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Coltivare un pomodoro in vaso

È possibile coltivare un pomodoro anche in vaso. Non importa la varietà: può esser un Cuore di bue o un ciliegino, un San Marzano o un insalata. L’importante è avere il sole per qualche ora al giorno e disporre di buon terriccio.

Di cosa abbiamo bisogno

Possiamo ottenere le piantine della varietà che preferiamo per seme oppure acquistarle in vivaio. Nel primo caso seminiamo a marzo-aprile (nel Nord Italia, dipende dal clima), mentre nel secondo caso ci basterà avere delle piantine già formate (alte 15-20 cm) dalla fine di aprile o ai primi di maggio.

Il pomodoro ha bisogno di una temperatura minima di 16°C per svilupparsi. Su questa base scegliamo il momento più opportuno secondo il clima della nostra regione.

Avremo bisogno anche di un buon terriccio di tipo universale. Possiamo usare anche quello rubato dall’orto di un amico, ma rischiamo di mettere in vaso anche eventuali larve o parassiti che nell’orto troverebbero dei possibili antagonisti, ma in vaso finirebbero col nutrirsi esclusivamente delle nostre piante.

Scegliamo un vaso adatto: l’ideale è un contenitore d 20 cm di diametro, alto altrettanto. Se vogliamo coltivare più piante, mettiamole ad almeno 30 cm una dall’altra.

Le esigenze

Il pomodoro ha bisogno di sole per almeno qualche ora al giorno e irrigazioni regolari. In vaso possiamo prevedere mezzo bicchiere di acqua al giorno inizialmente; poi, quando la pianta si è sviluppata ed inizia a mettere i fiori, sarà necessario non meno di un bicchiere al giorno. 

La regolarità con cui forniamo l’acqua è importante: la pianta affloscia immediatamente le foglie se il terreno non è sufficientemente umido. Con la stessa velocità si riprende, ma è meglio sempre evitare che questo accada, soprattutto da quando appaiono i primi frutti.

Dopo circa un mese dal trapianto appaiono i fiori disposti su più livelli: si parla di primo palco, secondo palco, terzo palco.

Dipende dalle api e gli altri insetti impollinatori trasformare questi fiori i bacche. Se il nostro terrazzo è ricco di fiori di qualsiasi genere, le api lo frequenteranno facilmente.

Durante la crescita, molto rapida, leghiamo le piante a un sostegno. Nel farlo, non stringiamo il fusto, ma lasciamolo libero di muoversi. Eliminiamo anche i germogli che si creano all’ascella dei rami: si chiamano femminelle e vanno staccati con le mani perché sottraggono linfa ai rami principali senza produrre null’altro che foglie.

Da quando appaiono i frutti, controlliamo tutti i giorni, al mattino e alla sera, le condizioni del terreno. Se dopo un periodo di siccità forniamo acqua, la pianta si riprende ma i frutti facilmente si spaccheranno.

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