Orto di Piero_7

L' orto di Piero - Episodio 7

4 maggio

In questo episodio Piero ci mostra, molto semplicemente, come far germinare i semi dei fagiolini prima di metterli in terra.

Si tratta di un espediente ampiamente utilizzato e già descritto che possiamo applicare a qualsiasi seme. Si tratta di metterli in una condizione di forte umidità dove possano, non solo ammorbidire la cuticola che li protegge, ma anche indurli a far fuoriuscire la radichetta (germinazione) che avvia lo sviluppo della pianta.

I semi dei fagiolini vengono disposti su un vassoio (in questo caso una semplice vaschetta di plastica, dove è stata posta alla base due fogli piegati di carta da cucina inumidita precedentemente con lo spruzzatore. I semi vanno poi coperti con un altro foglio di carta inumidito e la vaschetta va chiusa con la pellicola per alimenti. Sono sufficienti pochi giorni perché i semi si aprano e lascino fuoriuscire “l’occhio”, cioè la radichetta.

Basta a questo punto mettere i semi in terra umida, con la radichetta rivolta verso il basso e coprire di terra premendo appena. I semi, già germinati nella vaschetta, faranno emergere in breve tempo la piantina.

Possiamo utilizzare questo stesso sistema con qualsiasi seme a nostra disposizione: mela, limone, avocado, arancio, grano, fagiolo. Otterremo lo stesso risultato accelerando notevolmente la germinazione rispetto alla messa in terra convenzionale.

Orto di Francesco_8

L' orto di Francesco - Episodio 8

4 maggio

I pomodori che abbiamo visto trapiantare nelle scorse settimane sono ben cresciuti, compatibilmente con il tempo non proprio clemente delle ultime settimane. Ora le piantine sono alte più di 60 cm e devono essere legate al loro tutore per evitare che il vento le spezzi.

Si usa della raffia per legarli, senza stringere i fusti, ma lasciando sempre un po’ di gioco perché la pianta sia sorretta senza essere strozzata. Mentre si effettua questa operazione -e Francesco controlla le piante ogni giorno e ogni giorno trova qualcosa da fare – si eliminano le femminelle. Sono così chiamati quei germogli che nascono all’ascella dei fusti e che sottraggono risorse ai fusti veri e propri. Con le dita quindi li si spezza alla base.

Su qualche pianta si iniziano a vedere dei fiori e non resta che seguirne la crescita e confidare nel buon lavoro delle api perché si trasformino in frutti.

Nella stessa aiuola in cui nelle settimane scorse avevamo visto le piante di insalata salvate dallo scorso anno, ora Francesco ha piantato altri pomodori e una fila di fagiolini.

Questo sono preda di qualche parassita che ne erode le foglie, tanto che alcune piantine sono completamente defogliate e perciò condannate. 

Abbiamo cercato il parassita responsabile, ma senza trovarlo. Probabilmente è una larva (camolino lo chiama Francesco); nella sua filosofia  preferisce non trattare le piante con insetticidi. “Meglio  mangiare di meno” ci dice “ma più sano. E se la pianta resiste, bene; sennò pianteremo qualcos’altro”.

Orto di Francesco_7

L' orto di Francesco - Episodio 7

15 aprile

Con Francesco questa volta parliamo di insalata. Quella che ha nell’orto è ancora quella piantata lo scorso anno e sopravvissuta all’inverno. Le piante sono cresciute e ancora abbastanza tenere da essere consumate con soddisfazione.

Ma hanno la tendenza ad andare a seme (andare in canna) e dovranno perciò essere sostituite. La regina dei ghiacci sta crescendo particolarmente bene, facendo il grumo interno denso e sodo. Anche il pan di zucchero cresce splendidamente con il solo apporto di acqua. Lo sviluppo compatto delle foglie facilita un naturale imbianchimento delle foglie più interne che restano così tenere, croccanti e gustose.

C’è insalata per la famiglia e anche per gli amici. 

Orto di Piero_6

L' orto di Piero - Episodio 6

Le piantine di spinacio trapiantate meno di un mese fa sono ormai cresciute, hanno radicato e si sono sviluppate, tanto da permettere  il taglio di qualche foglia per un’insalata fresca.

Piero ci spiega come è intervenuto per favorire l’attecchimento e come ha protetto le piantine dalla golosità degli uccellini. 

Le piantine, acquistate in vivaio, sono state coperte inizialmente con un telo ombreggiante sostenuto da due archetti metallici. Questo espediente ha protetto le piantine dai raggi diretti del sole e, pur assicurandone la luce, ha contribuito a mantenere il terreno fresco.

Dopo una decina di giorni, constatato il buon attecchimento delle piantine, è stata la volta di un’altra protezione costituita da una rete sottile per difendere le foglie dagli uccellini.

È stato anche distribuito del lumachicida in granuli: di notte infatti lumache e limacce escono dai loro rifugi e si cibano di ogni foglia tenera che trovano sul loro cammino.

Acqua e calore fan sì che le piante continuino a produrre foglie a cui attingere. Non serve altro concime né cure particolari. 

Orto di Francesco_6

L' orto di Francesco - Episodio 6

13 aprile

Sono passate due settimane da quando Francesco ha messo in piena terra le sue piantine di pomodoro. Ora vogliamo vedere se hanno attecchito e che fine hanno fatto le due piantine che erano nate insieme nello stesso vasetto che sono state trapiantate insieme.

Francesco ci mostra come siano attecchite tutte e, nonostante vi siano state delle giornate di freddo, siano già cresciute e qualcuna presenta già dei fiorellini.

Sono state legate ai tutori e annaffiate regolarmente.

Nel frattempo, per sfruttare al meglio il poco terreno a disposizione, Francesco ha piantato vicino una fila di insalata, in modo scalare, così da avere insalata fresca per molte settimane.

Ha anche piantato del basilico tra i pomodori perché, dice, è una consociazione vincente. 

Nelle prossime settimane vedremo come crescono e quando appaiono i primi pomodori.

Orto di Piero_5

L' orto di Piero - Episodio 5

14 aprile

Torniamo nell’orto di Piero perché inizia a  trapiantare le melanzane e noi siamo curiosi di sapere come fa esattamente.

Si prepara riempiendo per metà un secchiello con del letame pellettato; quindi prende anche delle buste di plastica di quelle che servono per raccogliere i fogli, dei bastoncini, degli archetti di ferro e, naturalmente delle piantine di melanzana. Le ha acquistate in vivaio e conservate per qualche giorno in ombra perché si acclimatassero prima del trapianto.

La prima fase consiste nello scavare una buchetta; Piero usa una piccola cazzuola da muratore perché… perché è comodo così.

Ha già messo. il giorno prima, dei solidi tutori costituiti da un tondino di ferro lungo circa due metri e infisso bene nel terreno a distanza regolare, in file sfalsate.

Mette in ogni buca una manciata di letame pellettato, mescola bene e richiude la buca.

Quindi, sempre con la stessa cazzuola, crea nello stesso punto una buchetta più piccola e vi pone la piantina con il suo pane di terra. Chiude, preme bene tanto da formare una piccola conca intorno al fusto e annaffia generosamente.

E qui entrano in gioco le buste di plastica. La busta viene infilata nel tutore e poi, una volta a terra, viene aperta in modo da contenere l’intera piantina. Un archetto di ferro fa sì che la busta rimanga ben aperta e la pianta al suo interno possa crescere bene. Perché? Per proteggere la piantina dall’incidenza diretta del sole e dal possibile vento. La protezione cosiffatta rimane finché la piantina cresce quel tanto da emergere dalla busta.

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L' orto di Piero - Episodio 4

31 marzo

In una piccola aiuola, poco più di un metro quadrato, Piero conserva ancora due piante di radicchio di Lusia sopravvissute all’inverno. Ha raccolto insalata fino a Natale; poi il freddo ha bloccato ogni crescita e ha ucciso delle piante, ma due sono rimaste e ora hanno ripreso a vegetare.

Contemporaneamente, nella prima metà di marzo, ha trapiantato alcune piante di Regina dei ghiacci. Le piantine hanno attecchito e stanno crescendo, ma ci vorrà almeno un mese ancora prima di fare un primo taglio, sempre che la primavera faccia sentire il suo calore.

Nel frattempo Piero punta a far crescere la Lusia, quanto basta per poter, intorno a Pasqua, fare un taglio e, mescolandola con della rucola, anch’essa sopravvissuta all’inverno, riempire un’insalatiera con foglie fresche.

Orto di Francesco 5

L' orto di Francesco - Episodio 5

31 marzo

La temperatura, anche vicino a Milano, è salita quanto basta per permettere di trapiantare le piantine di pomodoro ottenute da seme nelle settimane scorse.

È necessario che la temperatura sia intorno a 15°C perché la pianta si sviluppi; in caso di freddo la crescita si arresta. Sarebbe dunque inutile trapiantarli prima. 

Si crea un solco nel terreno già preparato, vangato e concimato (con letame pellettato). Francesco mette dei segni a circa 40 cm di distanza per posizionare le piantine.

È sufficiente scavare un po’, fare una buchetta e metterci la piantina. Dalle sue semine può capitare di avere due piantine per vasetto; si dividono allora e si piantano in due buche distinte. Se le piante sono ancora piccole o sono troppo ravvicinate, si mettono insieme nella stessa buca: ci penserà la natura a far prevalere una o l’altra.

Si comprime il terreno intorno alle radici e si annaffia copiosamente per facilitare l’assestamento e la radicazione. 

Una volta attecchite si provvederà a mettere i tutori.

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L' orto di Francesco - Episodio 4

24 marzo

Francesco ha seminato decine di piantine di pomodoro, utilizzando esclusivamente i suoi semi, quelli ottenuti dalle sue piante migliori nella precedente stagione. Come si distinguono? 

Oltre al fatto di segnare i vasetti o i vassoi con un legnette su cui è scritta la varietà, vi sono alcune piccole differenze nel portamento della pianta e nelle foglie che ne permettono il riconoscimento.

Le piantine, seminate tutte pressoché nello stesso periodo, hanno già, a distanza di quasi un mese assunto forme, dimensioni e fogliame diverso.

Ma perché coltivare tante varietà? Non basterebbe sceglierne una e concentrarsi su quella? L’esperienza insegna che alcune sono ideali per il consumo fresco ed altre sono più indicate per la conservazione. Nel suo piccolo orto Francesco coltiva pomodori a sufficienza per produrre salsa utile per tutto l’anno per lui e la moglie, ma anche per gli incontri conviviali con i figli e nipoti.

I Cuori di bue sono destinati al consumo quotidiano ( ne basta uno e una mozzarella per garantire un pranzo da re per due persone), mentre i perini oltre a poter essere mangiati in insalata, sono ideali per la salsa. Il fatto che i pomodori vadano a maturazione nell’arco di poche settimane impone delle scelte strategiche sul numero di piante e la loro varietà. In questo modo la coltivazione dell’orto si trasforma in un vero risparmio.

Orto di Piero_3

L' orto di Piero - Episodio 3

24 marzo

Un’aiuola nell’orto attira la nostra attenzione. Si tratta di spinaci, di cui Piero ha acquistato delle piantine che ha messo in terra da una settimana.

Di solito semina questo ortaggio, ma l’obiettivo questa volta è anticipare la raccolta e per questo ha deciso di trapiantare delle piantine ottenute in vivaio. È sufficiente dar loro da bere quanto basta a mantenere il terreno umido e aspettare.

Teoricamente il primo taglio si può effettuare già dopo 20-30 giorni, secondo il clima.

Piero conta di tagliare le prime foglie per Pasqua (17 aprile). Quando lo farà, taglierà le foglie più esterne, preservando la rosetta centrale. In questo modo la pianta continuerà a produrre nuove foglie per ulteriori tagli.