La posta della settimana
<Genni>
In questo periodo passeggiare per la campagna o correre è praticamente impossibile per la presenza della lanugine prodotta dal pioppo a cui oltretutto sono allergica. Non è possibile limitare l’inconveniente? Il Comune non può intervenire in qualche modo?
Quella lanugine si chiama pappo ed è prodotta dalle piante femminili del pioppo. Si tratta di un meraviglioso stratagemma della natura per disperdere i semi e mandarli lontano. Altre piante avvolgono i loro semi in una polpa gustosa perché gli animali se ne cibino e li trasportino inconsapevolmente a chilometri di distanza dalla pianta madre. Il pioppo ha elaborato una sua tecnica particolare: avvolge i suoi semi di filamenti leggeri, tanto leggeri da permettere al seme di volare lontano sfruttando anche la più piccola corrente d’aria. Un pappo può rimanere in sospensione nell’aria per settimane e compiere decine di chilometri prima di toccare terra e, se ci sono le condizioni, germinare. Può anche attaccarsi al pelo degli animali e sfruttarne gli spostamenti.
Il seme, che è “solo” quel puntino bianco in mezzo al pappo, contiene tutte le informazioni e quanto basta per “creare” un albero che può raggiungere 30 metri di altezza.
Ci lasci dire che non possiamo che rimanere ancora una volta ammirati per la genialità con cui la Natura si esprime.
Ma veniamo agli inconvenienti, oggetto del suo disappunto. Il pappo è costituito da filamenti di pura cellulosa, una sostanza assolutamente anallergica. Il pappo, per quanto fastidioso (entra in bocca, nel naso, impossibile fare footing in questo periodo) non dà luogo ad allergie. È fastidioso, ma nulla più.
Vero è che i pappi, per loro natura, così come si attaccano facilmente a qualunque cosa, possono essere portatori di pollini (pensiamo alle graminacee ad esempio che col caldo possono andare a seme già in questo periodo) che vi restano invischiati. Non il pappo in quanto tale, ma le sostanze che ad esso possono aderire.
Come limitare l’inconveniente? Portando la mascherina, anche la più banale ed economica, giusto per evitare di respirarli. I pioppi sono preziosi e, se abbiamo a cuore la sostenibilità ambientale, non possiamo che assecondarne la diffusione.
E c’è da sperare che a nessuna Amministrazione pubblica venga in mente di intervenire a riguardo.