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Perché le piante non crescono in inverno?

La domanda potrebbe sembrare banale, ma non lo è affatto. Siamo abituati a questo fatto e lo accettiamo. Ma che motivo c’è che una sempreverde che teniamo in casa smetta di crescere durante l’inverno? Non può essere un problema di temperatura: in casa ci sono sempre 20°C (almeno, ci piace dire). Hanno acqua e un buon terreno: eppure fino a primavera non crescono.

La prima spiegazione viene dalla quantità di luce che ricevono. Questa va intesa sia in termini di quantità di illuminazione, sia, soprattutto nella durata del giorno.

Si consideri a riguardo che, alla latitdine della Toscana, il giorno più corto dell’anno, il 21 dicembre, l’intervallo tra l’alba (luce prima del sorgere del sole) e il crepuscolo (ultima luce dopo il tramonto) è soltanto di 12 ore e mezza che si riducono ulteriormente se consideriamo una quantità di luce utile per la fotosintesi (non raggiungiamo le 11 ore). Le ore di sole vere e proprie sono appena 9 (e 2 minuti per la precisione).

Nella giornata più lunga, il 21 giugno, l’illuminazione alla stessa latitudine vedeva un intervallo tra alba e crepuscolo di 20 ore e 30 minuti con un’illuminazione diretta del sole superiore a 15 ore e mezza.

Riassumendo:

Data
21 dicembre
21 giugno

alba-crepuscolo
12h 30m
20h 30m

ore di sole
9h 02m
15h 32m

Ora, chiunque possiede un impianto fotovoltaico sa bene come la produzione di energia elettrica sia nettamente inferiore in inverno rispetto all’estate perché molto diversa è l’insolazione utilizzabile, sia come quantità, sia come durata. Un pannello fotovoltaico, essendo un componente elettronico, reagisce subito alla pur debole quantità di luce. Una pianta che sfrutta l’energia solare per la fotosintesi (che è un processo chimico, non elettrico) ha un’inerzia maggiore e impiega più tempo per entrare a regime e produrre quindi l’energia necessaria ai suoi fabbisogni. Il sistema quindi appare, a queste latitudini, poco efficiente ai fini della produzione, ad esempio, di nuove foglie.

Da qui l’utilità da parte delle piante di sospendere alcune attività a beneficio della salute e dell’acquisizione di risorse che, immagazzinate nelle radici e nel tronco, verranno utili a primavera per la produzione di nuova vegetazione.

E se aumentiamo la luce?

Si potrebbe allora giustamente pensare che basta fornire alle piante più luce perché continuino a crescere. È quanto viene fatto nelle serre dove l’illuminazione artificiale ricrea le condizioni tipiche del giorno estivo (oltre al clima ovviamente) per far crescere le piante (pensiamo soprattutto agli ortaggi, per questo disponibili tutto l’anno) in qualsiasi stagione. Non tutte si prestano perché alcune sono conformate geneticamente ad avvalersi di un riposo vegetativo (il sonno è importante per loro quanto per noi-serve a ricaricarsi), ma le piante erbacee risultano, sotto questo aspetto, più tolleranti. 

Bene quindi se proviamo, anche in casa nostra, a dare una marcia in più alle nostre piante fornendo loro una luce artificiale. Ma solo se la luce naturale è veramente insufficiente: diversamente metteremmo la pianta in forte stress e ne vedremmo poi le conseguenze nelle prossime belle stagioni.

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