L'erica
L’erica è una delle poche piante che fiorisce anche d’inverno. Questa sua qualità la rende particolarmente cara a quelli di noi che amano circondarsi di piante fiorite tutto l’anno. È una pianta sempreverde, botanicamente chiamata suffruticosa, che ha sottili foglie aghiformi non più lunghe di un centimetro. Questi piccoli aghi verdi sono posti su rametti legnosi alti da 10 a 60 centimetri nella maggior parte delle specie, ma che possono arrivare anche a 1-3 metri. Sui rami compaiono piccoli fiorellini campanulati, riuniti in racemi lunghi 6-15 centimetri. In qualunque stagione nei garden possiamo trovare eriche fiorite: esistono specie che fioriscono in inverno come l’Erica carnea, l’Erica gracilis e l’Erica hyemalis, specie a fioritura primaverile come l’Erica australis e specie che fioriscono in estate-autunno come l’Erica cinerea, l’Erica terminalis e l’Erica vagans. Le colorazioni variano dal bianco al porpora, passando per tutta la gamma dei rosa.
Chiamiamo eriche molte piante diverse, benché appartenenti tutte alla famiglia delle Ericacee: si tratta della Calluna, la cui unica specie è la vulgaris, la Daboecia, la cui specie più diffusa nel nostro Paese è la cantabrica e l’Erica vera e propria.
Si tratta tutte di piante molto rustiche che possiamo trovare anche allo stato spontaneo nei nostri boschi o nelle radure e con cui possiamo facilmente arricchire i nostri vasi sul terrazzo oppure creare bordure in giardino.
In questo periodo possiamo acquistarle per dare un po’ di colore ai nostri vasi ormai spogli, usandole da sole o in abbinamento ad altre piccole piante.
In autunno possiamo acquistare numerose varietà e cultivar che fioriscono proprio in queste settimane e durano per mesi. Si tratta di piante robuste che possiamo conservare facilmente per molti anni purché forniamo loro il terreno ideale e manteniamo normalmente umido il substrato.
Sono anche adatte per creare piccole composizioni autunnali di grande effetto e basso costo.
Come si coltiva
Le eriche sono piante rustiche, capaci di resistere al freddo e a periodi di siccità. Non hanno bisogno di grandi cure, ma dobbiamo per prima cosa informarci, quando le acquistiamo, sulla specie e sul tipo di terreno di cui hanno bisogno. La Calluna vulgaris vuole un terriccio per acidofile, mentre l’Erica carnea preferisce un terriccio di tipo universale.
● Rinvasiamole o interriamole senza rompere il pane di terra.
● Non aggiungiamo concime organico; risulta poco gradito. Ci basterà che il terreno usato sia normalmente fertile e poco sfruttato, ad esempio, da altre colture precedenti.
● Se il terreno appare compatto, aggiungiamo della sabbia per mantenerlo poroso ed evitare ristagni che la pianta non sopporta.
● Di norma le eriche devono essere annaffiate con regolarità, preferibilmente con acqua piovana o non calcarea, senza esagerare ed evitando ristagni idrici nel terreno o nel vaso.
● Teniamo leggermente umido il terreno anche durante l’inverno, controllandolo di tanto in tanto. Se sono al coperto, verifichiamo che il terriccio del vaso non si asciughi mai completamente.
● Potiamo le eriche solo dopo la fioritura, cercando di eliminare le infiorescenze sfiorite e accorciando i rami: lasciamo sempre dei fusti con le foglie, perché sui rami senza foglie non otterremo alcun getto nuovo.
● È preferibile non potare l’Erica carnea e se ciò fosse indispensabile è meglio eseguire la potatura sempre e comunque dopo la fioritura.
● Ama gli ambienti freschi e arieggiati; durante l’estate spostiamole perciò in una zona ombreggiata.
● Non ama la luce diretta del sole se non per poche ore al mattino.
E non finisce qui
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