Aglio

L' aglio

Allium sativum – Liliacee
Tipo: biennale

Bulbosa originaria ella Siberia sud occidentale, ampiamente diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e, successivamente, in tutto il mondo. Oltre alle sue proprietà aromatiche, le sono riconosciute virtù salutari. È una biennale coltivata come annuale.

Temperatura ideale
15 – 25° C

Tempo semina/raccolto
240 giorni

Produzione media/mq
0,8 – 1,2 kg

Semina: si utilizzano i bulbilli, cioè gli spicchi ottenuti dalle teste d’aglio. Si possono acquistare (controlliamo che siano certificati ed esenti da malattie) oppure impiegare quelli dell’aglio che abbiamo coltivato lo scorso anno.
Si semina in autunno nelle regioni a clima temperato, in primavera (da aprile) nelle regioni con inverni freddi. Si piantano i bulbilli con la punta rivolta verso l’alto, infilandoli per circa tre centimetri nel terreno. 


Tempo di germinazione
5-10 giorni

Temperatura germinazione
10° C

Profondità seme
4-5 cm

Trapianto: se abbiamo seminato in serra a febbraio, possiamo trapiantare le piantine germogliate in aprile maggio.

Distanza sulla fila
10-15

Distanza tra le file
30-50

Numero piante/mq
25

Concimazione di base: esclusivamente con concime minerale; il concime organico induce marciumi. Se il terreno è povero distribuiamo un concime minerale fosfo.potassico in misura di 50 gr per metro quadro.




Concimazione di copertura: non necessaria


Irrigazione: si accontenta delle piogge, intervenire solo in caso di prolungata siccità


Cure: non ha bisogno di nulla se non di essere liberata dalle infestanti.

Raccolta: in giugno-luglio quando le foglie iniziano a seccare. Si legano le foglie tra loro due settimane prima per indurre un maggior ingrossamento del bulbo. La pianta va estirpata e lasciata asciugare all’aria per circa una settimana.


Parassiti/malattie: mosca dell’aglio, mosca del porro


Vicino a: asparago, carota, fragola, lattuga, patata, pomodoro
Lontano da: fagiolo, pisello, porr
Non deve seguire: aglio, asparago, cipolla, porro

Note: se piantato tra le file di pomodori o carote, ha la capacità di allontanare alcuni parassiti tipici di queste piante.

Alchechengi

L' Alchechengi

Physalis peruviana – Solanacee
Tipo: perenne

Chiamata anche uciuva, è una pianta perenne a portamento cespuglioso spesso coltivata, alle nostre latitudini, come annuale. Ha una radice rizomatosa da cui spuntano dei fusti eretti alti fino a 80-90 cm; la radice può sopravvivere all’inverno e far rispuntare la pianta la cui vita si allunga fino a otto anni. Fiorisce tra maggio e luglio; dopo la fioritura, si presentano le bacche, racchiuse in un involucro, prima verde e poi di consistenza cartacea a maturazione.

Temperatura ideale
22-30

Tempo semina/raccolto
180

Produzione media/mq

Semina: Si effettua a fine inverno in semenzaio. Le piantine che nascono sono delicate e crescono lentamente. Sono necessarie almeno sei settimane prima di poter procedere al trapianto in piena terra.

Tempo di germinazione
10-15 giorni

Temperatura germinazione
16-18°C

Profondità seme
0,5-1 cm

Trapianto: Il trapianto avviene normalmente a partire dalla fine di aprile e nel mese di maggio quando la temperatura, anche notturna, si è stabilizzata sopra i 18°. Non necessita di tutori

Distanza sulla fila
60

Distanza tra le file
100

Numero piante/mq
4-5

Concimazione di base: con letame maturo (anche pellettato) o composta.




Concimazione di copertura:


Irrigazione: quanto basta a mantenere il tereno umido, evitando sempre gli eccessi. La pianta tollera brevi periodi di siccità, ma è bene predisporre un’irrigazione costante durante le setttimane più calde.

Cure: durante la coltivazione è bene tenere pulito i terreno, sarchiando o pacciamando con paglia, sfalci o trinciato.

Raccolta: a settembre: i frutti maturi sono delle sfere di circa 1,5 cm di diametro, di color giallo oro. Mentre tutta la pianta è tossica, le bacche sono commestibili, dal gusto vagamente agrodolce con retrogusto di ananas e vaniglia.

Parassiti/malattie: teme l’attacco degli afidi



Vicino a: 

Lontano da: 


Non deve seguire: pomodoro, melanzana, patata, peperone

Note:

Prezzemolo

Il prezzemolo

Petroselinum hortense – Umbellifere

Tipo: biennale aromatica
Origine: Mediterraneo

Adatta per: terrazzo, giardino, orto
Difficoltà di coltivazione: molto facile

Erbacea biennale con radice a fittone originaria delle zone mediterranee. Viene utilizzata come pianta annuale perché le foglie del secondo anno sono più piccole. Ha fusti eretti e raggiunge 70 cm di altezza; le foglie hanno forma triangolare frastagliato. Esiste quello a foglia larga, come il Gigante d’Italia, normalmente impiegato in moltissime ricette, e la varietà a foglia riccia (Petroselinum crispum), più dolce e impiegato per lo più come decorazione. 

Fioritura:
Colore dei fiori:

Posizione: in pieno sole, ma non nelle ore più calde. Un’area ben illuminata, ma senza il sole diretto è da preferire.

Temperatura: teme il gelo, ma, dopo l’inverno, la pianta rinasce e fiorisce. La temperatura ideale è tra 15 e 21°C

Terreno: leggero, fertile, ben drenato

Irrigazione: il terreno deve rimanere sempre umido. Per questo nelle settimane più calde è meglio ombreggiare.

Concimazione: utile fornire una buona concimazione di fondo con stallatico maturo.

Potatura: non necessaria

Moltiplicazione: per seme, quando la temperatura (anche notturna) è stabilmente sopra i 10°C.
Semina: marzo, aprile, maggio, giugno
Trapianto/rinvaso:

Malattie e parassiti: afidi

Note:

Zucca

La zucca

La zucca è uno degli ortaggi più antichi. Si stima fosse coltivato in Messico quasi 10.000 anni fa e fu uno dei primi ad essere importati in Europa dopo la conquista del continente americano. Apprezzata già dagli antichi Romani anche se in varietà oggi non più utilizzate, la zucca come noi la conosciamo è oggetto di coltivazione solo dal Seicento, da quando venne importata dai paesi caldi del Centro America.

Appartenente alla famiglia delle cucurbitacee, come il melone e il cetriolo, a differenza di questi assume le forme e le dimensioni più inusitate. Esistono almeno 500 varietà appartenenti a 15 specie di cui 5 commestibili.

Le zucche che noi conosciamo appartengono sostanzialmente a due specie diverse, la Cucurbita maxima, detta anche zucca comune, con fusto strisciante e frutti rotondeggianti; e la Cucurbita moschata, detta anche zucca torta, rampicante e con frutti allungati che possono superare il metro di lunghezza.

A queste va aggiunta una terza specie, la Cucurbita pepo, simile alle precedenti, ma utilizzata per la produzione delle zucchine, raccolte immature e gustate praticamente tutto l’anno.

Le zucche ornamentali, dalle forme e dai colori più diversi, appartengono al genere Lagenaria, sempre della famiglia delle cucurbitacee. Questo genere era presente e coltivato nel vecchio continente e utilizzate sia per l’alimentazione, sia per la realizzazione di contenitori. L’arrivo dall’America della Cucurbita maxima ha poi soppiantato la coltivazione della Lagenaria.

Com’è fatta la pianta

La zucca è una pianta annuale a rapida crescita, che ama il clima temperato e che ha il massimo sviluppo con temperature comprese tra 20 e 28°C.
La parte che viene impiegata, il frutto, è costituito da una grossa bacca, detta peponide, caratterizzata da una cavità centrale contenente numerosi semi, ovali, piatti, di colore bianco.

Il frutto può essere a grana fine, di sapore dolciastro, delicato, o a grana grossa, dal sapore più intenso.

La scorza assume, secondo la varietà, diversi aspetti: liscia o rugosa, spessa o sottile, tenera oppure coriacea.

Il fusto, detto “corda”, è coperto da irti peli e può raggiungere i sei metri di lunghezza; da esso si sviluppano i cirri a forma di spirale che servono alla pianta per attaccarsi al terreno o ad altre piante. Le foglie sono grandi, dotate di insenature limitate o addirittura assenti; i fiori sono grandi e di colore giallo, molto gustosi. Le radici tendono ad estendersi lateralmente, per lo più appena sotto la superficie.

In breve

Nome scientifico: Cucurbita maxima
Famiglia: Cucurbitacee
Origine: America meridionale
Tipo di pianta: annuale
Altezza: fino a due metri
Larghezza: fino a 6 metri
Fioritura: giugno

Di cosa ha bisogno
Esposizione: pieno sole
Terreno: fertile, sciolto, ben drenato
Acqua: crescente durante lo sviluppo
Resistenza la freddo: scarsa
Moltiplicazione: per seme

Le varietà

La lunga di Napoli
Appartiene alla C. moschata ed è lunga fino a un metro e prevede una parte ingrossata alla base, dove si concentrano i semi. Il resto è tutta polpa, arancio scuro e scorza sottile. Facile trovarla al supermercato, tagliata in tranci. È un po’ acquosa e si presta alla cottura nelle minestre.

Provenzale
Scorza liscia e costoluta, sottile, di colore verde-arancio. La polpa è arancione, dolce e un po’ acquosa. Viene normalmente commercializzata a fette. È adatta per minestre o come purée.

Butternut
Ha la forma di pera allungata e una scorza liscia e sottile color nocciola. La polpa è arancione, dolce con un aroma che ricorda a nocciola. I semi sono concentrati in un’area. Si presta all’impiego nei dolci, nel risotto e nelle minestre.

Moscata Crown Prince
Varietà ibrida che produce una zucca tonda appiattita, di peso variabile da 3 a 4 Kg. La buccia è liscia di colore grigio chiaro con polpa di colore arancio. La cavità placentare è molto ridotta. Ottimo è il sapore, con elevato grado zuccherino. La pianta è di buona vigoria e con un ciclo di maturazione medio.

Delica
Coltivata soprattutto nel Nord italia, è una varietà della C. maxima, ma di dimensioni più contenute, scorza verde scuro punteggiata di verde pallido, liscia con costolature appena segnate. La polpa è arancio pallido, poco acquosa e perciò adatta alle più diverse preparazioni, dagli gnocchi ai ripieni.

Beretta piacentina
Frutto di grosse dimensioni a forma appiattita, polpa soda e dolce, di colore giallo-arancio, piuttosto farinosa, molto serbevole (fino a 8 mesi). Buccia dura, tipicamente verde- grigia con solcature. Contiene pochi semi. Ideale per la preparazione di tortelli.

Violina
Tipica di Ferrara, è una Butternut da cui si distingue per la scorza rugosa coperta da una patina biancastra e dalla forma tipica della custodia di un violino. Buona anche cruda, si presta alla cottura in forno perché si mantiene soda.

Zucca di Piozzo
È a tutti gli effetti una Cucurbita maxima in miniatura: la sua polpa non supera di solito i 400 grammi di peso. La scorza è verde-arancio, liscia, segnata da da alcune costolature poco incise. È delicatamente dolce e trova il suo impiego ideale con il risotto.

Mantovana
Caratterizzata da una forma a turbante, è una C. maxima dalla consistenza densa e molto gustosa. I suoi parenti stretti sono la Berettina di Lungavilla e la Bernagnina di Dorno. È ideale per i tortelli mantovani e in generale per i ripieni, ma anche per dolci e marmellate.

Marina di Chioggia
È la Cucurbita maxima per antonomasia, caratterizzata da una superficie irregolare, bitorzoluta di colore rosso-bruno a maturazione. È tra le ultime a maturare e si conserva poi per molti mesi. Ha polpa color arancio e un sapore deciso che si presta all’impiego nelle ricette più diverse.

Iron cup
Così chiamata per la durezza della sua scorza prevalentemente verde, è un incrocio tra la Moschata e la Maxima. È molto gustosa e durevole, con un retrogusto di castagne.

 

Hokkaido
Prende il nome dall’isola giapponese di cui è originaria. Nota anche come zucca castagna, ha una scorza arancione a forma di grossa cipolla e un peso normalmente contenuto entro il chilo. È una varietà precoce, disponibile già da agosto, molto versatile in cucina. Si può mangiare anche la buccia.

Trombetta di Albenga
È una via di mezzo tra la zucca e le zucchine e, come queste, viene raccolta immatura. Si presta alla coltivazione su tralicci e pergolati. È adatta a molte preparazioni e può essere lasciata maturare completamente: in questo caso si mantiene molto a lungo se conservata al fresco.

E non finisce qui

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