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L'oidio o mal bianco

Una patina biancastra sulle foglie che da semplici macchie tende ad estendersi sull’intera foglia fino a farla seccare è il segno inconfondibile del mal bianco o oidio. Si tratta di una malattia fungina che aggredisce piante ornamentali e da orto e che arresta la loro crescita. Contro di essa si può intervenire con prodotti anticrittogamici o rimedi biologici.

È  una malattia fungina molto comune, chiamata normalmente Mal bianco o Nebbia o Manna.

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Si tratta di un microscopico fungo, appartenente al vasto gruppo degli ascomiceti, che vivono proprio come parassiti sulle piante. In particolare, il mal bianco appartiene al genere Oidium e quello che colpisce le piante è l’Erysiphe necator.

In realtà l’oidio può essere causato da una gran varietà di funghi, anche diversi tra loro. Questo ne rende difficile il contenimento, proprio in virtù  della diversa reazione ai prodotti chimici.

Come per tutte le malattie crittogame, è  favorita dal calore e dall’umidità e può manifestarsi perciò quando il clima crea le condizioni ideali per la sua diffusione. Questo avviene generalmente nella tarda primavera e alla fine dell’estate.

Le condizioni ideali per lo sviluppo della malattia si hanno con temperature superiori a 8° C e inferiori a 30° e un’elevata umidità relativa. 

Con temperature superiori ai 30°  l’oidio tende ad arrestare la sua diffusione per riprendere appena il clima si rinfresca.

Per questo motivo, questa malattia fungina è più diffusa nelle regioni del Nord e in quelle del Centro Italia, mentre è decisamente più rara nel Meridione e nelle isole.

Durante le mezze stagioni il fungo è favorito nella sua diffusione dalla scarsa ventilazione tra il fogliame, dall’eccessiva vicinanza delle piante, da un’irrigazione che oltre al suolo bagna le foglie.

Sui terrazzi spesso si crea un microclima che appare molto favorevole alle malattie fungine a causa della scarsa o non uniforme circolazione dell’aria.

I sintomi sono evidenti

I sintomi sono evidenti: un pulviscolo bianco appare sulla superficie delle foglie e sui boccioli. Quella che inizialmente può essere scambiata per una macchia di calcare lasciata dall’acqua, si allarga sull’intera foglia che finisce col seccare, accartocciarsi e cadere. 

Questo si traduce in una ridotta attività di fotosintesi e un arresto dello sviluppo della pianta; i boccioli si piegano su se stessi o restano piccoli. 

L’oidio colpisce molte piante ornamentali, da orto o da frutto: la quercia, la rosa, la vite, il melo e le cucurbitacee in genere ne vanno particolarmente soggette.

Il mancato sviluppo della pianta si traduce, nell’orto, nell’arresto della maturazione delle bacche (zucche e zucchini) o, sulla vite, nella perdita dei frutti. 

Come prevenirlo

Le nostre piante non possono guarire da sole dal mal bianco che, se non curato, spesso finisce col ripetersi puntualmente ogni anno.  

A scopo preventivo possiamo rispettare il giusto distanziamento tra le piante e migliorarne la ventilazione con una corretta potatura. Sul terrazzo, se installiamo una grata, facciamolo lasciando almeno 5 cm di distanza dalla parete in modo da garantire una corretta circolazione d’aria. Nell’orto la presenza di piante di equiseto (un’erbacea nota anche come Coda cavalina) e basillico limita la possibile insorgenza del fungo.

Come curarlo

Trattandosi di un fungo, si diffonde abbastanza velocemente, anche sulle piante vicine se trova le condizioni di umidità utili.

Per questo è bene intervenire ai primi sintomi.

Dove la diffusione è estesa, possiamo utilizzare con successo un fungicida (anticrittogamico), verificando sulla confezione che sia indicato per la lotta all’oidio.

Per essere sicuri del risultato (visibile già in pochi giorni), dovremo ripetere il trattamento più volte, ma sempre seguendo dosi e frequenza indicate sulla confezione del prodotto.

Il prodotto va irrorato sulle piante colpite e su quelle vicine, servendosi di una pompa a spalla o uno spruzzatore.

L’utilizzo di prodotti anticrittogamici sulle piante dell’orto deve sempre essere subordinata al cosiddetto “Tempo di carenza” ovvero il periodo che deve intercorrere tra la distribuzione del prodotto sulla pianta e la possibilità di servirsene a scopo alimentare. È molto importante osservarlo; in caso contrario mangeremo l’anticrittogamico che può non essere velenoso di per sé, ma che certamente non ci fa bene.

I rimedi Bio

Possiamo ricorrere a rimedi biologici, meno aggressivi, ma comunque validi. Sulle grandi coltivazioni si utilizza un fungo antagonista, l’Ampelomyces quisqualis, con cui vengono irrorati i campi.

Nel nostro orto possiamo usare il macerato di equiseto, una pianta facilmente reperibile nei prati incolti; il macerato, che si ottiene lasciando macerare 100 grammi di pianta fresca (o 15 grami di pianta essiccata) in un litro di acqua per 7-10 giorni, svolge un’ottima azione sia preventiva sia curativa e non ha controindicazioni.

Anche il basilico limita l’insorgenza dell’oidio; per sfruttarne le virtù anticrittogamiche, è bene coltivarlo vicino alle piante da proteggere.

Sulle piante ornamentali del giardino o del terrazzo possiamo agire invece con alcune miscele che risultano vincenti. Il fungo dell’oidio vive e si diffonde sulle foglie sfruttandone il pH proprio della superficie. Modificando, sia pur temporaneamente, questo pH, blocchiamo lo sviluppo del fungo che muore rapidamente.

Per questo possiamo usare il bicarbonato: creiamo una souzione mescolandone 10 grammi in un litro di acqua e irroriamo le piante malate. Il bicarbonato rende più alcalina la superficie fogliare, arrestando il fungo.

Analogamente, possiamo usare l’aceto di mele mescolato all’acqua (un bicchiere in un litro di acqua è sufficiente a creare una miscela sufficientemente acida che, spruzzata sulla pianta, impedisce all’oidio di diffondersi.

Prodotti utili

  • Cifo Cifotris BIO
  • Compo Tripla Azione PFnPO
  • Fito Protezione totale
  • Fito Biofito Crittogame Stop
  • Flortis Tripla azione Spray
  • Protect Garden Curamat AL
  • Vithal Protezione totale
  • Vithal Fungicida antioidico Tiosol 80 WG BIO
  • Vithal Fungicida antioidico sistemico Emerald 125
  • Zapi Ortica Bio Pronto uso
  • Zapi Lecitina polvere
  • Zapi Lecitina BIO Pronto Uso
  • Zapi Sodio BIO polvere
  • Zapi Oidio Zolfo WDG

E non finisce qui

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