I settembrini
Se vogliamo avere dei vasi o delle aiuole colorate, niente di meglio, in questo periodo, che mettere a dimora dei settembrini. Li chiamiamo così, ma dovremmo chiamarli astri. Le specie Aster novae-angliae e e Aster novi-belgii sono le più diffuse e sbocciano normalmente alla fine dell’estate. Originarie dell’America settentrionale, sono oggi reperibili in tutte le varietà  nei garden center (ma anche al supermercato) per poco prezzo.
Si tratta di piante rustiche e di poche esigenze, adatte ad essere coltivate nei giardini rocciosi e nelle cassette sui davanzali e sui terrazzi.
I colori vanno dal rosa al lavanda, dal blu-malva al bianco crema, secondo la varietà , molto simili alle margherite, talvolta con un disco giallo centrale dalle tonalità più o meno calde.
Sono piante perenni, che possiamo perciò conservare nel terreno per apprezzarne anno dopo anno la generosa fioritura. Possiamo sceglierle per decorare il nostro terrazzo fino all’arrivo del freddo oppure piantarle in giardino per formare una bordura o intorno a una pianta più grande per decorarne la base o, ancora, riempire con esse una ciotola da mettere su un tavolo all’aperto o nell’androne di casa.Â
Rustiche per eccellenza, non hanno bisogno praticamente di nulla, se non di un taglio deciso della parte aerea prima dell’inverno e di una buona concimazione a primavera o, se in vaso, durante tutto il periodo vegetativo. La fioritura, sempre molto abbondante, dura per tutto ottobre e i suoi fiori recisi ci permettono di avere fiori freschi per la casa per oltre due mesi.Â
Riempiamo le cassette
In queste settimane gli astri sono in boccio se non addirittura già in piena fioritura. Se li acquistiamo, possiamo trapiantarli subito nelle cassette che abbiamo a disposizione sul terrazzo senza troppi problemi.
Usiamo terriccio universale, meglio se arricchito con del letame pelletatto. Se usiamo del terriccio già sfruttato da altre piante l’uso del concime è determinante per ottenere un buon attecchimento. Non tocchiamo il pane di terra, ma trasferiamo le piante senza esporre le radici. Annaffiamo subito generosamente e attendiamo che la superfice del terreno appaia asciutta prima di bagnare di nuovo. Eliminiamo subito le foglie che possono apparire rovinate (sono normalmente quelle più in basso).
Per prolungare la fioritura dobbiamo, come sempre, eliminare i fiori appena appassiscono. Con l’arrivo del freddo intenso, la pianta tenderà a ingiallire e seccare. Si tratta di una pianta rustica che non teme il gelo (fino a -20°C) e che possiamo lasciare all’esterno tutto l’inverno senza alcuna protezione. Quando la pianta tende a seccare, tagliamola alla base e mettiamo il vaso dove possa ricevere le normali precipitazioni o assicuriamoci che il terreno rimanga appena umido durante l’inverno. A primavera dalle radici nasceranno nuovi getti che fioriranno puntuali a fine estate.
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