Tempo di semine
Con il cambio delle temperature possiamo seminare di tutto, sia ortaggi, sia piante da fiore in piena terra o in serra secondo il clima della zona. Nel Centro Sud e in Riviera possiamo seminare già in piena terra, mentre al Nord è consigliabile farlo in semenzaio o in serra per mettersi al riparo da possibili raffreddature notturne ancora possibili.
L’utilizzo dei semi invece delle piantine già “pronte” acquistate in vivaio ha dalla sua ovviamente un costo irrisorio: una bustina di semi costa mediamente un euro e permette di ottenere decine, se non centinaia di piantine secondo la grandezza del seme.
Il vantaggio della semina, rispetto all’acquisto di piantine da trapiantare è anche da ricercare nella possibilità di disporre con un certo anticipo di piante “mature”. Se la semina viene effettuata in cassone freddo o in serra la germinazione sarà più rapida e la crescita delle piantine più veloce. Pomodori, peperoni, melanzane, ad esempio, avranno già una ragguardevole dimensione quando a maggio le trapianteremo all’aperto, cosa che ci consentirà anche di avere piante più grandi e una raccolta anticipata dei frutti.
Il terreno
Dovunque seminiamo, è fondamentale disporre di un cosiddetto “letto di semina”, ovvero uno strato di terriccio ottimizzato per la germinazione e lo sviluppo delle piantine.
Il terreno deve essere leggero, tanto da permettere un rapido sviluppo delle radichette, e fertile per fornire alle giovani piantine tutto il nutrimento necessario per irrobustirsi nelle prime delicate fasi della crescita.
Possiamo preparare un buon letto di semina, setacciando del terreno da orto, eliminando ogni radice o sasso, e aggiungendo al terriccio così filtrato del compost maturo ed eventualmente della sabbia per renderlo più permeabile ed evitare qualsiasi ritenzione idrica.
Se abbiamo preparato le nostre aiuole per tempo, vangandolo e concimandolo, ci basterà raffinarlo con il setaccio. Diversamente, se ci troviamo impreparati possiamo anche ricorrere a del terriccio pronto adatto alla semina, da utilizzare nelle aree in cui intendiamo seminare. Il terriccio in sacco è sempre preferibile in semenzaio e in serra.
Semina a spaglio
In piena terra possiamo seminare a spaglio oppure per file o per buche. Il primo sistema consiste nel gettare il seme, lasciando che cada in modo casuale; è il metodo più veloce che possiamo però applicare solo per quelle piante che hanno un ridotto sviluppo e che non temono di crescere fitte fitte. Parliamo di cicorie da taglio, di spinaci, di ravanelli. Possiamo applicare teoricamente la semina a spaglio anche ad altre piante, ma dovremo poi, quando le piantine sono sufficientemente grandi da poter essere maneggiate, diradarle, salvando le piantine che appaiono più robuste ed eliminando le più fragili in modo da lasciare un po’ di spazio tra una pianta e l’altra. Il diradamento è un lavoro da fare a mano, chinati sulla terra: è lungo e faticoso e non è consigliabile perciò su aree più grandi di un metro quadrato. È invece utilmente applicabile se disponiamo di un cassone rialzato (semenzaio) in cui vogliamo produrre un numero limitato di piantine da trapiantare poi nell’orto (ad esempio per pomodori, melanzane e peperoni).
Nella semina a spaglio, se i semi sono molto piccoli e leggeri, conviene mescolarli a un po’ di sabbia per facilitarne il lancio e la distribuzione.
Al termine della distribuzione, basta passare il rastrello sul terreno per interrare i semi quanto basta.
Semina in file
Più pratica risulta la semina in file perché permette di utilizzare meglio i semi, facilita il diradamento e la pulizia dalle infestanti. La semina in file si presta alle piante il cui sviluppo richiede di lasciare un po’ di spazio tra una pianta e l’altra: pensiamo alle bietole da costa, alle carote, al pisello rampicante. Le file si stabiliscono normalmente posando il manico del rastrello sul terreno e premendolo un poco perché crei una lunga fossetta in cui disporre i semi. Lasciando da 20 a 50 cm tra una fila e l’altra (secondo la specie) risulta più facile anche il diradamento, operazione da cui non possiamo esimerci.
Anche laddove i semi sono sufficientemente grandi da poter essere maneggiati, dovremo comunque distribuirli lungo la fila in modo abbondante in modo da essere certi di riempire la fila con le piante più robuste eliminando quelle che appaiono più stentate.
Anche in questo caso, alla fine basterà passare il rastrello (usato magari dalla parte diritta, non dai denti) sul terreno per livellare la terra e coprire i semi.
Semina in buche
Le piante più grandi, come il cavolfiore, la verza, la zucca, meritano di essere seminate direttamente in buchette. Possiamo praticarle con le dita o il trapiantatore mettendo due-tre semi per buchetta. In questo tipo di semina possiamo da subito rispettare le distanze ottimali tra le piante, rimandando però a un momento successivo quella di togliere le piante più deboli salvando quella più promettente per ogni buca. Dopo aver messo i semi a una profondità che generalmente va da 1 a 3 centimetri, è sufficiente passare con la mano e coprire la buca, senza premere.
Come annaffiare
Dopo la semina bagniamo solo se la terra è molto asciutta. Per fare questa operazione occorre molta cautela per evitare di scalzare il seme; usiamo allora l’annaffiatoio con il becco a pioggia per distribuire un poco di acqua. In seguito dovremo tenere il terreno appena umido, quanto basta per evitare che la superficie si indurisca ostacolando la nascita delle piantine. Meglio quindi annaffiare poco e spesso.
Una semplice protezione
Distribuire i semi sul terreno è come fare un invito per gli uccelli che se ne cibano. Pensiamo quindi fin dal primo momento a una protezione che impedisca di trasformare il nostro orto in un banchetto. È sufficiente, dopo aver annaffiato, stendere un telo di plastica sull’intera area e bloccarne i contorni con dei sassi o degli attrezzi. Questa protezione va tolta appena spuntano le piantine; possiamo eventualmente rimetterla la notte se fa ancora molto freddo o in caso di temporale forte.
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