Come risparmiare acqua
La scarsità di acqua sta diventando un problema e anche le regioni che sono tradizionalmente ricche di corsi d’acqua si trovano quest’anno a dover fare i conti con la necessità di evitare gli sprechi e ridurre i consumi allo stretto necessario.
Cosa possiamo fare nel nostro piccolo per assicurare all’orto, al giardino, al terrazzo l’acqua utile per le nostre piante? Vi sono piccoli accorgimenti che ci permettono di consumare solo lo stretto necessario. Vediamone alcuni.
Una regola per tutti
La prima regola fondamentale da seguire e che incide notevolmente sul consumo di acqua per l’irrigazione è bagnare solo nelle ore serali.
Il motivo è legato alla temperatura che, alla sera, tende a scendere e rimane al minimo per molte ore prima del sorgere del sole. Bagnare Alla sera limita drasticamente l’evaporazione dell’acqua stessa che, invece, ha tutto il tempo di penetrare in profondità nel terreno. Se bagnassimo durante il giorno, il 10-20% dell’acqua si disperderebbe nel giro delle prime due ore.
Inoltre, versare acqua fredda su un terreno caldo può provocare uno shock termico che non aiuta certo le piante a rimanere in salute.
In giardino
Bagnare il prato una volta alla settimana fornendo tanta acqua. Con temperature superiori a 30° un prato esposto al sole necessita di circa 4-5 litri di acqua a metro quadrato. In questo modo l’acqua può scendere in profondità e inumidirei terreno livello delle radici. Bagnando poco e spesso bagneremmo solo i primi millimetri di terra con scarsi benefici per il prato e massima dispersione per evaporazione.
Bagnare la siepe utilizzano. un’ala gocciolante (tubo che porta dei forellini a intervalli regolari) permette di localizzare l’irrigazione alla base della siepe evitando dispersioni. Il consumo è ridotto di circa il 50%.
Bagnare le aiuole con ala gocciolante o, meglio ancora, con gocciolatori posti vicino alle piante. In questo modo si mantiene il terreno umido utilizzandomeno della metà dell’acqua che impiegheremmo utilizzando l’annaffiatoio. Inoltre abbiamo un ulteriore vantaggio: evitiamo di bagnare le foglie e riduciamo il rischio di diffusione di malattie fungine.
Se abbiamo piantato un alberello, la tecnica migliore per bagnarlo è porre vicino alle radici (al momento dell’impianto) un tubo corrugato che parta dalla base delle radici e sporga dal terreno per alcuni centimetri. Ci basterà quindi versare dell’acqua nel tubo per bagnare il terreno a livello delle radici ottenendo il massimo risultato con la minima quantità di acqua.
Se abbiamo un sistema automatico di irrigazione, è bene dotarlo di sensori di pioggia e di umidità atti a inibire l’irrigazione se il terreno è già sufficientemente umido.
In terrazzo
Il modo più pratico ed economico per bagnare le piante in vaso è utilizzare un sistema di irrigazione a goccia. Questo ci permette, utilizzando gocciolatori a portata regolabile, di fornire ad ogni pianta la giusta quantità di acqua di cui necessita, evitando sprechi.
Se annaffiamo “a mano” consideriamo che i vasi più piccoli dovranno essere bagnati più frequentemente (quasi tutti i giorni) perché il terreno si asciuga in fretta.
Vasi da 10-12 cm di diametro si bagnano meglio per immersione: è necessario metterli in un catino pieno d’acqua e lasciarceli per almeno 15 minuti. In questo modo si idrata tutto il terreno in modo omogeneo. L’acqua avanzata nel catino servirà per bagnare i vasi più grandi.
Per limitare l’evaporazione, è utile coprire la superficie dei vasi più grandi con argilla o corteccia.
Infine è bene evitare, durante le settimane più calde, di fornire alle piante fertilizzante di qualsiasi tipo perché aumenta le esigenze idriche. Riprenderemo appena si abbassa la temperatura.
Nell’orto
Nell’orto l’irrigazione per scorrimento, allagando i sentieri tra le prode, è un sistema tradizionale, ma certamente quello che richiede il maggior consumo di acqua. Offre il vantaggio di bagnare in profondità il terreno e di raffreddarlo e per questo può essere praticato con maggiore libertà di orario rispetto agli altri sistemi.
In linea generale, la copertura delle prode con un telo plastico o biodegradabile è il modo più semplice ed economico per mantenere il terreno umido impedendone il disseccamento. Per evitare però che il terreno si riscaldi eccessivamente, i teli dovranno essere coperti con paglia, sfacci dell’erba, foglie secche in modo da garantire un po’ di isolamento termico e il riparo dai raggi diretti del sole.
Ovviamente non è sempre possibile: nelle colture che seminiamo a spaglio (molte insalate, il prezzemolo, i ravanelli, ad esempio) la pacciamatura con teli non è una soluzione percorribile.
Dove le piante sono ben distanziate tra loro, possiamo irrigarle con un ala gocciolante o un sistema a gocciolatori che, come per il giardino, garantisce un risparmio di acqua notevole.
Dove invece abbiamo seminato a spaglio e le colture sono fitte, vale la pena irrigare utilizzando un tubo poroso; a differenza dell’ala gocciolante, questo trasuda acqua su tutta la superficie. Ci basterà appoggiarlo sul terreno per bagnare il terreno per una larghezza di circa 15-20 cm. Possiamo anche interrarlo per ridurre ulteriormente la dispersione.
I migliori risultati si ottengono abbinando i teli da pacciamatura e il tubo poroso: grazie a questo abbinamento il consumo di acqua è di circa il 10% rispetto all’irrigazione a scorrimento.
A maggior ragione nell’orto è sempre bene attendere che il terreno si raffreddi prima di bagnare, per evitare shock termici, per limitare l’evaporazione, per evitare che l’acqua, riscaldandosi sotto il sole “cuocia” le piante.
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