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La zinnia

Originaria dell’America centrale, diffusissima in California e in Messico, la zinnia deve il suo nome a Johann Gottfried Zinn, il medico-botanico che per primo descrisse questa pianta nel 1757 pur con un altro nome. Fu Linneo poi che, classificandola e riconoscendola come nuova specie, volle attribuirgli il nome di Zinnia in suo onore. Si tratta di un’erbacea annuale che prevede una ventina di specie, annuali e perenni. Quelle coltivate per i fiori ornamentali sono per lo più derivate come ibridi dalla Zinnia elegans.

Ama il caldo e non tollera invece il freddo; anche le varietà perenni finiscono con l’essere coltivate come annuali, grazie anche alla facilità di moltiplicazione per seme, pratica ed economica.

Forma cespugli eretti, ramificati da cui spuntano fiori solitari a forma di margherita, semplici o doppi.

Sono di tutti i colori tranne il blu, ma anche bicolori o screziati. Possono essere coltivate con successo in giardino in una posizione assolata, a formare vistose bordure fiorite per tutta l’estate. Anche in vaso fanno la loro bella figura; le varietà più piccole si prestano a riempire ampie ciotole e cassette, da sole o in combinazione con altre piante. Perfette per decorare la base di piante più grandi, possono essere utilizzate per formare piccole aiuole in qualunque punto assolato del giardino. Hanno anche la capacità di attirare le farfalle che generalmente le frequentano numerose durante la bella stagione. Sono ideali anche per dare un po’ di colore all’orto: questi fiori richiamano gli insetti impollinatori e sono perciò particolarmente preziosi.

Facili da coltivare ed estremamente ecomiche, le zinnie possono rappresentare una valida alternativa alle più comuni erbacee fiorite perché, resistendo bene a brevi periodi di siccità, non obbligano ad assidue cure. Adottiamole per decorare le finestre, per rallegrare l’angolo delle aromatiche, per una ciotola da usare come centrotavola nei pranzi all’aperto, per ingentilire la base di una ringhiera.

⇒ Zinnia

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