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Il giardino di Bama: il vaso Piramide

La semplice composizione che  affrontiamo oggi si avvale di un vaso importante come il Piramide, un contenitore a base quadrata, dotato di sottovaso, con una bocca di 40 cm di lato e un’altezza complessiva di 59 cm.

Un vaso di questa capacità permette di coltivare praticamente di tutto, dalla rosa (arbustiva o rampicante) al finto gelsomino, dalla plumeria alla buganvillea, dal limone all’ortensia. Può trovare facilmente posto  in terrazzo come pure in giardino, all’ingresso della casa o per contornare una scala di accesso. 

Disponibile in tre colori, bianco, terracotta e grigio, il vaso Piramide è realizzato con resine completamente riciclabili e trattate contro i raggi UV in modo da mantenere inalterato il colore negli anni.

La composizione prevede l’impiego di una pianta di Dipladenia (Dipladenia splendens) una pianta generosa, nota anche come Mandevilla, ideale per decorare i vasi sui terrazzi al posto dei soliti gerani o petunie. Il suo portamento può essere rampicante o ricadente: ama la luce, ma soffre per il sole nelle ore più calde del giorno. Ideale è che disponga del sole diretto per le prime ore del mattino. Fiorisce dalla primavera inoltrata fino a tutto settembre, allungando i suoi fusti e producendo ininterrottamente fiori rossi o rosati, grandi e vistosi.

In questa composizione la dipladenia viene usata come rampicante e si sfruttano le canne con cui è sostenuta all’acquisto, per formare un semplice traliccio a cui legarla.

In primo piano, anche per coprire la base normalmente spoglia della dipladenia, trova posto un piccolo cespuglio di margherite bianche (Leucanthemum maximum), una pianta di facile coltivazione che ha bisogno solo di un terreno fertile e normalmente umido per produrre fiori in modo continuo fino ai primi freddi. Ama la luce, anche quella diretta del sole, ma la posizione un po’ riparata facilita la crescita di foglie più grandi: queste sono di colore grigio verde, molto frastagliate, totalmente diverse da quelle della dipladenia che invece sono di forma ovale regolare, e di un verde scuro brillante.

Terza pianta della composizione, sempre davanti, vicino alla margherita e come elemento di rottura, una Heuchera sanguinea, un’erbacea caratterizzata da foglie rosso sangue, molto belle. È una specie che ama la luce, ma non il sole diretto. In maggio, coi primi caldi, tende anche a fiorire: si tratta di infiorescenze a spiga con piccoli fiori bianchi, portate su alti steli. Non sono l’elemento più bello della pianta e possiamo anche rinunciarvi volentieri, anche perché sottraggono energie alla pianta, la cui bellezza è tutta nel fogliame.

Utile è preparare il terreno, di tipo universale, arricchendolo con del letame pellettato (due-tre manciate) e non far mai mancare l’acqua alle piante, attendendo sempre però che la superficie del terreno appaia asciutta prima di annaffiare. Importante inoltre è fornire alle piante, ogni due settimane, un concime liquido per piante da fiore, scelto tra quelli più ricchi di microelementi.

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