Cipolla_varietà

Le varietà di cipolla

Indichiamo le più diffuse varietà di cicoria di cui è possibile reperire i semi. Viene fornito il periodo di semina, il numero di piante a metro quadrato, il periodo medio dalla semina al raccolto. Il periodo di semina è solo indicativo, perché dipende dal clima, dall’area geografica, dalla temperatura media.

Barletta

Varietà precoce. Pianta di medio sviluppo con bulbo sferico, semipiatto a completa maturazione. Adatta per essere conservata sottaceto.

da febbraio a maggio30-40 piante/mq120-180 giorni

Bianca di maggio

Varietà precoce. Pianta di medio sviluppo con bulbo sferico, semipiatto a completa maturazione. Adatta per essere conservata sottaceto.

da luglio a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Bianca gigante

Varietà tardiva. Pianta di medio sviluppo con bulbo sferico, semipiatto a completa maturazione. Adatta per essere conservata sottaceto.

da febbraio a maggio30-40 piante/mq120-180 giorni

Borettana

Varietà medio-precoce. Pianta di medio sviluppo con bulbo piatto e polpa bianca e tenera. Se raccolta nella prima fase dello sviluppo può essere utilizzata per sottaceto.

da luglio a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Density

Varietà tardiva. Pianta di medio sviluppo con bulbo grosso giallo paglierino.

da febbraio a maggio30-40 piante/mq120-180 giorni

Di Genova

Varietà precoce. Bulbo grosso, qasi piatto, con tunica di colore rosso-violaceo, polpa di colore bianco-rosato, spessa e tenera.

da luglio a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Dolce di Tropea

Varietà  precocissima di forma tonda, molto dolce, adatta a semine in luglio-agosto-settembre per raccolta a cipollotto in autunno o a bulbo in primavera-estate. Scarsa conservabilità . Trapianto: si consiglia di trapiantare le piantine quando raggiungono l’altezza di circa 15 cm.

da luglio a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Dorata di Parma

Varietà medio-tardiva. Pianta di medio sviluppo con bulbo grosso a forma di trottola, rivestito da una tunica consistente di colore giallo-dorato. Buona conservazione del prodotto dopo la raccolta.

da marzo a maggio
e da luglio a settembre
30-40 piante/mq120-180 giorni

Gialla di Stoccarda

Varietà precoce. Pianta di medio sviluppo con bulbo sferico, semipiatto a completa maturazione. Adatta per essere conservata sottaceto.

da febbraio a maggio30-40 piante/mq120-180 giorni

Giugnese

Varietà medio-precoce. Pianta di medio sviluppo con bulbo appiattito, tunica biancastra, polpa bianca, tenera e gustosa. Adatta per il consumo fresco.

da marzo a maggio
e da luglio a settembre
30-40 piante/mq120-180 giorni

Lunga di Firenze

Varietà medio-precoce. Pianta di medio sviluppo con bulbo grosso di forma ovale allungata. Adatta per il consumo estivo-autunnale.

da febbraio a maggio30-40 piante/mq120-180 giorni

Piatta di Bergamo

Varietà medio-tardiva. Pianta di medio sviluppo. Bulbo piatto rivestito di tuniche protettive color rame. Polpa consistente, color bianco-rosato, tenera e gustosa. Ottima conservazione per tutto l’inverno.

da febbraio a maggio30-40 piante/mq120-180 giorni

Precocissima di Barletta

Varietà  dal sapore leggermente piccante, ideale per il consumo come “cipollotto” allo stato fresco o per la conservazione sott’aceto. Scarsa la sua conservabilità . Trapianto: si consiglia di trapiantare le piantine quando raggiungono l’altezza di circa 15 cm.

da febbraio a maggio30-40 piante/mq120-180 giorni

Precocissima di Pompei

Pianta che produce bulbo di piccole dimensioni, tondo e bianco, ideale per sottaceti.

da aprile a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Ramata di Milano

Varietà medio-tardiva. Bulbo molto grosso di forma tronco-conica, piatto nella parte superiore e ben rivestito da una tunica di colore giallo ramato. Polpa biancastra di buona consistenza. Ottima conservabilità per tutto il periodo invernale.

da luglio a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Rossa savonese

Pianta di medio sviluppo. Bulbo tondo, leggermente schiacciato ai poli, di colore rosso vivo. Polpa bianca e di buona consistenza. Discreta conservabilità durante il periodo invernale.

da luglio a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Rovato

Varietà tardiva. Pianta di medio sviluppo con bulbo piccolo di colore giallo.

da febbraio a maggio30-40 piante/mq120-180 giorni

Texas Early Grano

Varietà precoce. Pianta di medio sviluppo. Bulbo grosso a forma di trottola. Tunica di colore giallo paglierino. Polpa bianca, spessa e tenera.

da marzo a maggio
e da luglio a settembre
30-40 piante/mq120-180 giorni

Texas Early Grano 502

Medio-tardiva. Pianta di medio sviluppo. Bulbo grosso a forma di trottola. Tunica di colore giallo paglierino. Polpa bianca, spessa e tenera.

da marzo a maggio
e da luglio a settembre
30-40 piante/mq120-180 giorni

The Queen Hybrid F1

Varietà precoce. Pianta di medio sviluppo con bulbo sferico, semipiatto a completa maturazione. Adatta per essere conservata sottaceto.

da febbraio a maggio30-40 piante/mq120-180 giorni

Tonda Musona

Medio-precoce. Bulbo bianco, tondeggiante e di buona pezzatura. Polpa bianca, consistente, tenera e gustosa. Discreta conservabilità.

da marzo a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Tropea rossa lunga

Varietà medio-tardiva. Bulbo grosso, di forma ovale allungata, con tunica esterna di colore rosso-violaceo. Polpa di colore rosato, consistente e tenera. Adatta per il consumo fresco.

da aprile a giugno30-40 piante/mq120-180 giorni

Tropea rossa tonda

Varietà medio-precoce. Bulbo grosso e tondo con tunica esterna di colore rosso-violaceo. Polpa di colore rosato, consistente e tenera. Adatta per il consumo fresco.

da aprile a giugno30-40 piante/mq120-180 giorni

Valenciana tardiva

Pianta che produce bulbo di buone dimensioni, di forma conica e colore della buccia dorato. Polpa tenera e di colore bianco.

da aprile a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Valenciana temprana

Pianta che produce bulbo di medie dimensioni, di forma conica e con buccia di colore dorato. Polpa bianca e tenera.

da aprile a settembre30-40 piante/mq120-180 giorni

Semine nell’orto di marzo

Cosa seminare nell'orto a marzo

Possiamo iniziare a seminare alcuni ortaggi; qualcuno direttamente in piena terra, altri in cellette in un’area protetta perché si sviluppino e siano pronti ad essere trapiantati quando il clima lo consente. Nella pianura Padana, ad esempio, ci sono ancora delle gelate notturne, cosa che sconsiglia semine e trapianti all’aperto.

Per capire quale sia il momento utile per seminare in piena terra dobbiamo prendere in considerazione la temperatura minima di germinazione del seme, diverso da specie a specie, e la temperatura utile per il miglior sviluppo della pianta. 

La bietola, ad esempio, ha bisogno di 10°C per germinare e la pianta si sviluppa bene con una temperatura tra 20 e 30°C; il pisello, invece, germina sopra i 5°C e la pianta si sviuppa bene con temperature tra 15 e 25°C. 

Si tratta di parametri che riportiamo nelle schede delle piante da orto a cui vi rimandiamo e che siamo, come sempre, pronti ad aggiornare con i vostri consigli.

Barbabietola rossa

A radice tonda o allungata, è un ortaggio da radice di facile coltivazione apprezzato già dagli antichi Greci. Esistono varietà precoci e medio precoci. ⇒ leggi di più

Bietola da coste

Erbacea caratterizzata da lunghe foglie erette e da una costa centrale bianca croccante. Può essere coltivata con ciclo primaverile-estivo oppure per la raccolta autunno-invernale. ⇒ leggi di più

Cicoria

Il genere prevede piante verdi a foglia singola o a cespo, ma anche piante a foglia colorata che vengono normalmente chiamati radicchi. ⇒ leggi di più

Fava

Coltivata soprattutto nelle regioni meridionali, è una leguminosa  annuale a rapido sviluppo, di colore grigio verde caratterizzata da una radice fittonante. I frutti sono  baccelli allungati, prima verdi e poi marroni, che contengono da 2 a 10 semi di colore verde chiaro. ⇒ leggi di più

Pisello

Leguminosa molto produttiva e di facile coltivazione che richiede oltre a una buona esposizione, apporto regolare di acqua. ⇒ leggi di più

Rapa

Biennale, coltivata come annuale, è facile da coltivare: se ne sfrutta la radice tuberosa (ma anche le foglie), ricca di elementi nutrizionali benefici e scarsa di calorie. La radice ha un colore biancastro, ma, secondo la varietà, può avere sfumature rosa o viola.

Ravanello

Si possono seminare quasi tutto l’anno e bastano da uno a tre mesi per poterli assaporare. Occupano pochissimo spazio e possiamo metterli tra le file di ortaggi più “nobili”. Un po’ di sole e acqua appena quanto basta.

Scorzonera

Possiamo già seminarla al Centro-Sud, mentre al Nord è bene attendere la fine del mese. Cresce bene con un clima che non preveda né troppo freddo né troppo caldo. Si mette in piena terra, finite le gelate, e si mantiene umido il terreno. Non serve altro; raccoglieremo le radici a fine estate.

Taccola

Pianta di facile coltivazione e molto produttiva, nota anche come fagiolino piattone; si coltiva fornendogli un tutore su cui arrampicarsi, acqua e un concime a base di Fosforo e Potassio. Si sviluppa velocemente: tra la semina e il raccolto intercorrono normalmente 70-80 giorni.

Valerianella

Chiamata anche soncino, è un’insalata molto diffusa perché resiste bene al freddo e può crescere anche sotto tunnel, ha uno sviluppo veloce e si può seminare per quasi tutto l’anno, ad eccezione di quelli più freddi. Si semina a spaglio o in file e si raccoglie tagliando le foglie a un centimetro dal suolo.

Zucca

È una pianta che tene il freddo, ma anche il caldo eccessivo. Si semina in vasetti o celle già a partire da marzo per ottenere piantine da mettere in piena terra a fine aprile. Si usano 3-4 semi per postarella e si trapiantano poi le piantine meglio formate. 

Zucchino

Mettiamo un solo seme con la punta rivolta verso il basso in ogni vasetto e conserviamolo a una temperatura di 20°C: germinerà entro la settimana. Quando la piantina avrà tre foglie potremo, se il clima lo consenete, metterla in piena terra. Se vogliamo seminare direttaente nell’orto, attendiamo una temperatura, anche notturna, sopra i 15°C e mettiamo 2-3 semi per postarella.

Catalogna_varietà

Le varietà di cicoria catalogna

Indichiamo le più diffuse varietà di cicoria di cui è possibile reperire i semi. Viene fornito il periodo di semina, il numero di piante a metro quadrato, il periodo medio dalla semina al raccolto. Il periodo di semina è solo indicativo, perché dipende dal clima, dall’area geografica, dalla temperatura media.

A foglie frastagliate

Precoce. Pianta a portamento eretto con cespo ben raccolto e germogli a forma di pigna. Foglie lunghe e dentellate di color verde con costa bianca ben marcata.

da marzo ad agosto18-20 piante/mq80-100 giorni

A foglie larghe

Precoce. Pianta a portamento eretto con cespo ben raccolto e germogli a forma di pigna. Foglie lunghe e dentellate di color verde con costa bianca ben marcata.

da marzo ad agosto18-20 piante/mq60-80 giorni

Brindisina

Precoce. Pianta a portamento eretto con cespo ben raccolto e germogli a forma di pigna. Foglie lunghe e dentellate di color verde con costa bianca ben marcata.

da marzo ad agosto18-20 piante/mq60-80 giorni

del Veneto

Varietà precoce. Pianta rustica a portamento eretto con cespo ben raccolto e di buone dimensioni. Foglie lunghe,  di colore verde scuro e con costa bianca.

da aprile ad agosto18-20 piante/mq80-100 giorni

Frastagliata

Varietà medio-precoce. Pianta rustica a portamento eretto. Foglie allungate di colore verde con leggera costa bianca. Sapore intenso e amaro. Rivegeta dopo il taglio.

da aprile a settembre18-20 piante/mq60-80 giorni

Gigante di Chioggia

Varietà medio-precoce. Pianta a portamento eretto con grosso cespo, ben chiuso. Le foglie, molto alte, sono di colore verde intenso, con costa larga e chiara.

da aprile ad agosto18-20 piante/mq60-80 giorni

Pugliese

Varietà precoce. Pianta rustica a portamento eretto con cespo ben raccolto e di buone dimensioni. Foglie lunghe, dentellate, di colore verde scuro e con costa bianca.

da aprile ad agosto18-20 piante/mq60-80 giorni

Puntarelle

Cespo a portamento eretto, voluminoso (fino a 2 kg). Le foglie sono di colore verde scuro, col bordo quasi liscio e le coste bianche. Trapianto: si consiglia di trapiantare le piantine quando raggiungono l’altezza di circa 10 cm.

da aprile a agosto18-20 piante/mq60-80 giorni

Puntarelle di Galatina

Pianta a portamento eretto con cespo ben raccolto e germogli a forma di pigna. Foglie lunghe e dentellate di color verde con costa bianca ben marcata.

da marzo ad agosto18-20 piante/mq110-130 giorni

Puntarelle foglia frastagliata

Varietà con cespo eretto compatto. Foglia lunga frastagliata con costa bianca.

da marzo ad agosto18-20 piante/mq80-100 giorni

Puntarelle foglia stretta

Varietà con cespo eretto compatto. Foglia lunga e stretta con costa bianca.

da marzo ad agosto18-20 piante/mq80-100 giorni

Cicoria_varietà

Le varietà di cicoria

Indichiamo le più diffuse varietà di cicoria di cui è possibile reperire i semi. Viene fornito il periodo di semina, il numero di piante a metro quadrato, il periodo medio dalla semina al raccolto. Il periodo di semina è solo indicativo, perché dipende dal clima, dall’area geografica, dalla temperatura media.

Barba di cappuccino

Varietà medio-precoce. Pianta rustica a portamento eretto con foglie di colore verde-intenso e marcate coste chiare. Di facile coltivazione.

da luglio a ottobre18-20 piante/mq60-80 giorni

 

Bianca a cuore pieno

da aprile a settembre18-20 piante/mq60-80 giorni

Bianca di Bergamo

Varietà medio-precoce. Pianta incappucciata, cespo allungato, voluminoso e ben chiuso. Foglie ampie, tondeggianti e di colore verde chiaro.

da maggio a luglio18-20 piante/mq60-80

Bianca di Milano

Varietà medio-precoce. Pianta incappucciata, cespo allungato, voluminoso e ben chiuso. Foglie ampie, tondeggianti e di colore verde chiaro.

da aprile a luglio18-20 piante/mq110-120 giorni

Bionda a foglia larga

Cespo a rosetta con foglie verde-biondo, lisce, allungate, ampie, a margine superiore arrotondato con deboli nervature chiare. Ciclo breve. Ricaccia rapidamente se tagliata sopra al colletto.

da aprile a luglio18-20 piante/mq60-80 giorni

Biondissima di Trieste

Varietà medio-precoce. Pianta incappucciata, cespo allungato, voluminoso e ben chiuso. Foglie ampie, tondeggianti e di colore verde chiaro.

da aprile a luglio18-20 piante/mq60-80 giorni

Catalogna puntarelle

Varietà medio-precoce. Pianta a portamento eretto. Cespo ben contenuto e di buone dimensioni. Foglie lisce, molto lunghe, di colore verde intenso con piccola costa bianca.

da giugno a agosto18-20 piante/mq60-80 giorni

Ceriolo verde

Varietà medio-precoce. Pianta rustica a portamento eretto. Foglie allungate di colore verde con leggera costa bianca. Sapore intenso e amaro. Rivegeta dopo il taglio.

da aprile a settembre18-20 piante/mq60-80 giorni

di Bruxelles

Varietà tardiva. Pianta rustica. Cespo a foglie allungate. Radice grossa, lunga, fusiforme. Con adeguate tecniche di forzatura si ottiene la caratteristica cicoria belga.

da giugno a maggio18-20 piante/mq120 giorni

di Chiavari

Varietà tardiva. Pianta con foglie di medio sviluppo, di colore verde intenso e leggera costa bianca. Le radici, a fittone, sono coniche, chiare, lisce e di media lunghezza.

da giugno a aprile18-20 piante/mq120 giorni

di Chioggia. palla bianca

Tardiva. Pianta con foglie di medio sviluppo, color verde intenso. Radice fittonante, cilindrica, di colore chiaro, liscia.

da giugno a aprile18-20 piante/mq60-80 giorni

di Soncino

Tardiva. Pianta con foglie di medio sviluppo, color verde intenso. Radice fittonante, cilindrica, di colore chiaro, liscia.

da giugno a aprile18-20 piante/mq60-80 giorni

Grumolo bionda

Varietà precoce. Pianta rustica, con piccolo cespo e foglie tenere di colore verde biondo. In primavera la pianta assume la caratteristica forma di rosetta.

da giugno a ottobre18-20 piante/mq90-120 giorni

Grumolo bionda estiva

Varietà precoce. Pianta rustica, con piccolo cespo e foglie tenere di colore verde biondo. In primavera la pianta assume la caratteristica forma di rosetta.

da giugno a ottobre18-20 piante/mq60-80 giorni

Grumolo bionda invernale

Varietà precoce. Pianta rustica, con piccolo cespo e foglie tenere di colore verde biondo. In primavera la pianta assume la caratteristica forma di rosetta.

da giugno a ottobre18-20 piante/mq60-80 giorni

Grumolo biondo

Forma una rosetta rotondeggiante, con foglie verde-biondo di forma tonda e larga. Ottima da taglio, se seminata fitta. Trapianto: si consiglia di trapiantare le piantine quando raggiungono l’altezza di circa 8 cm.

da aprile a settembre18-20 piante/mq60-80 giorni

Grumolo rossa

Varietà tardiva. Pianta con cespo aperto di piccole dimensioni. Foglie di colore rosso intenso, tonde e carnose che in primavera assumono la tipica forma di rosetta.

da luglio a ottobre18-20 piante/mq90-120 giorni

Grumolo verde

Varietà medio-precoce. Pianta rustica a portamento eretto. Foglie allungate di colore verde con leggera costa bianca. Sapore intenso e amaro. Rivegeta dopo il taglio.

da aprile a settembre18-20 piante/mq90-120 giorni

Holland-Se Middelvroeg

Varietà tardiva. Pianta rustica. Cespo a foglie allungate. Radice grossa, lunga, fusiforme. Con adeguate tecniche di forzatura si ottiene la caratteristica cicoria belga.

da aprile a settembre18-20 piante/mq60-80 giorni

Mantovana

Varietà precoce. Pianta con cespo tondo consistente e compatto, di medie dimensioni. Le foglie sono di colore verde chiaro, tenere e compatte.

da aprile a ottobre18-20 piante/mq60-80 giorni

Orchidea rossa

Varietà precoce. Pianta a cespo aperto di medie dimensioni, buona compattezza, con foglie consistenti e croccanti completamente di colore rosso.

da luglio a settembre18-20 piante/mq60-80 giorni

Palla rossa di Verona

Cespo semi-eretto, medio-alto, con abbondante fogliame esterno e grumolo abbastanza compatto, non molto pesante (100 gr. circa) Foglie di  color rosso sanguigno tondeggianti e avvolgenti, spesse , con nervatura principale bianca, larga e croccante. Trapianto: si consiglia di trapiantare le piantine quando raggiungono l’altezza di circa 8 cm.

da giugno ad agosto12-15 piante/mq90-100 giorni

Pan di zucchero

Varietà medio-tardiva. Pianta con cespo molto allungato, voluminoso, ben serrato e di peso notevole.

da maggio a luglio18-20 piante/mq110-120 giorni

Precocissima di Chioggia

Varietà  precoce. L’elevata resistenza alla prefioritura consente semine primaverili e quindi raccolti estivi. Forma un grumolo molto compatto, medio-grande di circa 300-400g. Trapianto: si consiglia di trapiantare le piantine quando raggiungono l’altezza di circa 10 cm.

da maggio a luglio18-20 piante/mq 

Radicchio di Gorizia

Precoce. Pianta a portamento eretto con cespo ben raccolto e germogli a forma di pigna. Foglie lunghe e dentellate di color verde con costa bianca ben marcata.

da marzo ad agosto18-20 piante/mq60-80 giorni

Radicchio di Treviso

Precoce. Pianta a portamento eretto con cespo ben raccolto e germogli a forma di pigna. Foglie lunghe e dentellate di color verde con costa bianca ben marcata.

da marzo ad agosto18-20 piante/mq60-80 giorni

Rossa di Treviso

Varietà medio-tardiva. Pianta a portamento eretto di medie dimensioni, con foglie strette ed allungate di colore rosso, coste bianche pronunciate, tenere e croccanti.

da maggio a agosto18-20 piante/mq150 giorni

Rossa di Verona

Varietà medio-tardiva. Cappuccio di dimensioni contenute, foglie tonde e carnose con coste bianche, tenere e croccanti. Buona resistenza alle basse temperature.

da giugno a settembre18-20 piante/mq150 giorni

Rossa di Verona precoce

Cespo semi-eretto, medio-alto, con abbondante fogliame esterno e grumolo abbastanza compatto, non molto pesante (100 gr. circa) Foglie di color rosso sanguigno tondeggianti e avvolgenti, spesse , con nervatura principale bianca, larga e croccante. Trapianto: si consiglia di trapiantare le piantine quando raggiungono l’altezza di circa 8 cm.

da giugno a agosto18-20 piante/mq120 giorni

Spadona

Varietà precoce. Pianta rustica a portamento eretto. Foglie allungate di colore verde con leggera costa bianca. Sapore intenso e amaro. Rivegeta dopo il taglio.

da marzo a settembre18-20 piante/mq40-50 giorni

Spadona foglia larga

Varietà precoce. Pianta rustica a portamento eretto. Foglie allungate di colore verde con leggera costa bianca. Sapore intenso e amaro. Rivegeta dopo il taglio.

da aprile a settembre18-20 piante/mq40-50 giorni

Spadona foglia stretta

Varietà precoce. Pianta rustica a portamento eretto. Foglie allungate di colore verde con leggera costa bianca. Sapore intenso e amaro. Rivegeta dopo il taglio.

da aprile a settembre18-20 piante/mq40-50 giorni

Tardiva di Chioggia

Varietà  precoce. L’elevata resistenza alla prefioritura consente semine primaverili e quindi raccolti estivi. Forma un grumolo molto compatto, medio-grande di circa 300-400g. Trapianto: si consiglia di trapiantare le piantine quando raggiungono l’altezza di circa 10 cm.

da maggio a luglio18-20 piante/mq60-80 giorni

Variegata di Castelfranco

Varietà tardiva. Cespo di buone dimensioni con foglie ampie, tonde, tenere e croccanti. Buona resistenza alle basse temperature.

da giugno a settembre18-20 piante/mq150 giorni

Variegata di Chioggia

Varietà medio-precoce. Pianta con cappuccio chiuso, tondo e di buone dimensioni. Foglie ampie, consistenti con coste bianche e croccanti.

da giugno a settembre18-20 piante/mq120 giorni

Variegata di Lusia

Medio-tardiva. Cespo di medie dimensioni. Foglie ampie, avvolgenti, di color verde chiaro con macchie rosse, gustose e croccanti. Buona resistenza alle basse temperature.

da luglio a settembre18-20 piante/mq120 giorni

Variegata precoce Romea

Medio-tardiva. Cespo di medie dimensioni. Foglie ampie, avvolgenti, di color bianco rosato, gustose e croccanti. Buona resistenza alle basse temperature.

da giugno ad agosto18-20 piante/mq60-80 giorni

Variegata tardiva Fladige

Medio-tardiva. Cespo di medie dimensioni. Foglie ampie, avvolgenti, di color bianco rosato, gustose e croccanti. Buona resistenza alle basse temperature.

da luglio a settembre18-20 piante/mq60-80 giorni

Wild Red Stem

Varietà medio precoce con portamento prostrato e foglie verdi con costa rossa.

da aprile a settembre18-20 piante/mq60-70 giorni

Zuccherina di Trieste

Varietà precoce. Pianta con foglie erette, tonde, di colore verde-biondo, particolarmente tenere e zuccherine. Rivegeta dopo il taglio.

da giugno a settembre18-20 piante/mq60-80 giorni

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Orto in vaso

Orto in vaso: istruzioni per l'uso

Se ne parla tanto, ma è veramente possibile realizzare un piccolo orto in vaso, sul terrazzo?

Diciamo subito che non c’è alcun motivo per cui non si possa fare. Un tempo, quando le città importanti erano ciclicamente oggetto di assedio da parte dei potenti di turno, ogni casa disponeva, sul tetto o dovunque avesse spazio, della possibilità di coltivare qualche ortaggio con cui soppravvivere. 

E questo perché la maggior parte delle piante orticole non ha bisogno di grandi spazi per crescere. Se non pretendiamo di coltivare delle zucche o il grano da cui ricavare la farina, teoricamente non ci sono limiti. 

E già l’esempio della zucca e del grano ci fornisce un’indicazione importante: avendo poco spazio, è molto importante valutare il rapporto spazio/prodotto. Potremmo coltivare la zucca, ma nello stesso spazio quanta insalata o quanti pomodori o quante carote potremmo coltivare? L’orto in vaso è quindi, più che mai, subordinato all’efficienza. Anche perché gestire un orto, per piccolo che sia, ha un costo (contenitori, terra, concimi, tempo), e questo deve giustamente prevedere una contropartita utile che non sia solo il piacere di mangiare qualcosa coltivato da noi. Che pure ha un suo valore, ma che decresce col tempo.

Alcune premesse

Le piante ortive non hanno generalmente bisogno di grandi quantità di terra. La maggior parte di loro sono piante annuali che sviluppano perciò radici per lo più superficiali. Non c’è alcun motivo per cui non possano crescere in vaso (i Medici, in vaso, ci coltivavano gli aranci e i limoni!).

Le piante non mangiano la terra: si cibano di quanto, veicolato dall’acqua, si trova disciolto nella terra. È il principio per cui si possono coltivare delle piante anche in soluzioni idroponiche (acqua + nutrienti).

La scelta del vaso

Possiamo usare qualsiasi contenitore, sia esso un vaso, una fioriera, un secchio o il sacchetto della spesa. Quasiasi cosa atta a contenere la terra va bene. Alcuni contenitori sono più funzionali, altri sono più belli. Per coltivare le fragole, ad esenpio, ci basta fare un taglio a croce nel sacchetto di terra e mettervi la piantina; non serve altro. E questo sistema, molto economico, può essere usato per molte piante, dal prezzemolo all’insalata, dai fagioli agli spinaci. Nella scelta del contenitore dobbiamo guardare più all’altezza che non alla larghezza. È più facile coltivare ortaggi se le radici hanno modo di sprofondare nel terreno, dove trovano più facilmente umidità; non saremo costretti a cure assidue.

Usiamo quindi vasi alti almeno 25 cm; se possiamo, sfruttiamo una fioriera (tipo 80×30 alta 40cm): potremo usarla come una piccola aiuola e coltivarvi di tutto.

L’esposizione

La conditio sine qua non per fare un orto in vaso è l’esposizione: il nostro terrazzo deve essere esposto al sole per molte ore al giorno o per lo meno godere di molta luce anche riflessa. All’ombra gli ortaggi non crescono.

Se il nostro balcone prevede una ringhiera possiamo lasciare i vasi a terra; diversamente, se abbiamo un parapetto in cemento, è necessario sollevare i vasi da terra perché possano vedere più luce. Avere i vasi sollevati da terra ha anche un altro vantaggio: ci permette di lavorarvi senza doverci chinare.

La terra

Usiamo terriccio di buona qualità, meglio se acquistato per l’occasione. Possiamo, è vero, utilizzare la terra di un orto di un amico compiacente, ma il rischio è di introdurre nelle nostre colture qualche larva o insetto indesiderato. Quando riempiamo i vasi, mescoliamo del letame pellettato che lo arricchisca con tutti i nutrienti necessari per un rapido sviluppo.

Cosa coltivare

Possiamo coltivare di tutto; possiamo seminare o trapiantare piantine già pronte. Dipende dal clima: attendiamo che la temperatura, soprattutto quella notturna, sia stabilmente sopra i 16°C per allestire il nostro orto. Alcune specie si prestano ad essere seminate: il prezzemolo come tutte le insalate, i rapanelli, l’aglio, il basilico. Altre meritano di essere acquistate in vivaio (pomodori, melanzane, zucchini) per anticiparne il raccolto.

Ricordiamoci di mettere i tutori insieme alle piante che lo necessitano; se lo facciamo dopo rischiamo di rovinare le radici.

Quali cure prevedere

Il vaso offre alle piante un volume ridotto di terra, cosa che fa sì che l’umidità al suo interno si riduca molto velocemente e con altrettanta rapidità si esauriscano le sostanze nutritive.

La preoccupazione maggiore è quindi nel mantenre il terreno umido (non fradicio) per permettere la sopravvivenza delle piante e il ripristino dei nutrienti.

Al primo problema si può sopperire bagnando con regolarità, poco alla volta, ma in modo costante o predisporre un sistema di irrigazione automatica a goccia (ideale).

Inoltre prevediamo, ogni due settimane, di fornire insieme all’acqua, del concime liquido per piante da orto o piante da fiore.

Aglio_varietà

Le varietà dell'aglio

Il Piacentino bianco è tra le varietà più diffuse, quella che troviamo normalmente al supermercato. Ha una buona conservabilità. 

Dal bianco piacentino sembrano derivare il Bianco di Vassalico, presidio Slowfood, e l’aglio di Caraglio (CN).

Il rosso di Sulmona è riconosciuta come varietà a se stante. Il suo diretto concorrente è il Rosso di Nubia (Trapani), presidio Slowfood, dal sapore intenso.

Lavorare il terreno

Lavorare il terreno serve davvero?

Una delle pratiche che diamo per scontate nella coltivazione degli ortaggi, sia esso in un orto domestico, sia in un campo agricolo, consiiste nella lavorazione del terreno, la vangatura e l’aratura.

SI tratta di rigirare il terreno in profondità lasciando poi le zolle aperte. È una pratica che si fa generalmente in autunno e che permette di interrare ciò che rimane delle piante coltivate in modo che, degradandosi, alleggeriscano il terreno con la loro massa vegetale. L’acqua e il gelo, durante l’inverno, frantumano le zolle facilitando le successive lavorazioni di affinamento prima della semina. La vangatura autunnale nell’orto dovrebbe avere la medesima funzione.

Studi accurato svolti sulle grandi superfici agricole negli Stati Uniti hanno dimostrato come questa pratica sia invece dannosa ai fini della fertlità del terreno.

Rivoltando la terra infatti, si portano in superficie muffe e batteri responsabili della degradazione della materia vegetale; esponendoli al freddo questi in parte moriranno, in parte cercheranno di sprofondare dove trovano condizioni migliori. La parte che viene interrata, dal canto suo, è quella più povera dal punto di vista della carica microbica e impiegherà perciò più tempo a degradarsi.

Inoltre, afferma lo studio, si espone la terra all’inclemenza del clima: il gelo ucciderà i microrgnanismi, l’acqua trascinerà verso il fondo le sostanze minerali utili.

Meglio, si dice, lasciare le piante che hanno terminato il loro ciclo naturale, a decomporsi sul terreno: salvaguarderanno la vita sulla superfieie del suolo e si degraderanno più velocemente per azione della pioggia e del gelo. A tutto vantaggio del terreno che risulterà naturalmente più fertile.

Nell’orto domestico dunque  è bene evitare di vangare le prode a fine stagione: lasciamo pure le piante o ciò che ne rimane dove stanno e rimandiamo la vangatura quando la bella stagione ci permetterà di seminare e trapiantare.

Questo è tanto più importante se abbiamo coltivato delle leguminose (Fabacee) perché, come sappiamo, alcuni particolari enzimi permettono a queste piante di mineralizzare l’azoto atmosferico intorno alle loro radici. Ribaltando le zolle in autunno disperdiamo tutto questo potenziale; facendolo prima della semina, possiamo invece sfruttarlo a totale beneficio delle nuove piante.

Orto bio: quasi una contraddizione

Orto bio: quasi una contraddizione

Orto è una parola che deriva dal greco e significa corretto, diritto, regolamentato (pensiamo a parole derivate come ortografia, scirttura corretta, ortodonzia, dentatuta allineata, etc) giunto poi nel latino hortus con significato analogo sia pure per estensione. I latini infatti parlavano di hortus per indicare un’area coltivata in contrapposizione con la parola “silva” che invece indicava tutti quegli ambienti in cui la natura cresceva libera. Con hortus quindi si intendevano i campi coltivati, ma anche i giardini e nella letteratura medievale ancora si parla degli orti per indicare le aree verdi coltivate dall’uomo senza fare distinzione tra ortaggi e piante ornamentali.

In realtà nel concetto di orto c’è molto più che l’azione dell’uomo, la sua volontà di far crescere delle piante: c’è insita l’idea di assogettare le piante, ortive o ornamentali non ha importanza, a un ordine che è tipicamente geometrico. Gli antichi Romani d’altronde squadravano le truppe, gli accampamenti, i poderi: pare scontato che squadrassero anche gli orti.

Viene naturale infatti pensare, dovendo coltivare delle piante, di disporle in file e a distanze regolari: è più pratico e, diciamo, per il senso comune, anche più bello. E se nei giardini ornamentali a questa originaria forma di ordine si è sostituita l’estetica, nell’orto propriamente detto, la geometria fa ancora da padrone, tanto da essere riproposta anche quando il campo da coltivare non ha una forma regolare definita. Se il terreno a disposizione, invece che quadrato o rettagolare fosse triangolare, saremmo in crisi. 

L’orto dove le specie sono tutte bell’e allineate con una precisione quasi maniacale è oggetto di soddisfazione per chi lo fa e di ammirazione per chi lo guarda.

Ma la natura opera diversamente. Ci basta osservare un metro quadrato di prato rustico per notare come decine di specie appaiano mescolate tra loro in modo del tutto casuale. Un bosco prevede tante specie diverse, piccole e grandi, distribuite come viene. È ll suo bello, si dirà; niente a che vedere con la bellezza di un giardino disegnato a tavolino. Un perfetto disordine, insomma: nulla è allineato e distanziato, ma tutto funziona in modo perfetto, meglio che nell’orto realizzato con il tiralinee e il compasso. A nessuno verrebbe in mente di passare un insetticida in un bosco; e tantomeno si pensa di annaffiarlo: a differenza del nostro orto, funziona bene così.

Il nostro orto dunque, così come lo abbiamo concepito finora, opera in modo per nulla simile a quello della natura: è come se parlassimo di due cose molto diverse, con la differenza che in natura il bosco funziona, il nostro orto qualche volta no.

L’orto bio, sotto questa prospettiva, appare una contraddizione in termini.

Orto bio

Consociazioni

Le consociazioni

In natura le piante completamente isolate sono poche: la maggior parte di esse tendono a convivere, spesso strette le une alle altre. Alcune lo fanno in modo interessato, ad esempio per sfruttarne l’umidità che cola dalla corteccia, come fanno le orchidee; altre per sfruttare la robustezza di una per arrampicarvisi e trovare la luce (molte rampicanti); altre ancora per una sorta di “simpatia” che, non si sa bene perché, fanno stare bene entrambe.

Nell’orto questa forma di simpatia, palese per alcune specie, fa sì che le piante crescano meglio, più robuste e vivaci, mentre l’evidente antipatia produce risultati opposti. Sulle ragioni di questa simpatia o antipatia non è dato sapere; gli studiosi non sono ancora giunti a una spiegazione. Ma è un dato di fatto che sfruttando queste simpatie con le giuste consociazioni si possa ottenere piante più belle e più sane.

Accostamenti utili

Nella realizzazione di un orto, piccolo o grande che sia, dovremmo sempre evitare di mettere vicine piante appartenenti alla stessa famiglia: i parassiti comuni avrebbero di che banchettare.

Inoltre dovremmo avere l’accortezza di coltivare sempre nelle interfile, vuoi per utilizzare meglio il terreno a disposizione, vuoi per sfruttare le “simpatie” per ottenere migliori risultati. Ad esempio, possiamo coltivare l’aglio tra le fila dei pomodori, o il porro tra le file di lattuga, o il sedano tra le fie di cavoli.

L’osservazione ci mostra quali siano le consociazioni più valide, ovvero quali piante sia meglio accostare o sia meglio tenere distanti. Eccole.

Aglio
vicino a: asparago, carota, fragola, lattuga, patata, pomodoro
lontano da: fagiolo, piselo, porro

Asparago
vicino a: aglio, carciofo, cetriolo, fagiolo, lattuga, pisello, pomodoro, porro

Bietola
vicino a: carota, cipolla, scalogno, sedano
lontano da: porro

Carciofo
vicino a: asparago, cavolo, cipolla, fagiolo, indivia, lattuga

Carota
vicino al: aglio, bietola, cavolo, cipolla, fagiolo, lattuga, pisello, pomodoro, porro, radicchio, scalogno, sedano, spinacio
lontano da: patata

Cavolo
vicino a: carciofo, carota, cetriolo, fagiolo, indivia, lattuga, patata, pisello, sedano, spinacio
lontano da: cipolla, fragola, radicchio, scalogno

Cetriolo
vicino a: asparago, cavolo, cipolla, fagiolo, lattuga, pisello, sedano
lontano da: melone, patata, pomodoro

Cipolla
vicino a: bietola, carciofo, carota, cetriolo, fragola, lattuga, pomodoro, porro, scalogno, zucca
lontano da: cavolo, fagiolo, patata, pisello

Fagiolo
vicino a: asparago, carciofo, carota, cavolo, cetriolo, lattuga, melanzana, melone, patata, radicchio, sedano, spinacio, zucca
lontano da: aglio, cipolla, pisello, porro, scalogno

Fragola
vicino a: aglio, cipolla, fagiolo, lattuga, pomodoro, porro, scalogno, spinacio
lontano da: cavolo

Indivia
vicino a: carciofo, cavolo,

Lattuga
vicino a: aglio, asparago, carciofo, carota, cavolo, cetriolo, cipolla, fagiolo, fragola, melone, pisello, porro, radicchio, scalogno, spinacio, zucca
lontano da: sedano

Melanzana
vicino a: fagiolo, peperone, radicchio

Melone
vicino a: fagiolo, lattuga, pisello, spinacio
lontano da: cipolla, patata, zucca

Patata
vicino a: aglio, cavolo, fagiolo, pisello, scalogno
lontano da: carota, cetriolo, cipolla, melone, peperone, pomodoro, sedano, zucca

Peperone
vicino a: cetriolo, pomodoro, radicchio
lontano da: patata

Pisello
vicino a: asparago, carota, cavolo, cetriolo, lattuga, melanzana, patata, radicchio, sedano, spinacio
lontano da: cipolla, fagiolo, pomodoro, porro, scalogno

Pomodoro
vicino a: aglio, asparago, carota, cipolla, fragola, peperone, porro, radicchio, scalogno, sedano, spinacio
lontano da: cetriolo, patata, pisello, zucca

Porro
vicino a: asparago, carota, cipolla, fragola, lattuga, pomodoro, sedano, spinacio
lontano da: aglio, bietola, fagiolo, pisello

Radicchio
vicino a: asparago, carota, fagiolo, lattuga, peperone, pisello, pomodoro, sedano, spinacio
lontano da: cavolo, zucca

Scalogno
vicino a: asparago, carota, cipolla, fragola, lattuga, patata, pomodoro
lontano da: cavolo, fagiolo, pisello

Sedano
vicino a: asparago, carota, cavolo, cetriolo, fagiolo, pisello, pomodoro, porro, radicchio
lontano da: lattuga, patata

Spinacio
vicino a: carota, cavolo, fagiolo, fragola, lattuga, melone, pisello, pomodoro, porro, radicchio

Zucca
vicino a: cipolla, fagiolo, lattuga
lontano da: melone, patata,  pomodoro, radicchio

La rotazione delle colture

La rotazione delle colture

Per rotazione si intende l’alternanza della coltivazione in un determinato spazio ai fini di permettere al terreno di conservare la sua naturale fertilità.

Uno degli errori più comuni per chi coltiva un orto domestico consiste nel coltivare la stessa specie, anno dopo anno, sempre nello stesso spazio. Ogni specie, siano essi pomodori, cicoria o cipolle, assorbe dal terreno alcuni minerali che, a lungo andare, vengono a mancare. Questo impone la necessità di ripristinare la dotazione del terreno con quantità crescenti di concime se si desidera insistere in quella coltivazione. È uno dei problemi delle coltivazioni intensive che depauperano la terra di alcune sostanze senza dar modo al suolo di rigenerarsi se non attraverso abbondanti concimazioni.

Nel nostro piccolo possiamo preservare la naturale fertilità del terreno alternando con regolarità gli spazi dedicati a questa o quell’altra famiglia di ortaggi in modo da dare il tempo al terreno di rigenerarsi, risparmiando sul concime e sfruttando quanto alcune piante rilasciano naturalmente nel terreno. 

È il caso delle leguminose i cui enzimi raccolgono l’azoto intorno alle radici; lasciarle nel terreno durante l’inverno significa trovarsi con un terreno ricco di azoto a primavera, ideale per coltivare ortaggi da foglia (questo elemento influisce direttamente sulla fogliazione). 

Inoltre dobbiamo sempre considerare che molti parassiti svernano alla base delle piante di cui si sono cibati Per quanto si rivolti il terreno, le loro larve o pupe sono pronte, ogni primavera, ad emergere. Se trovano le piante preferite, la loro diffusione è immediata e la specie che cerchiamo di coltivare assolutamente compromessa. Saremmo costretti a usare degli antiparassitari per limitarli o distruggerli ingenerando altri problemi che ben conosciamo. 

La rotazione delle colture è il modo più semplice per evitare questo tipo di problemi che invece perseguita le aree monocolturali. 

La rotazione delle colture influisce direttamente sull’autosufficienza e sulla fertilità del terreno ed è perciò da perseguire sempre in qualsiasi ambito, sia nell’orto di vaste dimensioni sia nell’orto domestico. Benché possa apparire controproducente spostare la coltura da una zona all’altra, questo si traduce negli anni in una maggiore qualità del prodotto ottenuto, proprio in considerazione del fatto che ogni pianta sottrae al terreno qualcosa, ma restituisce elementi nuovi e vantaggiosi.

Un esempio pratico

Dividiamo il nostro orto in quattro aree di identiche dimensioni. Nella prima coltiviamo leguminose (piselli, fagioli o fave) perché questa famiglia ha la caratteristica di mineralizzare l’azoto atmosferico e agglomerarlo attorno alle sue radici. È una coltura particolarmente preziosa perché, se a fine stagione tagliamo i fusti raso terra e lasciamo decomporre le radici nel terreno, la coltura che seguirà godrà di una naturale scorta di Azoto, indispensabile per la produzione di foglie. 

Nella seconda area piantiamo invece degli ortaggi da foglia, come cavoli, lattuga, insalate e spinaci. Riserviamo la terza area alle radici come patate, ravanelli, carote, eccetera. 

Dividiamo invece la quarta area in due superfici più piccole: nella prima eviteremo di concimare e pianteremo piante poco esigenti come aglio, scalogno, cipolle o il cavolino di Bruxelles. Nella seconda parte, dopo aver concimato con letame maturo, sistemiamo melanzane, meloni, cetrioli, pomodori o cavolfiori. 

L’anno successivo eseguiamo la rotazione mettendo nella prima  area le piante che abbiamo coltivato nella seconda, nella seconda quelle coltivate nella terza, e via discorrendo. In questo modo, ad esempio, gli ortaggi da foglia potranno godere dell’azoto lasciato dalle leguminose e cresceranno rigogliosi senza bisogno di alcun concime. Ogni quattro anni le piante, dopo essere state coltivate in tutte le aiuole, torneranno ad essere seminate o trapiantate nell’area originaria. 

Le famiglie delle piante dell’orto

Le rotazioni non si applicano alla singola specie, ma all’intera famiglia: dove abbiamo coltivato una solanacea, non coltiveremo un’altra solanacea. 

FamigliaOrtaggio
ChenopodiaceeBietola, Spinacio
CompositeCarciofo, Cicoria, Indivia, Lattuga, Scarola, Radicchio
CrucifereCavolfiore, Cavolo cappuccio, Cavolini di Bruxelles, Ravanello, Verza
CucurbitaceeAnguria, Cetriolo, Melone, Zucca, Zucchino
Leguminose/FabaceeFagiolo, Fagiolino, Pisello, Fava
LiliaceeAglio, Asparago, Cipolla, Porro
OmbrellifereCarota, Finocchio, Sedano
RosaceeFragola
SolanaceeMelanzana, Patata, Peperone, Pomodoro