Cavolfiore

Il cavolfiore

Brassica oleracea – Crucifere
Tipo: biennale

Il cavolfiore è una pianta erbacea biennale con radice non molto profonda, caratterizzata da grosse infiorescenze carnose di colore bianco o giallognolo. Cresce bene su terreni di medio impasto con pH neutro o leggermente acidi.

Temperatura ideale
20 – 30° C

Tempo semina/raccolto
70-130 giorni

Produzione media/mq
2 – 4 kg

Semina: Si distingue il cavolfiore precoce (matura da settembre in poi), che si semina a fine inverno (febbraio-marzo) in letto caldo; quello di mezza stagione /matura da novembre a gennaio), che può essere seminato all’aperto in primavera; e quello tardivo che matura da gennaio in poi, che va seminato all’aperto in marzo e aprile. In ogni caso copriamo poco i semi.

Tempo di germinazione
6-10 giorni

Temperatura germinazione
10° C

Profondità seme
0,5-1 cm

Trapianto: Anche se la semina dà ottimi risultati, si ricorre sempre più spesso all’utilizzo di piantine ottenute in vivaio e trapiantate tra luglio e settembre. Trapiantiamo le piantine quando hanno 4-5 foglie, a 80 cm di distanza. Spargiamo del compost intorno a ciascuna pianta o direttamente nella buchetta d’impianto.

Distanza sulla fila
60-80 cm

Distanza tra le file
70-80 cm

Numero piante/mq
4-5

Concimazione di base: con letame maturo prima della semina


Concimazione di copertura: con con concime azotato una settimana dopo il trapianto o la semina; ripetere la concimazione dopo 5-6 settimane per favorire la crescita dell’infiorescenza.

Irrigazione: regolare per mantenere il terreno sempre un poco umido.


Cure: manteniamo pulito il terreno dalle infestanti e zappettiamo per favorire la penetrazione dell’acqua e del concime. Proteggiamo dal gelo le varietà a ciclo autunno-invernale mediante tunnel o tessuto non tessuto.

Raccolta: La raccolta è scalare; si considera “maturo” quando l’aspetto è compatto e le cimette che lo compongono sono ancora unite e strette tra loro.
Dimensioni e peso variano notevolmente secondo le cultivar: in alcune superano i 30 cm di diametro e i 3-5 kg di peso; in quelle più diffuse l’infiorescenza non supera generalmente 1,5 kg.
Le infiorescenze vanno tagliate complete delle foglie che le circondano e conservate in un ambiente poco luminoso e asciutto.


Parassiti/malattie: mosca del cavolfiore, cavolaia


Vicino a: Carciofo, Carota, Cetriolo, Fragola, Indivia, Lattuga, Patata, Pisello, Sedano, Spinacio

Lontano da: Cipolla, Fagiolo, Radicchio, Scalogno

Non deve seguire: crucifere


Varietà: Meraviglia di Tutte le Stagioni, Gigante di Napoli, Palla di Neve, Precoce di Jesi, Romanesco Natalino, Violetto di Sicilia, Verde di Macerata


Note:

Carota

La carota

Daucus carota – Apiacee
Tipo: biennale

Pianta biennale, coltivata per le sue radici a fittone ingrossate, di colore rosso, giallo-arancio o anche bianco. Occupa poco spazio e può essere facilmente abbinata ad altre colture nella stessa aiuola. Richiede un terreno friabile e ben drenato in cui affondare la radice.

Temperatura ideale
20 – 30° C

Tempo semina/raccolto
80-120 giorni

Produzione media/mq
2 – 4 kg

Semina: Si semina a partire da marzo-aprile a spaglio oppure per file distanti circa 20 cm. Quando le piantine hanno 3-4 foglie e sono alte 3-4 cm circa tre settimane dopo la germinazione), si diradano; a seconda della varietà possiamo lasciare da 50 a 100 piantine per metro quadrato. Si dirada ancora dopo tre settimane dal primo diradamento, in modo da conservare solo una pianta ogni 10 cm circa. La crescita iniziale è lenta.

Tempo di germinazione
10-21 giorni

Temperatura germinazione
6° C

Profondità seme
1-1,5 cm

Trapianto:

Distanza sulla fila
10 cm

Distanza tra le file
20-25 cm

Numero piante/mq
50-100

Concimazione di base: con stallatico maturo


Concimazione di copertura: con concime azotato o litotamnio per favorire l’espansione della pianta e l’ingrossamento della radice

Irrigazione: mantenere umido il terreno irrigando in base al clima


Cure: è importante eliminare le infestanti, specialmente nelle prime fasi di sviluppo, che fanno diretta concorrenza alla pianta


Raccolta: va effettuata il primo anno prima che la radice abbia raggiunto le sue massime dimensioni. La pianta viene estratta completamente tirandola per il colletto. Lasciata nel terreno, la carota produce, il secondo anno, i fiori e la semenza.


Parassiti/malattie: alternariosi, mal vinato


Vicino a: aglio, Aglio, Bietola, Cavolo, Cipolla, Fagiolo, Lattuga
Pisello, Pomodoro, Porro

Lontano da: Fagiolo, Pisello, Porro

Non deve seguire: Finocchio, Sedano


Varietà: 
Amsterdam 2, Berlicum 2, Chantenay, Cilindrica d’Ingegnosi, Flakkee 2, Kuroda, Lunga di Berlicum, Nantes, St. Valery, Viola Deep Purple F1

Note:

Cardo

Il cardo

Cynara cardunculus – Asteracee
Tipo: perenne

Originario del bacino del Mediterraneo, è una pianta perenne che può crescere anche spontanea. Viene altresì coltivata come annuale. Strettamente imparentata con il carciofo, a cui, attraverso lunghe selezioni fatte degli agricoltori, ha dato origine, è una pianta rustica, in grado di resistere anche al freddo intenso. È caratterizzata da un robusto e profondo apparato radicale che si può spingere fino a un metro di profondità. Le foglie, di colore verde grigio, hanno una nervatura centrale molto sviluppata e carnosa e possono, secondo la varietà, presentare delle spine. Queste caratterizzano anche le varietà disponibili, tra cui il Cardo di Romagna e il Cardo d’Asti, privi di spine, il Cardo gigante di Romagna e il Cardo di Chieri, spinosi.

Temperatura ideale
20 – 30° C

Tempo semina/raccolto
120-150 giorni

Produzione media/mq
1,5 – 2 kg

Semina: possiamo seminare il cardo direttamente nell’orto ad aprile. Il modo ideale è creare una fossa profonda circa 20 cm e mettere sul fondo del letame maturo o del compost da coprire con poca terra. In questo strato creiamo le postarelle di semina. In ogni postarella metteremo tre semi. La germinazione avviene lentamente: da 10 a 30 giorni, secondo il clima. Quando le piantine saranno sufficientemente grandi da poter essere maneggiate, procederemo a un diradamento in modo da scartare le piantine più deboli. In alternativa possiamo seminare in semenzaio utilizzando i vasetti o le cellette e trapianteremo le piantine alla fine della primavera.

Tempo di germinazione
10-30 giorni

Temperatura germinazione
5° C

Profondità seme
1 cm

Trapianto: se abbiamo seminato in semenzaio possiamo trapiantare le piantine più robuste alla fine della primavera rispettando i sesti d’impianto. Mettiamo alla base di ogni buca del letame o della composta matura. Possiamo anche usare i carducci, ovvero i germogli che crescono alla base della pianta.

Distanza sulla fila
50 cm

Distanza tra le file
100 cm

Numero piante/mq
4

Concimazione di base: con letame o composta matura durante a lavorazione del terreno, prima della semina o del trapianto.


Concimazione di copertura: a luglio distribuiamo del concime azotato per favorire lo sviluppo fogliare


Irrigazione: annaffiamo quanto basta ad evitare che il terreno si asciughi completamente, ma non bagniamo le foglie per non indurre la diffusione di possibili malattie fungine.

Cure: durante la coltivazione dobbiamo provvedere a frequenti sarchiature per alleggerire la parte superficiale del terreno e renderlo più permeabile. Con l’occasione eliminiamo tutte le infestanti che entrano in competizione con le giovani piante. Un mese prima della raccolta (settembre-ottobre) rincalziamo le piante rimettendo nella fossa la terra che avevamo prelevato per scavarla e che abbiamo conservato lungo i bordi.
Importante è l’imbiancamento che consiste nel legare la pianta avvolgendovi un cartone. Queste rende le coste più chiare e croccanti, più tenere e gustose.

Raccolta: la raccolta si effettua quando le coste delle foglie sono completamente imbianchite, normalmente intorno a ottobre-novembre. Se abbiamo utilizzato varietà resistenti al gelo, possiamo lasciare le piante anche durante i mesi invernali, proteggendole dal gelo con della paglia stesa sul terreno intorno ai fusti. Come per le verze, il gelo ne rende più croccanti e appetitose le coste che sono la parte edibile della pianta.

Parassiti/malattie: afidi, oidio, peronospera


Vicino a: carota, cipolla, lattuga, ravanello, spinacio

Lontano da: –

Non deve seguire: –


Varietà: 
Bianco avorio, Gigante d’Ingegnosi, Gigante di Lucca, Gigante di Romagna, Gigante inerme, Gobbo di Nizza, Pieno inerme

Note:

Carciofo

Il carciofo

Cynara scolymus – Asteracee
Tipo: perenne

Pianta erbacea perenne con radici rizomatose da cui si sviluppano getti, detti carducci, utilizzabili per la moltiplicazione. È di origine mediterranea, nota fin dall’antichità e giunta fino a noi con la dominazione araba. Deriva dal cardo selvatico attraverso la selezione operata dai coltivatori fino all’ottenimento delle attuali varietà. La carciofaia dura dai sette a i dieci anni.

Temperatura ideale
15 – 25° C

Tempo semina/raccolto
365 giorni

Produzione media/mq
0,6 – 1,2 kg

Semina: la semina è poco utilizzata preferendo il trapianto dei carducci. Si effettua comunque in primavera (aprile, maggio).

Tempo di germinazione
8-12 giorni

Temperatura germinazione
10° C

Profondità seme
1 cm

Trapianto: In marzo, aprile al Nord, in settembre-ottobre nel Centro-Sud, si piantano i carducci (getti prelevati dalla pianta madre e provvisti di radici) in tereno già lavorato e raffinato. È utile inzafardare le radici prima di interrarle.

Distanza sulla fila
60-80 cm

Distanza tra le file
120-150 cm

Numero piante/mq
2

Concimazione di base: con letame maturo o concime organominerale


Concimazione di copertura: un mese dopo l’impianto è utile distribuire un concime azotato pe rfavorire l’emissione di foglie


Irrigazione: quanto basta per mantenere il terreno sempre un poco umido; particolare atenzione va prestata durante le settimane più calde


Cure: zappettiamo e sarchiamo per eliminare le infestanti e facilitare la penetrazione del concime. Eliminiamo i carducci che si dovessero formare (lasciamone non più di due per piante). A fine autunno tagliamo a livello del terreno i getti che hanno prodotto e rincalziamo i ceppi e copriamoli di foglie o paglia per proteggerli dal gelo. A primavera togliamo le protezioni e concimiamo.


Raccolta: nella raccolta primaverile, attendiamo che le foglie si siano completamente sviluppate prima di tagliare i capolini (Spinoso sardo). La raccolta estiva (tra giugno e agosto secondo la varietà) si effettua quando il capolino è ancora chiuso e le brattee esterne, se forzate verso l’esterno, si spezzano. 


Parassiti/malattie: nottua del carciofo, depressaria


Vicino a: asparago, cavolo, cipolla, fragola, indivia, lattuga

Lontano da: –

Non deve seguire: cicoria, indivia, lattuga, scarola, radicchio


Varietà: si suole dividere le varietà in due gruppi: quelle autunnali o rifiorenti e quelle primaverili.


Note:

Bietola da coste

La bietola da coste

Beta vulgaris – Chenopodiacee
Tipo: annuale

Erbacea annuale originaria del Mediterraneo, coltivata in tutta la Penisola, soprattutto in Lazio, Puglia, Toscana e Liguria. Ha una radice carnosa fittonante che può sprofondarsi per 30 cm nel terreno. Può esser coltivata con ciclo primaverile-estivo, oppure per la raccolta autunno-invernale.

Temperatura ideale
20 – 30° C

Tempo semina/raccolto
40-60 giorni

Produzione media/mq
2 – 2,5 kg

Semina: In primavera in solchi distanti 30-40 cm e si provvede poi al diradamento per lasciare 20 cm tra le piante o in buchette in cui mettere due-tre semi. È possibile una semina più ravvicinata col risultato di imbiancare le piante, purché sia garantita una corretta e regolare irrigazione. Si può seminare anche in autunno nella aiuole lasciate libere da altre colture, proteggendo le piante con un tunnel.

Tempo di germinazione
7-14 giorni

Temperatura germinazione
10° C

Profondità seme
0,5-1 cm

Trapianto:
Distanza sulla fila
15-20 cm
Distanza tra le file
30-40 cm
Numero piante/mq
15-25

Concimazione di base: con letame pellettato o concime organo-minerale a lenta cessione. Utile una concimazione azotata al momento della semina.


Concimazione di copertura: concime azotato un mese dopo la semina


Irrigazione: regolare per conservare il terreno sempre un poco umido. Utile a riguardo la pacciamatura con sfalci dell’erba o trinciato di legno


Cure: la pianta non ha bisogno di nulla se non dell’eliminazione delle infestanti e una leggera zappettatura per favorire la penetrazione dell’acqua e degli eventuali concimi. Una leggera ombreggiatura durante l’estate favorisce la crescita delle foglie.

Raccolta: stacchiamo le foglie rompendole alla base secondo necessità, evitando di togliere più del 50% delle foglie disponibili. In questo modo la pianta continuerà a produrre nuove foglie. Se la tagliamo alla base, la pianta muore. Staccando invece foglia per foglia, possiamo coltivare metà delle piante altrimenti necessarie.


Parassiti/malattie: cercospora (vaiolatura)


Vicino a: carota, cipolla, rapa, rapanelli, scalogno, sedano

Lontano da: porro

Non deve seguire: spinacio, barbnabietola, mais


Varietà: Barese, Fordhook Giant, Verde a costa larga Argentata 2, Verde a costa larga Argentata 3, Lukullus, Bionda di Lione 2, Liscia Verda da taglio – erbetta, Rhubard Chard


Note:

Barbabietola

La barbabietola

Beta vulgaris var. Cruenta – Chenopodiacee
Tipo: biennale

Ortaggio da radice coltivato in tutta l’area mediterranea e apprezzato già ai tempi degli antichi Greci. Caratterizzato da una radice ingrossata di colore rosso, è biennale e non presenta alcuna difficoltà nella coltivazione. Si suole distinguere le varietà a radice tonda da quelle a radice allungata, ma le esigenze colturali sono le medesime. Esistono numerose cultivar sia di tipo precoce (come la Detroit), sia medio precoce. La parte commestibile è costituita dalla radice, ma anche dalle foglie, allungate e disposte a rosetta, provviste di una nervatura di colore rosso intenso.

Temperatura ideale
20 – 30° C

Tempo semina/raccolto
60-90 giorni

Produzione media/mq
2 – 2,5 kg

Semina: Possiamo seminare la bietola da orto direttamente in piena terra a partire dalla fine dell’inverno e proseguire in modo scalare per alcune settimane. I semi vanno posti a circa 2 cm di profondità in file distanti non meno di 30 cm. Le piantine andranno diradate poi in modo da rispettare la distanza di 20-30 cm una dall’altra in modo da consentire uno sviluppo fogliare ottimale.

Tempo di germinazione
7-10 giorni

Temperatura germinazione
5° C

Profondità seme
2-3 cm

Trapianto:

Distanza sulla fila
16-20 cm

Distanza tra le file
30-40 cm

Numero piante/mq
15-20

Concimazione di base: non indispensabile; possiamo arricchire il terreno con letame maturo o composta


Concimazione di copertura: non necessaria; utile distribuire cenere di legna un mese dopo la semina


Irrigazione: costante per mantenere ilterreno umido senza che sia mai intriso. Gli ecessi d’acqua sono deleteri.


Cure: manteniamo il terreno libero da infestanti e pacciamiamo con paglia o teli per conservare l’umidità del terreno.

Raccolta: La raccolta si effettua generalmente tra l’estate e il tardo autunno a seconda delle varietà e delle condizioni climatiche. Sono necessarie da 8 a 12 settimane. Si possono raccogliere molto giovani, quando hanno raggiunto un diametro di 5-6 cm e sono particolarmente tenere, oppure lasciarle in terra perché si ingrossino ulteriormente, ma badando bene che non superino le dimensioni tipiche della varietà o diventerebbero dure e meno appetibili.


Parassiti/malattie: afidi, ragnetto rosso, oidio, cercosporiosi (contro queste ultime è utile per questo mantenere la giusta distanza tra le piante)


Vicino a: lattuga, carota, cavoli, cipolla, fagiolini

Lontano da: –

Non deve seguire: spinaci, coste


Varietà: Tonda di Chioggia, Piatta rossa d’Egitto, Rotonda Rote Kugel, Albina Vereduna, Burpee’s Golden, Loma, Red Cloud


Note:

Asparago

L' asparago

Asparagus officinalis – Liliacee
Tipo: perenne

Erbacea perenne di cui si consumano i turioni, cioè i germogli eretti che spuntano dal rizoma a partire dai tre anni. L’asparagiaia occupa il terreno per quasi vent’anni, anche se dopo dodici la sua produzione diminuisce e si tende perciò a sostituire le piante.

Temperatura ideale
20 – 30° C

Tempo semina/raccolto
2 anni

Produzione media/mq
0,5 – 1 kg

Semina: si può seminare a marzo in serra con temperatura di 20° C ed elevata umidità utilizzando vasetti di torba; si trapiantano le piantine dopo circa 70 giorni.

Tempo di germinazione
15-30 giorni

Temperatura germinazione
15° C

Profondità seme
1 cm

Trapianto: si possono utilizzare le zampe, ovvero le radici di uno o due anni, mettendole in solchi larghi 50 cm e profondi 20. Vengono ricoperte con terra arricchita con composta matura o concime organo minerale. Le zampe pososno essere messe in erra sia in autunno sia in primavera.

Distanza sulla fila
60 cm

Distanza tra le file
60 cm

Numero piante/mq
2-3

Concimazione di base: con letame bovino e concimi minerali


Concimazione di copertura: con letame o concimi minerali per mantenere elevata la fertilità del terreno e permette alle radici di accumulare risorse


Irrigazione: regolare per evitare che il terreno si asciughi, soprattutto durante le settimane più calde


Cure: eliminare le infestanti, le foglie o i rami secchi che si formano.


Raccolta: La raccolta si effettua tra aprile e giugno, in modo scalare, secondo la varietà e il clima, tagliando con un coltello affilato il turione alla base quando ha raggiunto l’altezza tipica della varietà.


Parassiti/malattie: afidi, mosca dell’asparago


Vicino a: qualsiasi altro ortaggio

Lontano da: aglio, cipolla

Non deve seguire: cetriolo, melone, zucca, zucchino


Varietà: Bianco di Cesena, Bianco di Bassano del Grappa, Bianco di Cimadolmo, Bianco di Badoer, Bianco di Verona; Violetto precoce, Tardivo rosa di Mezzago, Napoletano; Verde di Altedo I.G.P., Mary Washington


Note:

Arachide

L' arachide

Arachis hypogaea – Fabacee
Tipo: annuale

Originaria delle zone tropicali dell’Africa e dell’Asia, l’arachide appartiene alla famiglia delle Fabacee (leguminose) come il fagiolo, il pisello e la fava. La sua crescita è veloce e la sua caratteristica sta nei baccelli contenenti i semi che si sviluppano sotto terra. I fiori, infatti, una volta impollinati si piegano verso il terreno e “maturano” sotto terra, producendo dei frutti che contengono due-tre semi che possono essere consumati freschi oppure essiccati. La fioritura può iniziare già dopo un mese dalla semina e prosegue fino alla raccolta; sotto questo aspetto è una pianta anche molto decorativa. Può essere coltivata anche in vaso, purché capace.

Temperatura ideale
20 – 30° C

Tempo semina/raccolto
100-130 giorni

Produzione media/mq
0,2 – 0,3 kg

Semina: si effettua in piena terra in aprile-maggio, quando la temperatura è stabilmente sopra i 16°. Si utilizzano i semi non essiccati con il tegumento di colore arancione. I semi si pongono a due-tre alla volta in buchette di circa 3 cm di profondità. La distanza tra le piante deve essere non inferiore a 15 cm, mentre si lasciano circa 60 cm tra le file. Quando le piantine hanno almeno 4 foglioline, si possono diradare, togliendo da ogni buchetta le piantine meno promettenti e lasciando solo la più robusta.

Tempo di germinazione
10-15 giorni

Temperatura germinazione
16° C

Profondità seme
3 cm

Trapianto:

Distanza sulla fila
15-20 cm

Distanza tra le file
60 cm

Numero piante/mq
10-12

Concimazione di base: si accontenta della fertilità residua


Concimazione di copertura: concime liquido per piante da fiore ogni due settimane


Irrigazione: benché tolleri la siccità, è bene fornire acqua in modo regolare per conservare il terreno umido.

Cure: evitare la competizione delle infestanti


Raccolta: La fioritura di questa pianta è quasi ininterrotta e sono sufficienti circa tre mesi dalla semina per avere già dei semi. La raccolta si effettua normalmente dopo 4-5 mesi (secondo il clima) quando le foglie iniziano a ingiallire ed estirpando l’intera pianta. La si lascia al suolo per l’essiccazione dei baccelli.


Parassiti/malattie: afidi, ragnetto rosso, oidio


Vicino a: –


Lontano da: –


Non deve seguire: Leguminose


Varietà:

Note: utile come pianta da rinnovo perché arricchisce il terreno di azoto

Anguria

L' anguria

Citrullus lanatus – Cucurbitacee
Tipo: annuale

Erbacea annuale caratterizzati da lunghi fusti striscianti muniti di viticci. Il nome anguria (usato nel Nord Italia) deriva dal greco aguriòn che significa cetriolo, mentre cocomero (usato nel Centro-Sud) deriva dal latino cucumis (cetriolo).

Temperatura ideale
20 – 30° C

Tempo semina/raccolto
100-120 giorni

Produzione media/mq
4 – 6 kg

Semina: si effettua in piena terra a partire da aprile o in semenzaio un mese prima. In piena terra si preparano buchette sul cui fondo si mette una manciata di composta e mettendo 4-5 semi per buca; vengono poi salvate solo due piante per postarella.

Tempo di germinazione
5-10 giorni

Temperatura germinazione
15° C

Profondità seme
2-4 cm

Trapianto: se si è seminato in serra o in semenzaio caldo, si possono trapiantare in piena terra quando la temperatura notturna è stabilmente sopra i 20°C.

Distanza sulla fila
200 cm

Distanza tra le file
200 cm

Numero piante/mq
0,4-1

Concimazione di base: mediante composta matura da mettere direttamente nella buca d’impianto


Concimazione di copertura: concime azotato un mese dopo il trapianto

Irrigazione: regolare e abbondante dall’allegagione alla maturazione dei frutti. La quantità di acqua è maggiore per le piante che sono state trapiantate a causa della minore profondità delle radici. Le irrigazioni vanno diradate prima della maturazione per permettere una maggiore concentrazione di zuccheri.

Cure: nella prima fase di sviluppo il problema maggiore è causato dalle infestanti; utile a riguardo risulta la pacciamatura con film plastico o paglia. Alla comparsa della quarta-quinta foglia, è bene cimare il tralcio per favorire l’emissione di getti ascellari dai quali ottenere più frutti che comunque non dovrebbero essere più di 3-4 per pianta.

Raccolta: La raccolta avviene dopo circa quattro mesi dalla semina. Gli elementi da guardare per capirne la corretta maturazione sono: il disseccamento del peduncolo e del cirro che lo accompagna, il suono cupo e sordo alla percussione e la totale scomparsa della pruina che ricopre il frutto immaturo.


Parassiti/malattie: ragnetto rosso, moscerino bianco, afidi, elateridi


Vicino a: qualsiasi altro ortaggio

Lontano da: –

Non deve seguire: cetriolo, melone, zucca, zucchino


Varietà: le varietà autoctone sono spesso preda di parassiti; nella coltivazione si sceglie sempre di più ibridi in grado di resistere a malattie e parassiti e capaci di una maturazione più rapida (precoci).
Tra quelle più coltivate: Crimson sweet, Sugarono Baby, Charleston Gray, Nastro Azzurro, Dolce polpa

Note:

Agretto

L' agretto

Salsola soda – Chenopodiacee

Tipo: annuale

Nota anche come “barba dei frati”, è una verdura tipica mediterranea utilizzata in alcune regioni come ingrediente principale di alcune ricette. Deve il suo nome scientifico al fatto di tollerare l’acqua salmastra con cui può essere persino bagnata.

È una pianta annuale, succulenta, che si sviluppa rapidamente nel corso della primavera e che tende a formare ampi cespugli, alti fino oltre 50 cm, molto ramificati, talvolta rossastri.

Temperatura ideale
20 – 30° C

Tempo semina/raccolto
80-100 giorni

Produzione media/mq
— kg

Semina: l’agretto si semina alla fine dell’inverno (febbraio-marzo); i semi sono piccoli e hanno una bassa germinabilità. Per questo è necessario distribuirli abbondanti sul terreno, creando delle file distanti non più di 10 cm una dall’altra. Utile, per facilitarne la germinabilità, è lasciare i semi in acqua per tre giorni prima della semina.

Tempo di germinazione
15-20 giorni

Temperatura germinazione
20° C

Profondità seme
2 cm

Trapianto: è possibile reperire in vivaio delle piantine, riunite in mazzetti, che possono essere subito messe a dimora.

Distanza sulla fila
15 cm

Distanza tra le file
20 cm

Numero piante/mq
40-50

Concimazione di base: non necessaria


Concimazione di copertura: non necessaria


Irrigazione: appena quanto basta ad evitare che il terreno secchi.


Cure: l’unico accorgimento è la raccolta dei germogli appena sono. sufficientemente grandi per evitare che, crescendo lignifichi alla base.


Raccolta: la pianta sviluppa due tipi di foglie: quelle basali, lineari, lunghe e carnose, che possono essere mangiate anche crude. E quelle lungo il fusto che invece sono più piccole, simili a degli aghi di pino o alle foglie della portulaca.
I germogli basali sono quelli indicati per l’alimentazione e vanno raccolti man mano che si formano quando hanno raggiunto una lunghezza di circa 20 cm. La raccolta inizia generalmente un mese dopo il trapianto o la semina; 

Parassiti/malattie:

Vicino a:
Lontano da:
Non deve seguire:

Note: