Il cardo
Originario del bacino del Mediterraneo, è una pianta perenne che può crescere anche spontanea. Viene altresì coltivata come annuale. Strettamente imparentata con il carciofo, a cui, attraverso lunghe selezioni fatte degli agricoltori, ha dato origine, è una pianta rustica, in grado di resistere anche al freddo intenso. È caratterizzata da un robusto e profondo apparato radicale che si può spingere fino a un metro di profondità. Le foglie, di colore verde grigio, hanno una nervatura centrale molto sviluppata e carnosa e possono, secondo la varietà, presentare delle spine. Queste caratterizzano anche le varietà disponibili, tra cui il Cardo di Romagna e il Cardo d’Asti, privi di spine, il Cardo gigante di Romagna e il Cardo di Chieri, spinosi.
Temperatura ideale | Tempo semina/raccolto | Produzione media/mq |
Tempo di germinazione | Temperatura germinazione | Profondità seme |
Distanza sulla fila | Distanza tra le file | Numero piante/mq |
Concimazione di base: con letame o composta matura durante a lavorazione del terreno, prima della semina o del trapianto.
Concimazione di copertura: a luglio distribuiamo del concime azotato per favorire lo sviluppo fogliare
Irrigazione: annaffiamo quanto basta ad evitare che il terreno si asciughi completamente, ma non bagniamo le foglie per non indurre la diffusione di possibili malattie fungine.
Cure: durante la coltivazione dobbiamo provvedere a frequenti sarchiature per alleggerire la parte superficiale del terreno e renderlo più permeabile. Con l’occasione eliminiamo tutte le infestanti che entrano in competizione con le giovani piante. Un mese prima della raccolta (settembre-ottobre) rincalziamo le piante rimettendo nella fossa la terra che avevamo prelevato per scavarla e che abbiamo conservato lungo i bordi.
Importante è l’imbiancamento che consiste nel legare la pianta avvolgendovi un cartone. Queste rende le coste più chiare e croccanti, più tenere e gustose.
Raccolta: la raccolta si effettua quando le coste delle foglie sono completamente imbianchite, normalmente intorno a ottobre-novembre. Se abbiamo utilizzato varietà resistenti al gelo, possiamo lasciare le piante anche durante i mesi invernali, proteggendole dal gelo con della paglia stesa sul terreno intorno ai fusti. Come per le verze, il gelo ne rende più croccanti e appetitose le coste che sono la parte edibile della pianta.
Parassiti/malattie: afidi, oidio, peronospera
Vicino a: carota, cipolla, lattuga, ravanello, spinacio
Lontano da: –
Non deve seguire: –
Varietà: Bianco avorio, Gigante d’Ingegnosi, Gigante di Lucca, Gigante di Romagna, Gigante inerme, Gobbo di Nizza, Pieno inerme
Note:
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