Concime per piante verdi: quando usarlo?
C’è chi non lo usa affatto, chi lo mette quando si ricorda, chi ne mette troppo. Quando si parla di concimare le piante verdi, molti appaiono perplessi, come se non vi fosse alcun motivo concreto per farlo. E allora facciamo a riguardo una doverosa premessa.
Le piante che crescono in piena terra si avvalgono di quel meraviglioso laboratorio chimico che è il suolo. In esso gli elementi nutritivi più vari si mescolano grazie all’azione del vento, dell’acqua, dei microrganismi che lo abitano numerosi.
Le foglie morte restituiscono ogni anno al terreno tutto quello che la pianta ha assorbito per produrle. È un ciclo virtuoso che fa sì che la terra si rigeneri e aumenti la sua fertilità anno dopo anno.
In vaso questo non avviene: non c’è lo spazio e non esistono le interazioni necessarie perché il terreno si possa arricchire di elementi nutritivi utili.
E le piante, come l’uomo, ha bisogno di molti elementi per crescere sane. Si contano 16 elementi indispensabili per la crescita dei vegetali; chi più, chi meno, tutti contribuiscono a rendere la pianta sana e forte, resistente alle avversità climatiche e agli attacchi di parassiti e malattie. Anche noi abbiamo bisogno di calcio, potassio, ferro… e manifestiamo eventuali carenze con sintomi più o meno evidenti.
Il limite del vaso
Le piante che vivono in vaso hanno quindi un problema in più rispetto a quelle che vivono in piena terra: i nutrienti non si ripristinano in modo naturale.
Esiste un ulteriore problema: quando annaffiamo, l’acqua tende a trascinare verso il basso gli elementi nutritivi portandoli verso il foro di drenaggio. Questo accelera la perdita di sostanze utili, impoverendo il terreno in pochi mesi.
Va da sé che, quando acquistiamo la pianta e la rinvasiamo la prima volta, la scelta di un terriccio di qualità, ricco di torbe e quindi ricco di materia vegetale da cui attingere nutrimento, rappresenta un ottimo punto di partenza.
Ma ciò non di meno, anche il miglior terreno tende ad esaurire le sue proprietà nutritive. Il rinvaso, ogni anno o ogni due anni, secondo la velocità di crescita della pianta, offre anche l’opportunità di rinnovare il terriccio.
Le piante che, per dimensioni, non possono più essere rinvasate, richiedono una sostituzione almeno superficiale del terriccio e un ripristino annuale delle sostanze.
Una dotazione completa
Come essere certi che il terriccio del nostro vaso possiede tutte le risorse utili? Contiene cioè tutti i microelementi di cui la pianta necessita per crescere sana e rigogliosa? Esiste un espediente, un prodotto particolare: si chiama Hortrilon ed è prodotto da Compo.
Non è di facile reperimento e potreste non trovarlo nel vostro garden center abituale, ma vale la pena cercarlo.
Confezionato in bustine, contiene una collezione di microelementi utili per fornire alla pianta una dotazione completa di quanto necessita.
Non sostituisce il concime normale; lo integra e lo completa. Una bustina una volta all’anno ci mette al riparo da qualsiasi carenza.
Scegliamo il concime
Unitamente a ciò, dobbiamo provvedere a fornire con regolarità un concime alle piante. Possiamo scegliere tra un concime granulare o uno liquido.
I concimi granulari, da mescolare alla superficie del terreno, si sciolgono lentamente e forniscono nutrimento per circa tre mesi. Possiamo scegliere tra un concime minerale, organo-minerale o il vecchio letame in forma pellettata.
Invece dei granuli, possiamo trovare anche concimi in pastiglie: la loro comodità sta nel fatto che si premono sul terreno inserendoli completamente e si sciolgono lentamente.
Questi concimi non sono di immediata assimilazione perché devono sciogliersi nel terreno e i loro effetti si iniziano a vedere dopo circa due settimane.
Più pratici i concimi liquidi che per loro natura forniscono nutrimento da subito, attraverso l’acqua con cui vengono mescolati. Il loro effetto è visibile generalmente nell’arco di due giorni. Per contro, dobbiamo fornirli con una certa regolarità, essendo gli elementi che contengono, soprattutto l’azoto, fondamentale per il fogliame, estremamente volatili.
Quanto? Quando?
Durante la bella stagione è bene fornire quindi alle piante verdi un concime liquido mediamente ogni due settimane. Diciamo mediamente, perché ogni concime è diverso per concentrazione e contenuto: leggere quindi quanto consigliato dal produttore è sempre utile.
Fondamentale è anche rispettare le dosi consigliate, ovvero la diluizione.
Questa può dare dei problemi, specialmente in rapporto al numero di piante che abbiamo. Qualche prodotto si diluisce in un litro di acqua, altri in due, altri ancora in quattro litri. Scegliamo il concime per le piante di casa anche in base a questo parametro: eviteremo di sprecarlo e ci faciliterà la vita. Possiamo comunque conservare l’acqua arricchita di concime in una bottiglia di plastica chiusa, lontano comunque dai bambini. Esistono concimi liquidi confezionati in comode fiale, facilmente diluibili anche in poca acqua: prendiamoli in considerazione.
Importante è evitare sempre di dare il concime, anche se diluito in acqua, su piante assetate: potremmo bruciare le radici. Quando foniamo il concime assicuriamoci che la pianta non presenti evidenti sintomi da stress idrico (foglie afflosciate).
Durante l’inverno anche le piante di casa, benché verdi, entrano in riposo vegetativo; il motivo è da ricercare nella scarsa durata del giorno e nella conseguente poca luce utile. Oltre a bagnarle quanto basta per mantenere il terreno umido (sopperendo all’evaporazione prodotta dal riscaldamento domestico), possiamo ridurre la frequenza del concime, fornendolo, ad esempio, una sola volta al mese.
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