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Prendiamoci cura dei vecchi vasi

Con l’arrivo della bella stagione ci viene voglia di riempire ogni vaso di piante e fiori. Probabilmene abbiamo una collezione di vasi in cantina o in box, qualcuno abbandonato sul terrazzo dalla passata stagione. Ma guardandoli, potremmo accorgerci che sono sbiaditi, macchiati, inbruttiti dall’inverno passato. Prima di acquistarne di nuovi, posssiamo provare a ringiovarnirli. Ecco qualche consiglio.

Vasi in cotto

I vasi in cotto hanno il difetto di macchiarsi e sbiadirsi col tempo. Questo succede perché, essendo porosi, l’acqua deposita sulla superficie i sali minerali biancastri che contiene. È lo stesso deposito che troviamo sulla superficie del terreno: nulla di nocivo, ma certamente antiestetico.

Possiamo rinnovarli lasciandoli immersi in un catino in una soluzione di acqua e aceto (usiamo il più economico); non dobbiamo avere fretta e possiamo lasciarceli immersi per ore senza problemi, magari rigirandoli di tanto in tanto e aggiungendo aceto se lo riteniamo necessario. L’aceto scioglie il calcare (causa delle macchie bianche e dello sbiadimento generalizzato), non è dannoso, non indebolisce il vaso.

Per i vasi più grandi potrebbe essere risolutivo agire con una della carta vetrata molto fine (tipo 300) per togiere le macchie più superificiali. L’uso dell’aceto ha anche un’altra funzione: quella di disinfettare il vaso completamente, eliminando qualsiasi patogeno.

Vasi in plastica

I vasi in plastica possono presentarsi molto sbiaditi; significa che non hanno ricevuto alcun trattamento antiUV e non è possibile rimetterli a nuovo. L’unica cosa che possiamo fare è smaltarli, magari usando uno stencil per creare una decorazione particolare. In ogni caso, non smaltiamoli all’interno, ma solo all’esterno, usando uno smalto all’acqua.

Se invece sono stati trattati contro i raggi ultravioletti, hanno mantenuto il loro colore originale, sono solo sporchi. Niente di meglio per lavarli, che il detersivo per i piatti e una spugnetta. È sempre utile lavarli prima di una nuova stagione, specialmente se li abbiamo lasciati pieni di terra. A nostra insaputa infatti, qualche insetto potrebbe averne approfittato per lasciare le sue uova o le sue larve a svernare. 

Le fioriere

Le grandi fioriere, quelle che probabilmente contengono stabilmente degli arbusti o degli alberelli, possono essere pulite solo all’esterno. Non è necessario sostituire la terra (dovremmo sradicare le piante che contengono e non ne vale proprio la pena), ma possiamo comunque, proprio in queste settimane di fine inverno, rinnovare il terriccio in questo semplice modo.

Usando un cucchiaio di legno, preleviamo quanta più terra possibile dalla superficie e gettiamola. Ripristiniamo il livello usando terriccio di sacco adatto (ricordiamoci che le acidofile hanno bisogno di terriccio acido) mescolato a due o tre manciate di letame pellettato o un concime organo-minerale a lenta cessione. Le piante ne beneficeranno notevolmente.

Cosa fare della vecchia terra

La terra utilizzata nella precedente stagione è probabilmente troppo sfruttata per permetterci di coltivare altri fiori. Meglio allora restituirla alla terra e acquistarne di nuova. Non gettiamola nell’umido o nell’indistinto: cerchiamo un prato, un po’ di terra su cui versarla. Contribuiremo anche in questo semplice modo, ad avere un pianeta più verde.

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