Aster dumosus

L' astro dumosus

Aster dumosus – Asteracee

Tipo: perenne da fiore
Origine: America settentrionale

Adatta per: terrazzo, giardino
Difficoltà di coltivazione: molto facile

Piccolo arbusto che non supera i 50 cm di altezza e che viene spesso utilizzato per bordure basse o come tappezzante. Forma un cespuglio tondeggiante con piccole fglie lisce In estate produce molti fiorellini a forma di margherita di colore azzurro o bianco.

Fioritura: settembre, ottobre
Colore dei fiori: bianco, azzurro

Posizione: soleggiata almeno per qualche ora al giorno.

Temperatura: resistente al freddo, non necessita di protezioni invernali

Terreno: ordinario, fertile, ben drenato

Irrigazione: regolare: attendere che la superficie del terreno sia asciutta prima di bagnare; in estate garantire l’acqua per evitare il prematuro disseccamento.

Concimazione: prima dell’impianto e all’inizio della primavera con letame pellettato o concime granulare a lenta cessione; in vaso è meglio fornire un concime liquido ogni settimana durante tutto il periodo vegetativo.

Potatura: tagliare alla fine dell’inverno tutti i rami secchi per stimolare nuova vegetazione.

Moltiplicazione: per divisione dei rizomi alla fine della fioritura; per seme in primavera
Semina: marzo, aprile
Trapianto/rinvaso: ottobre

Malattie e parassiti: oidio, lumache, acari

Note:

Aster divaricatus

L' astro

Aster divaricatus – Asteracee

Tipo: perenne da fiore
Origine: Nord America

Adatta per: giardino
Difficoltà di coltivazione: facile

È nota anche con il nome di Eurybia divaricata. Pianta perenne molto rustica che non supera i 60 cm di altezza e si adatta anche a zone siccitose o a bassa manutenzione. Ha foglie grandi e fusti di colore scuro. La sua ricca fioritura, a settembre e ottobre, vede dei piccoli fiori stellati bianchi. Ha differenza degli altri astri può crescere bene anche a mezz’ombra.

Fioritura: settembre, ottobre
Colore dei fiori: bianco, rosa

Posizione: soleggiata almeno per qualche ora al giorno, ma anche la mezz’ombra

Temperatura: resistente al freddo, non necessita di protezioni invernali

Terreno: ordinario, fertile, ben drenato

Irrigazione: si accontenta delle precipitazioni: in vaso, attendere che la superficie del terreno sia asciutta prima di bagnare.

Concimazione: prima dell’impianto e all’inizio della primavera con letame pellettato o concime granulare a lenta cessione; in vaso è meglio fornire un concime liquido ogni settimana durante tutto il periodo vegetativo.

Potatura: tagliare alla fine dell’inverno tutti i rami secchi per stimolare nuova vegetazione.

Moltiplicazione: per divisione dei rizomi alla fine della fioritura; per seme in primavera
Semina: aprile, marzo
Trapianto/rinvaso: aprile

Malattie e parassiti: oidio, lumache, acari

Note:

Aster tripolium

Astro di mare

Tripolium pannonicum – Asteracee

Tipo: biennale da fiore
Origine: Europa

Adatta per: giardino
Difficoltà di coltivazione: molto facile

È conosciuto anche come Aster tripolium ed è una specie endemica in Germania. Cresce principalmente sulle coste e popola le saline essendo tollerante al sale. Ha foglie carnose, commestibili, tanto che in Olanda è considerata un ortaggio La fioritura avviene nella seconda metà dell’estate con fiori lilla.

Fioritura: agosto, settembre, ottobre
Colore dei fiori: lilla, viola

Posizione: soleggiata

Temperatura: resistente al freddo, non necessita di protezioni invernali

Terreno: ordinario, fertile, ben drenato

Irrigazione: si accontenta delle precipitazioni.

Concimazione: prima dell’impianto e all’inizio della primavera con letame pellettato o concime granulare a lenta cessione; in vaso è meglio fornire un concime liquido ogni settimana durante tutto il periodo vegetativo.

Potatura: non necessaria

Moltiplicazione: per seme in primavera
Semina: aprile maggio, giugno
Trapianto/rinvaso:

Malattie e parassiti:

Note:

Aster tataricus

Astro tataricus

Aster tataricus – Asteracee

Tipo: perenne da fiore
Origine:

Adatta per: giardino, terrazzo
Difficoltà di coltivazione: molto facile

Chiamato anche Aster di Tatarinov, è un’erbacea perenne che si alza fino a oltre due metri e che produce, in ottobre e novembre, molti fiori di colore azzurro intenso, adatti anche alla decorazione come fiori recisi. Forma grandi cespi di foglie ellittiche, lunghe fino a 50 cm di colore verde lucido.

Fioritura: ottobre, novembre
Colore dei fiori: azzurro, blu

Posizione: soleggiata o mezz’ombra

Temperatura: resistente al freddo (fino a -20°C), non necessita di protezioni invernali

Terreno: ordinario, fertile, ben drenato

Irrigazione: si accontenta delle precipitazioni; in vaso è bene fornire acqua in modo regolare attendendo che la superficie del terreno si asciughi prima di annaffiare.

Concimazione: prima dell’impianto e all’inizio della primavera con letame pellettato o concime granulare a lenta cessione; in vaso è meglio fornire un concime liquido ogni settimana durante tutto il periodo vegetativo.

Potatura: non necessaria

Moltiplicazione: per seme in primavera
Semina: marzo aprile
Trapianto/rinvaso:

Malattie e parassiti:

Note:

Settembrini

I settembrini

Se vogliamo avere dei vasi o delle aiuole colorate, niente di meglio, in questo periodo, che mettere a dimora dei settembrini. Li chiamiamo così, ma dovremmo chiamarli astri. Le specie Aster novae-angliae e e Aster novi-belgii sono le più diffuse e sbocciano normalmente alla fine dell’estate. Originarie dell’America settentrionale, sono oggi reperibili in tutte le varietà  nei garden center (ma anche al supermercato) per poco prezzo.

Si tratta di piante rustiche e di poche esigenze, adatte ad essere coltivate nei giardini rocciosi e nelle cassette sui davanzali e sui terrazzi.

I colori vanno dal rosa al lavanda, dal blu-malva al bianco crema, secondo la varietà, molto simili alle margherite, talvolta con un disco giallo centrale dalle tonalità più o meno calde.

Sono piante perenni, che possiamo perciò conservare nel terreno per apprezzarne anno dopo anno la generosa fioritura. Possiamo sceglierle per decorare il nostro terrazzo fino all’arrivo del freddo oppure piantarle in giardino per formare una bordura o intorno a una pianta più grande per decorarne la base o, ancora, riempire con esse una ciotola da mettere su un tavolo all’aperto o nell’androne di casa. 

Rustiche per eccellenza, non hanno bisogno praticamente di nulla, se non di un taglio deciso della parte aerea prima dell’inverno e di una buona concimazione a primavera o, se in vaso, durante tutto il periodo vegetativo. La fioritura, sempre molto abbondante, dura per tutto ottobre e i suoi fiori recisi ci permettono di avere fiori freschi per la casa per oltre due mesi. 

Riempiamo le cassette

In queste settimane gli astri sono in boccio se non addirittura già in piena fioritura. Se li acquistiamo, possiamo trapiantarli subito nelle cassette che abbiamo a disposizione sul terrazzo senza troppi problemi.

Usiamo terriccio universale, meglio se arricchito con del letame pelletatto. Se usiamo del terriccio già sfruttato da altre piante l’uso del concime è determinante per ottenere un buon attecchimento. Non tocchiamo il pane di terra, ma trasferiamo le piante senza esporre le radici. Annaffiamo subito generosamente e attendiamo che la superfice del terreno appaia asciutta prima di bagnare di nuovo. Eliminiamo subito le foglie che possono apparire rovinate (sono normalmente quelle più in basso).

Per prolungare la fioritura dobbiamo, come sempre, eliminare i fiori appena appassiscono. Con l’arrivo del freddo intenso, la pianta tenderà a ingiallire e seccare. Si tratta di una pianta rustica che non teme il gelo (fino a -20°C) e che possiamo lasciare all’esterno tutto l’inverno senza alcuna protezione. Quando la pianta tende a seccare, tagliamola alla base e mettiamo il vaso dove possa ricevere le normali precipitazioni o assicuriamoci che il terreno rimanga appena umido durante l’inverno. A primavera dalle radici nasceranno nuovi getti che fioriranno puntuali a fine estate.

Aster novae-angliae
Aster novi-belgii
Aster dumosus
Aster amellus
Aster tataricus
Aster tripolium
Aster divaricatus

Alstroemeria aurantiaca

L' Alstroemeria

Alstroemeria aurantiaca – Alstroemeriacee

Tipo: perenne da fiore
Origine: America meridionale

Adatta per: terrazzo, giardino
Difficoltà di coltivazione: facile

Nota come Giglio del Perù, è un’erbacea perenne molto rustica che si eleva da 60 cm fino a un metro di altezza spesso coltivata per i fiori da recidere. Questi sono larghi fino a 5 cm riuniti in ombrelle in numero di 10-30. Sono gialli o arancioni con i tepali superiori venati di rosso. È disponibile in molti ibridi e varietà con diversi colori dal bianco crema al giallo, dall’arancio al rosso. Nei vasi si impiegano solitamente le varietà nane che non si alzano più di 40 cm.

Fioritura: giugno, luglio, agosto, settembre
Colore dei fiori: giallo, arancione

Posizione: luminosa, non colpita direttamente dal sole e riparata dai venti.

Temperatura: resiste fino a -5°C; le piante vanno perciò protette, nelle regioni più fredde, coprendole con torba o corteccia.

Terreno: ordinario, fertile, ben drenato.

Irrigazione: regolare durante tutta la stagione vegetativa.

Concimazione: in vaso è utile fornire concime per piante da fiore ogni due settimane da aprile a settembre.

Potatura: non necessaria

Moltiplicazione: per seme a marzo; si mantengono protette le piantine fino alla primavera successiva. Per divisione dei cespi in primavera.
Semina: marzo aprile
Trapianto/rinvaso: marzo, aprile

Malattie e parassiti:

Note:

Come le piante reagiscono al caldo

Come le piante reagiscono al caldo

La maggior parte delle piante che coltiviamo con successo nei nostri giardini o sul balcone mostrano di avere il loro massimo sviluppo con temperature tra 20° e 30°C. Questo si manifesta non solo con un aspetto particolarmente rigoglioso, ma anche con la produzione di nuove foglie e, in alcuni casi, anche fiori.

Non tutte le piante si comportano allo stesso modo ed alcune prefersicono un clima più fresco, altre sopportano molto bene la calura estiva. Così come alcune sopportano bene l’esposizione diretta al sole, altre invece non lo tollerano.

Più semplicemente, la pianta ha un suo sistema che potremmo definire di termoregolazione che permette alle foglie di rimanere fresche anche se esposte costantemente al sole. Ci basta toccarne una qualsiasi per renderci conto che, a dispetto dell’esposizione, ha una temperatura inferiore a qualsiasi altro corpo nelle stesse condizioni. Questo “raffreddamento”, necessario per il corretto funzionamento della foglia (così come avviene per i pannelli fotovoltaici), è reso possibile dallo scorrere della linfa e dalla traspirazione. La perdita di umidità attraverso gli stomi abbassa la temperatura della superficie mantenendola sempre a livelli ottimali.

Questo sistema comporta ovviamente la disponibilità di acqua: in mancanza di questa, le foglie non possono essere raffreddate e di conseguenza seccano.

Più acqua e nebulizzazioni frequenti

Si potrebbe pensare a questo punto che sia sufficiente, quando fa molto caldo, fornire alla pianta più acqua. Questo è in parte vero e infatti sopperiamo al maggior caldo con irrigazioni più frequenti e abbondanti. Utile anche, per le piante tropicali, quotidiane nebulizzazioni di acqua sul fogliame per aumentare l’umidità relativa e abbassare la temperatura intorno alla pianta.

La maggior umidità relativa facilita gli scambi gassosi e la traspirazione e quindi il corretto funzionamento della foglia. Non per niente le piante che coltiviamo normalmente in casa sono di origine tropicale e vivono bene in ambienti molto caldi ma anche con un’umidità relativa superiore al 70%.

Uno dei sintomi più evidenti della scarsa umidità ambientale nelle piante di appartamento è il disseccamento delle punte delle foglie. L’umidità ambientale, anche in casa, non dovrebbe essere inferiore al 50%.

Quando fa molto caldo

La pianta reagisce normalmente alla calura rallentando il suo sviluppo e questo per limitare la perdita di liquidi e il possibile disseccamento di alcune parti del fogliame. Questo rallentamento è visibile in tutte le piante che tendono a produrre meno foglie e meno fiori rispetto alle settimane precedenti più fresche.

È possibile in questa fase che alcune foglie, di solito le più vecchie, quelle poste in basso, più grandi, secchino; nulla di preoccupante, saranno presto rimpiazzate.

Se le foglie si afflosciano, è segno che manca acqua nel terreno: questo fenomeno permette alla pianta di ridurre la traspirazione e di contenere intorno a sé l’umidità disponibile. L’irrigazione per immersione è la soluzione da preferire, dove possibile.

Le piante in terra vanno bagnate copiosamente, possibilmente in due fasi: una prima volta per idratare il terreno e renderlo ricettivo (su un terreno secco l’acqua tende a scivolare più che a penetrare) e una seconda volta a distanza di qualche ora per bagnare in profondità il terreno.

Le piante grasse entrano in una sorta di riposo vegetativo proprio per risparmiare l’acqua: per questo risulta totalmente inutile concimarle durante l’estate; anche annaffiarle è per lo più superfluo.

Le piante di origine tropicale sono meglio predisposte al calore estivo, ma solo se questo è associato a un’elevata umidità: frequenti nebulizzazioni sul fogliame aiutano la pianta a sopperire alla maggiore temperatura e a mantenere le foglie turgide e brillanti.

In giardino le condizioni ideali per lo sviluppo delle piante si può ottenere con un impianto di nebulizzazione: oltre a ridurre sensibilmente la temperatura, aumenta l’umidità relativa permettendo alle piante di crescere nel migliore dei modi anche durante le settimane più calde.

In linea generale, quando fa molto caldo, l’irrigazione regolare, da effettuare alla sera tardi o al mattino presto, consente ala pianta di resistere fino all’abbassamento delle temperature, momento in cui riprenderanno vegetare per accumulare risorse per l’inverno.

Perovskia_descrizione

La Perovskia o salvia russa

Se desideriamo per il nostro giardino, ma anche per la nostra terrazza, una pianta insolita, che riempia e crei una forte macchia di colore, la Perovskia fa al caso nostro. Dalla primavera avanzata e per buona parte dell’estate i suoi lunghi steli di foglie argentate si ricoprono di centinaia di fiorellinii azzurro-violetti riuniti in lunghe spighe.

Originaria dell’Asia centrale, è nota come Salvia siberiana o Salvia russa per le sue affinità con questo genere; strofinandole, le foglie emanano un vago profumo di salvia.

È un arbusto perenne rustico, che si è diffuso in tutto l’arco mediterraneo dove ha trovato le condizioni migliori per la sua crescita. È semi-sempreverde, nel senso che risente molto della temperatura e, dove l’inverno è molto freddo, perde l’intero fogliame che però normalmente si riforma a primavera.

La Perovskia è l’ideale per creare grosse macchie di colore nelle aiuole, dal momento che può raggiungere il metro e venti di altezza e un’identica larghezza. Cresce bene anche in vaso e non teme la siccità e si presta perciò alla realizzazione di angoli originali o alla creazione di siepi atte a riparare dall’aria.

La posizione migliore

La piantina, acquistata a primavera e scelta tra quelle che presentano un aspetto più rigoglioso possibile, va messa a dimora in terra o in un vaso di media grandezza in piena luce, dove possa godere della maggiore esposizione al sole. Pregio indiscusso di questa pianta è la possibilità di diventare alta e grande senza con questo risultare mai invadente.

I suoi lunghi steli infatti ne assottigliano la forma e la slanciano, facendone così la compagna ideale di tante piante di dimensioni più contenute.

Perfetta se messa alle spalle di un’aiuola, come sfondo a piante da 30-40 cm di altezza, è molto apprezzata anche da sola, in vaso, all’ingresso di un patio o nell’angolo della terrazza.

Il delicato profumo dei suoi fiori e il colore argenteo delle sue foglie non passano mai inosservati.

Poche, semplici cure

La Perowskia predilige il terreno calcareo, sabbioso, ben drenato. L’eccesso di umidità infatti la fa avvizzire velocemente, producendo degli irrimediabili marciumi alla sua base. Quando viene interrata dobbiamo badare di lasciare il colletto della pianta un poco più sopra del livello del terreno: questo favorirà lo scorrimento dell’acqua e impedirà il ristagno. Se posizionata in zone parzialmente in ombra, tende a sfilacciarsi. Anziché crescere in altezza, si allarga, rimanendo bassa e producendo molti stoloni (fusti con radici) che corrono sul terreno. Prima della messa a dimora, verifichiamo il drenaggio del terreno e, se possibile, miglioriamolo con l’aggiunta di sabbia o ghiaia.

L’eccesso di acqua è l’unico problema di cui può risentire la pianta.

Periodicamente la pianta va controllata, i rami secchi vanno recisi a 30-40 cm da terra e il terreno va smosso per favorire il drenaggio.

Facile moltiplicarla

All’inizio di autunno la pianta produce molti stoloni che corrono lungo il terreno. Il modo migliore per moltiplicare la pianta è reciderli e metterli a dimora dove si preferisce. Volendo creare un cespuglio particolarmente imponente, si possono mettere vicine sei, sette piante, badando però che abbiano un sufficiente spazio per crescere ed allargarsi.  Un altro sistema consiste nel prelevare delle talee di 8-10 cm a inizio estate, togliere le foglie più basse e metterle in acqua o in vasetti di sabbia costantemente umida.

Per favorire la formazione di foglie, è bene coprirle con una plastica sostenuta da legnetti. Dopo circa due – tre settimane le radici sono sufficienti per consentire la messa a dimora della nuova pianta.

Perovskia atriplicifolia

La Perovskia

Perovskia atriplicifolia – Lamiacee

Tipo: arbusto da fiore
Origine: Asia centrale

Adatta per: terrazzo, giardino
Difficoltà di coltivazione: facile

Piccolo arbusto tondeggiante, chiamato anche Salvia russa, non più alto di un metro e caratterizzato da un fogliame verde-grigiastro semi-sempreverde. Le sue foglie profondamente divise, se strofinate, emanano un profumo simile alla salvia. Dalla fine della primavera fino all’estate inoltrata produce numerosi fiori color lavanda disposti su lunghe spighe. Può essere utilizzata come soggetto singolo o per formare siepi informali molto decorative.

Fioritura: giugno, luglio, agosto
Colore dei fiori: lillla, lilla

Posizione: in pieno sole o dove possa godere di 5-6 re di sole diretto al iorno.

Temperatura: teme il gelo intenso e prolungato che può far perdere l’intera parte aerea (si riforma spesso a primavera).

Terreno: leggero, ricco di materia organica

Irrigazione: regolare, ma resiste bene a prolungati periodi di siccità; in vaso richiede irrigazioni più regolari.

Concimazione: in piena terra si accontenta della normale fertilità; in vaso è bene fornire un concime pr piante da fiore ogni 2-3 settimane.

Potatura: tagliare la pianta a 20-30 cm dal terreno a febbraio.

Moltiplicazione: per seme in primavera o per talea semilegnosa in estate.
Semina: marzo aprile
Trapianto/rinvaso:

Malattie e parassiti: occasionalmente colpita dagli afidi

Note:

Ibisco d’acqua

L'ibisco d'acqua

Hibiscus moscheutos – Malvacee

Tipo: perenne da fiore
Origine: Asia

Adatta per: giardino
Difficoltà di coltivazione: molto facile

Noto come Ibisco d’acqua per la facilità con cui cresce lungo i corsi d’acqua, è un’erbacea perenne a foglie caduche che sviluppa fusti eretti, alti fino a 150 cm con larghe foglie ovali verdi e poco pelose nella parte superiore e più chiare, quasi biancastre nella pagina inferiore. Produce grandi fiori (fino a 20 cm di diametro) di colore bianco o rosa intenso. In autunno perde le foglie e, spesso, tutta la parte aerea, che però riforma a primavera.

Fioritura: luglio, agosto
Colore dei fiori: bianco, rosa

Posizione: in pieno sole o parzialmente in ombra

Temperatura: la radice sopporta anche il gelo invernale ed è in grado di produrre nuovi getti a primavera. Non teme il caldo

Terreno: ordinario, ricco di materia vegetale, prevalentemente umido

Irrigazione: regolare; non sopporta la siccità. Nella coltivazione in vaso bisogna bagnare tutti i giorni.

Concimazione: a primavera con letame maturo per facilitare la ripresa.

Potatura: non necessaria

Moltiplicazione: per seme in primavera utilizzando quelli prodotti nelle capsule che seguono i fiori. Si mette a dimora la piantina nella primavera successiva.
Semina: marzo aprile
Trapianto/rinvaso:

Malattie e parassiti: afidi