un concime con maggior quantità di fosforo e potassio (per piante da fiore), elementi essenziali per una fioritura prolungata e dai colori molto accesi.

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