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La Peonia

La peonia deve il suo fascino alle dimensioni e alla bellezza dei suoi fiori, ma certamente anche alla faciltà di coltivazione che permette di realizzare bordure, siepi o semplici macchie di colore in qualsiasi giardino. In queste settimane possiamo mettere a dimora le sue radici rizomatose: si acquistano per poco ed è sufficiente interrarle per ritrovarsi a primavera con piante meravigliose.

Il suo nome si fa risalire al greco “paionia”, cioè salutare, probabilmente perché si riteneva che le sue radici avessero virtù medicinali. Secondo alcuni studiosi invece il nome sarebbe da ricollegare a “Paeon” medico delle divinità greche. 

Secondo la mitologia greca, Paeon era uno studente bello e intelligente tanto da aver indotto in Ascleppio, suo insegnante, una malsana gelosia. Questi decide un giorno di ucciderlo e Zeus, per evitarlo, lo trasforma in una pianta dai fiori meravigliosi.

Secondo invece un’altra leggenda la peonia nasce dalle lacrime versate da Diana, dea della caccia, dopo aver ucciso per errore il suo amato Orione.

Forse per questo, pare che questo fiore fosse l’unico ad essere coltivato sull’Olimpo.

È un fatto che questa pianta è sempre stata caricata di virtù particolari. I suoi semi venivano in antichità impiegati per formare delle collane con cui proteggere i figli dal malocchio, ma anche per alleviare il dolore della dentizione ai neonati. 

Un’antica leggenda cinese racconta che l’imperatrice di nome Wu Tutian, dispotica al punto da voler comandare su ogni cosa, in un giorno d’inverno ordinò ai fiori del suo regno di chiudersi nello stesso momento. Tutti, in segno di ossequio, le obbedirono tranne la peonia. Furente per quell’orgoglioso rifiuto, l’imperatrice diede ordine che ogni esemplare venisse sradicato e trapiantato su alte montagne coperte di neve. La peonia non solo sopportò il castigo e il gelo, ma a primavera si mise a fiorire magnificamente. Da qui forse l’antico nome cinese della peonia arborea che significa “Re dei fiori”.

Fioriscono una sola volta all’anno e per un periodo di tempo abbastanza breve. I loro fiori spettacolari sono delicati, tanto che a volte basta un temporale violento per rovinarli irrimediabilmente. Nonostante ciò il loro fascino è enorme e le loro fioriture esplosive, profumate ed eleganti, sono tra i più esaltanti spettacoli della primavera. Hanno inoltre un fogliame decorativo, richiedono poche cure e sono molto longeve.  

Tante specie e numerosi ibridi

L’affascinante mondo delle peonie comprende 33 specie che vengono suddivise in due grandi generi: le arbustive e le erbacee. 

La prima, altrimenti detta “moutan”, suffruticosa, “arborea”, o più popolarmente “legnosa”, è antichissima. Le prime piante allo stato spontaneo furono infatti scoperte in Cina circa 1.500 anni fa. L’origine orientale di questa pianta è testimoniata anche dal fatto che i suoi bellissimi fiori sono spesso stati rappresentati dagli artisti cinesi sulle porcellane, sulle lacche e sui tessuti tipici. In natura le peonie sono presenti soltanto nell’emisfero boreale e sono distribuite in una fascia compresa fra il 25° e il 67° parallelo Nord; sono piante che si possono trovare in zone collinari o montane e che caratterizzano, ad esempio, l’altopiano del Gennargentu in Sardegna, vicino al Tempio Pausania, grazie alle particolari condizioni climatiche.

Le specie arbustive

Le peonie arbustive producono dei veri e propri rami legnosi sui quali in primavera spuntano i getti portanti foglie e fiori e possono superare anche i 2 metri di altezza e altrettanti di diametro. Sono piante molto eleganti e decorative anche quando non sono in fiore.  Le peonie “cinesi” sono le più diffuse nei nostri giardini. I fiori grandi, talvolta stradoppi, superano anche i 20 centimetri di diametro e fioriscono da maggio-giugno. Particolarmente apprezzati come fiori da taglio, hanno spesso un intenso profumo di rosa antica e sfumature di colore assai raffinate nella scala cromatica del rosso e del bianco. 

Tra le specie arbustive è la Paeonia lutea, originaria della Cina e del Tibet, a essere protagonista. Fiorisce a maggio con fiori semplici, larghi 5 cm, profumati e di colore giallo. Altrettanto diffusa è la Paeonia suffruticosa ( o P. moutan), una specie arbustiva con fiori che raggiungono 15 cm di diametro, semplici, con petali bianchi macchiati alla base di rosa, rosso, magenta o porpora. Dall’incrocio tra le diverse specie si sono ottenuti molti ibridi con fiori grandi, doppi, di svariati colori. 

Gli ibridi di Itoh

Creati dal giapponese Toichi Itoh agli inizi del 1960, sono il risultato di un incrocio tra la peonia arbustiva “Alice Harding” e la peonia erbacea “Kakoden”. Dal genere arbustivo hanno ereditato la forma, le caratteristiche delle foglie e il colore del fiore (spesso giallo intenso e profumato). Dell’erbaceo hanno assunto il comportamento, perché in inverno perdono la chioma per rinnovarla a primavera.  

Le specie erbacee

La caratteristica principale delle peonie erbacee è quella di avere la parte aerea che muore durante l’inverno; i ricacci primaverili partono direttamente dal colletto delle radici, pochi centimetri sotto terra. Le radici carnose, che rappresentano il serbatoio di accumulo delle sostanze di riserva permettono alla pianta di superare la stagione fredda senza danni; le peonie erbacee sviluppano quindi ogni anno numerosi fusti, alti da 60 cm a un metro, che portano le foglie e sulla sommità i bottoni fiorali. Con il passare degli anni, gli steli diventano sempre più numerosi e il cespuglio si ingrandisce fino asuperare il metro di diametro. 

Tra le erbacee, la più diffusa è probabilmente la Paeonia lactiflora (o ambiflora), originaria della Mongolia e della Siberia, caratterizzata da fiori larghi 8-10 cm, profumati, di colore bianco, con stami gialli. La specie tipica non è molto coltivata, ma lo sono le numerose varietà a cui ha dato origine, tante da rendere necessaria una classificazione a se stante: ne abbiamo a fiori semplici, semidoppi, a fiore d’anemone o doppi. 

Quando piantarle

L’autunno è il periodo migliore sia per le specie erbacee sia per quelle arbustive. Possiamo anche mettere a dimora queste piante in primavera, purché acquistate in vaso e senza toccare il pane di terra. In questo caso dobbiamo prevedere che daranno il meglio di sé l’anno successivo.

La posizione ideale

La posizione ideale per le specie erbacee è quella soleggiata o comunque molto luminosa; all’ombra non fioriscono. Le specie arbustive mostrano invece di preferire una posizione più protetta dal sole diretto, spcialmente nelle ore più calde della giornata.

Le radici che acquistiamo ora recano una o più gemme. Vanno interrate in modo che le gemme siano coperte da 4-5 cm di terra.

Il terreno

Il terreno in cui andiamo a porre le nostre peonie deve essere ben lavorato, leggero (eventualente aggiungiamo sabbia di fiume o terriccio per cactacee), ben drenato. Al momento della messa a dimora, mescoliamo alla terra del letame maturo, anche pellettato, o del concime organo-minerale a lenta cessione. Torniamo a concimare all’inizio della primavera.

L’irrigazione

Forniamo alla pianta l’acqua necessaria a mantenere il terreno appena umido. La pianta sopporta bene la siccità, ma deperisce rapidamente in presenza di eccessiva acqua nel terreno. In giardino possiamo intervenire in caso di siccità, mentre in vaso dovremo assicurarle una maggiore regolarità, specialmente durante la fioritura.

In vaso

Le peonie hanno tutte un importante apparato radicale, caratteristica che non le rende ideali per la coltivazione in vaso. Infatti le specie erbacee tendono a riempire velocemente il vaso e, venendo a mancare lo spazio e i nutrienti, smettono di fiorire. Più facili per questo sono le specie arbustive, la cui crescita lenta permette di godere per più tempo della pianta.

In ogni caso scegliamo fin dall’inizio un contenitore di almeno 40 cm di diametro e di profondità e sostituiamolo con uno più grande alla fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa. 

Usiamo un terriccio di tipo universale alleggerito con sabbia (10%) e arricchito con abbondante letame pellettato. Dall’inizio della primavera fino all’autunno annaffiamo la pianta con regolarità aggiungendo, ogni due settimane, del concime liquido per piante da fiore.

La potatura

Le specie erbacee vanno tagliate a fine autunno a pochi centimetri dal terreno. A primavera ricacciano e crescono rapidamente, ogni anno più grandi di prima. Le specie arbustive vanno potate moderatamente, quanto basta ad eliminare i rami che si sovrappongono o limitare quelli troppo cresciuti; in ogni caso non tagliamo mai più di un terzo della vegetazione.

Per tutte le specie tagliamo i fiori appena appassiscono, avendo l’accortezza di lasciare sempre almeno due foglie sullo stelo.

La moltiplicazione

È possibile moltiplicare le peonie per seme; il periodo migliore è settembre. Le piante così ottenute devono però restare in area protetta (vivaio, serra) per tre anni prima di essere messe a dimora. Inoltre sono necessari altri cinque anni prima che queste piante fioriscano.

Più velocemente si possono ottenere nuove piante dividendo in autunno i rizomi, tagliandoli in modo che ognuno presenti almeno una gemma.

È possibile anche la moltiplicazione per talea delle specie arbustive; la talea legnosa si ottiene in ottobre.

Malattie e cure

I problemi maggiori a queste piante possono derivare dalla diffusione di funghi che attaccano le radici. Parliamo  della famigliola, un fungo molto aggressivo che si installa quando l’umidità del terreno è eccessiva. Oidio e ruggine a carico del fogliame possono insorgere in presenza di elevata umidità: si consiglia per questo di evitare di bagnare le foglie durante e annaffiature.

E non finisce qui

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