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Il bosso

Impossibile immaginare un giardino all’italiana senza il bosso, tagliato, squadrato, basso a formare una bordura, più alto a creare siepi e labirinti. Si presenta come un arbusto cespuglioso sempreverde, compatto e con fusti giallastri e foglie piccole e coriacee. Può raggiungere tre metri di altezza e da sempre è impiegata nell’ars topiaria per la sua compattezza e la possibilità di essere tagliata in qualsiasi forma.

Il Buxus sempervirens è una pianta tossica in ogni sua parte. A renderla velenosa sono gli alcaloidi che contiene, in particolare concentrati nella corteccia e nelle foglie, pericolosi per uomini e animali. In realtà, come nel caso dell’oleandro, non sono citati casi di avvelenamento da bosso in uomini e bambini; unici casi segnalati sono relativi ad animali che possono essersi cibati delle sue fronde dopo una potatura, forse mescolate all’erba.

Questi alcaloidi possono provocare nei casi più lievi, vomito, problemi di vario genere all’apparato digestivo e dermatiti. La buxina induce negli animali che si cibano delle foglie sintomi muscolari e neurologici, causa paralisi respiratoria e porta a conseguente morte.

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