Lo zafferano è forse la spezia più cara presente sul mercato. Si ottiene dagli stami di una piccola pianta bulbosa appartenente al genere Crocus. Noto già ai Greci, ai Romani e agli Egizi, lo zafferano è usato da millenni e citato persino dalla Bibbia.
Sconosciuto allo stato selvatico, giunge dal Medio-Oriente. Il nome deriva dal persiano safra che significa giallo. Gli Arabi ne introdussero la coltivazione in Spagna tra il X e l’ XI secolo e da qui si diffuse in altri paesi europei dall’estate calda, come la Francia, l’Italia, la Germania e l’Inghilterra. A partire dal XVII secolo la pianta entra anche nelle preparazioni medicinali, mentre ai giorni nostri è diffuso e coltivato soprattutto nelle regioni mediterranee. L’Italia detiene un primato mondiale nella qualità di questa spezia.
La pianta
È costituita da dieci foglie molto strette, erette, cave alla base che appaiono assieme al fiore o immediatamente prima. Sono di colore verde intenso nella parte superiore e più chiare in quella inferiore. Ma sono soprattutto i fiori, grandi e di colore viola, che la caratterizzano. Nascono direttamente dal bulbo da uno a tre alla volta, di forma tubolare, molto stretti alla base e poi larghi verso l’alto dove si aprono in sei petali. Il pistillo è particolarmente sviluppato, lungo e terminante con tre stigmi rossi a forma di corno. Il frutto è costituito da una capsula contenente numerosi semi.
Dove coltivarlo