Tempi di germinazione

Tempi di germinazione

Uno dei fattori più importanti ai fini della germinazione di un seme è la temperatura. Ve ne sono di capaci di germinare anche al freddo e possono per questo essere messi in terra in inverno; ed altri che richiedono invece temperature più primaverili. 

Conoscere i tempi di germinazione ci permette di programmare più correttamente le semine nell’orto, anticipando o procrastinando le colture in modo da sfruttare al meglio lo spazio a disposizione in base al clima della nostra regione.

Nella tabella sono indicate, per le principali piante ortive, i giorni da prevedere per la germinazione secondo la temperatura.

Temperatura15°20°25°30°35°40°
Anguria    12543 
Asparago  52241410111928
Carota 5017107669 
Cavolfiore  1199655  
Cavolo 5117107669 
Cetriolo   136435 
Cipolla1365013754413 
Fagiolino   1611866 
Lattuga491574323  
Melanzana    1385  
Melone    843  
Ocra   271712767
Peperone   2513889 
Pisello 46149866  
Pomodoro  43148669 
Prezzemolo  2917141312  
Rapa  5321113
Ravanello 291164443 
Sedano 4116127    
Spinacio6323127656  
Zucca    643  
Zucchino    643  

Coltivare i peperoncini in vaso

Coltiviamo i peperoncini in vaso

I peperoncini sono piante annuali, biennali o perenni originarie dell’America meridionale e coltivate in tutti i paesi tropicali e subtropicali; quasi tutti sono coltivati come piante annuali, specie dove il clima freddo non consente loro di superare l’inverno. Ne esistono molte varietà fra loro differenti per la forma della pianta, il colore delle foglie, la forma, il colore e la dimensione dei frutti.

Quelle che possiamo acquistare in vivaio sono alte in media 10-20 cm. La forma e le dimensioni delle foglie cambiano secondo la varietà: alcune sono strette ed allungate, altre più larghe e appuntite, altre ancora molto piccole e ravvicinate.

Secondo la varietà di appartenenza, una pianta è in grado di produrre da 15-20 bacche fino a oltre il centinaio. Queste, di diverse forme, colori e dimensioni, possono essere rivolte verso l’alto o pendenti. Ci sono frutti rotondi, tondeggianti, conici, lunghi, attorcigliati, ovati, a forma di lanterna, colorati nelle diverse tonalità di rosso, arancio, salmone, giallo, ocra. viola, cangianti a seconda del grado di maturazione. Sulla pianta avremo peperoncini che dal verde mutano al blu-rosso, dal viola al giallo o all’arancio o al rosso, dal blu al rosso, dal giallo al rosso.

Cosa acquistare

Scegliamo le piantine in base alla promessa di piccantezza normalmente dichiarato o in base al colore e alla forma delle bacche se cerchiamo qualcosa di particolarmente decorativo. Acquistiamo piantine che presentino già dei fiori o, meglio ancora, delle bacche in formazione. Se desideriamo coltivarli sul nostro balcone, dobbiamo ricordare che i fiori si trasformeranno in bacche solo grazie agli insetti impolinatori. Perché questo avvenga possiamo affidarci al caso, oppure mettere le nostre piantine vicino ad altre piante da fiore che aumentino il richiamo delle api. Se il nostro balcone è chiuso da zanzariere e gli insetti non vi si possono avvicinare, i fiori rimarranno tali e non avremo bacche. In questo caso possiamo mettere i vasi in una posizione “non protetta” (magari nel giardino di un amico compiacente) fino all’impollinazione (un paio di settimane dovrebbero bastare) per poi portarli a casa.

La scelta dle vaso

Il vasetto in cui sono vendure queste piantine è sempre troppo piccolo. L’ideale è disporre di un vaso da 18-20 cm di diametro per ogni piantina. In una cassetta da 50 cm potremo mettere due piantine che, con un po’ di fortuna, produrranno peperoncini utili per per tutte le abituali esigenze della famiglia. I vasi da appendere alla ringhiera rappresentano generalmente la scelta più valida perché permetteranno alle piante di godere di tutto il sole di cui hanno bisogno.

I vasi a riserva d’acqua sono particolarmente indicati perché queste piantine hanno bisogno di avere un terriccio normalmente umido, cosa che può essere assicurata o dalle nostre cure assidue, o da un sistema di irrigazione automatico, o, appunto, da vasi a riserva d’acqua.

Il terriccio

Utilizziamo del terriccio universale, ma arricchiamolo con del letame pellettato; calcoliamo una manciata di letame per ogni piantina, ma evitiamo di metterlo a diretto contatto con le radici. Mescoliamolo alla terra con cui riempiremo il vaso in modo che sia uniformemente distribuito. 

Il rinvaso

Dal momento che le piantine che acquistiamo sono in fiore o portano già le bacche, è importante che il rinvaso avvenga con il minor stress possibile per la pianta che, altrimenti, reagirebbe facendo cadere i fiori o le bacche. Mettiamo le piantine a bagno in un dito di acqua mentre prepariamo il vaso e concimiamo il terriccio. Spostiamole quindi nel nuovo contenitore senza rompere il pane di terra che circonda le radici. Annaffiamo subito per assestare bene la terra intorno al pane originario e facilitare l’attecchimento. Non mettiamo subito le piantine al sole, ma lasciamole acclimatare un paio di giorni in una zona luminosa non colpita dal sole. Le metteremo in posizione successivamente.

La posizione e le cure

Il peperoncino cresce bene solo in pieno sole. Scegliamo perciò un punto del nostro balcone dove possano goderne il più a lungo possibile. Annaffiamo le piante mediamente una volta alla settimana attendendo che la superficie del terreno appaia asciutta prima di bagnare. È meglio bagnare più spesso poco alla volta piuttosto che infradicire il terreno; a meno che non usiamo un vaso a riserva d’acqua, cosa che ci permette di bagnare abbondantemente ma meno frequentemente. Annaffiamo comunque alla sera in modo da contare sulla minore evaporazione e sempre senza bagnare le foglie.

Le piante che crescono nelle condizioni ideali di posizione, terriccio e irrigazione, difficilmente sono preda di parassiti (il peperoncino costituisce un ottimo repellente per la maggior parte dei parassiti) e porteranno a maturazione le loro bacche nel giro 10-12 settimane a partire dalla seconda metà di agosto.

La raccolta

La raccolta dei peperoncini può essere fatta quando il frutto ha raggiunto le dimensioni tipiche della varietà e indipendentemente dal colore. Tutti i peperoncini infatti nascono e crescono di colore verde e poi mutano, con l’avanzare della maturazione nei colori arancio, rosso, viola. Togliendo le bacche ancora verdi si induce la pianta a produrne di nuove. La raccolta va fatta ogni 8-10 giorni tagliando delicatamene il peduncolo con le forbici. Per questa operazione scegliamo le ore più fresche della giornata ad almeno 48 ore dall’ultima irrigazione. 

Cosa fare se…

Le piante ci dicono attraverso le foglie se qualcosa non va nella coltivazione. 

Se le foglie ingialliscono, probabilmente la luce è insufficiente o le annaffiature eccessive. Lasciamo asciugare il terreno prima di bagnare.
Se le foglie si accartocciano, il terreno è tropo asciutto o ci sono dei parassiti.

Se le foglie tendono a sbiadirsi, mancano dei nutrienti nel terreno, più facilmente Ferro o Magnesio; aggiungiamo all’acqua delle annaffiature un concime ricco di microelementi.

Se le foglie appaiono come scottate, probabilmente l’esposizione al sole è eccessiva.

Orto, i 10 errori più comuni

Orto: i dieci errori più comuni

1 – Preparare male il terreno

Non basta che il terreno sia “buono”: dobbiamo vangarlo in profondità, togliere sassi e radici, alleggerirlo con sabbia e torba e concimarlo con letame pellettato o composta matura. Le radici devono poter sprofondare facilmente nella terra e trovare tutti gli elementi nutritivi di cui hanno bisogno.

2 – Non applicare le rotazioni

Coltivare le stesse specie sempre nella stessa aiuola, anno dopo anno, riduce la naturale fertilità del terreno e crea i presupposti per pericolosi attacchi parassitari. Con le giuste rotazioni si limita l’impiego di concimi e di insetticidi chimici.

3 – Non tenere conto dell’esposizione

Tutte le piante che coltiviamo nell’orto amano il sole, ma qualcuna più delle altre. Pomodori, melanzane, zucchini richiedono di stare in pieno sole più delle altre. Insalate, piselli, spinaci, basilico crescono bene anche con poche ore di sole al giorno e possono stare perciò in posizione più defilata rispetto alle prime.

4 – Seminare tutto subito

Chi è alle prime armi, ha la tendenza a riempire subito tutti gli spazi a disposizione, mentre è meglio proseguire per gradi tenendo conto dei diversi tempi di sviluppo delle piante. Si deve invece seminare prima le specie con un ciclo corto in modo da avere tempo successivamente, per piantare altri ortaggi.

5 – Seminare in profondità

Spesso si sprofondano i semi spingendoli col dito in un foro o si coprono con troppa terra se si è creato un solco. I semi invece devono essere appena coperti di terra (0,5-1 cm), e questo per favorire al massimo la loro germinazione. Se si teme l’intervento degli uccelli, basta coprirli con un tessuto non tessuto o una rete a maglie sottili.

6 – Non sfruttare le consociazioni

Alcune piante mostrano di crescere meglio se vicine ad altre che le difendono naturalmente da parassiti o malattie. È il caso della salvia vicino alla carota, del basilico vicino agli zucchini, della borragine vicino al cavoli. Sfruttare al meglio queste “simpatie” permette di avere piante più sane senza far uso di insetticidi.

7 – Mettere le piante troppo vicine tra loro

Anche se si può essere abbastanza elastici nella distanza tra le piante, è bene non metterle mai troppo vicine. Bisogna sempre permettere una buona circolazione d’aria tra il fogliame per evitare malattie fungine e dare modo alla pianta di svilupparsi in modo naturale senza creare competizioni su acqua e nutrienti.

8 – Eccedere con il concime

È facile pensare che con un impiego maggiore di concime si ottengano risultati migliori. In realtà l’eccesso di concime produce tessuti mollicci e piante più esposte a parassiti e malattie. Una corretta dotazione di fondo prima della semina o del trapianto e una successiva concimazione di copertura è generalmente sufficiente.

9 – Trascurare l’irrigazione

Annaffiare poco o troppo crea stress alle piante che reagiscono arrestando la crescita, facendo ingiallire le foglie o semplicemente con una crescita stentata. È bene attendere che la superficie del terreno sia asciutta prima di bagnare, ma bisogna farlo in modo che il terreno rimanga sempre un poco umido a livello delle radici, regolandosi in base alle dimensioni della pianta e del clima.

10 – Lasciare il terreno esposto al sole

Il terreno esposto al sole si asciuga rapidamente costrimgendo ad annaffiature più frequenti e creando i presupposti per stress idrici inopportuni. Coprirlo con paglia, sfalci o gli appositi teli da pacciamatura conserva il terreno umido più a lungo e limita l’insorgenza di piante infestanti.

Orto in vaso

L'orto in vaso

Quando si parla di orto in vaso nascono inevitabili alcune perplessità, legate per lo più alla quantità di prodotto ottenibile, alla loro reale qualità, alla quantità di lavoro necessario per produrre poche cose, non certo strategiche per la spesa domestica.

La soddisfazione però di mangiare qualcosa prodotto da noi, fosse anche solo un pomodoro, ce lo farà apprezzare come mai.

Ma quali sono le reali possibilità di riuscire a coltivare qualcosa di commestibile? Quali le difficoltà e le possibili spese? Cerchiamo di rispondere a queste legittime domande.

Il vaso e la sua posizione

Stabiliamo subito che per fare un orto sul terrazzo abbiamo bisogno di un’esposizione a Sud, magari parziale, ma che garantisca almeno 4 ore di sole diretto al giorno. Diversamente, è inutile tentare: andremmo incontro a un’inevitabile delusione.

Il contenitore può giocare un ruolo importante: più che la larghezza dobbiamo concentrarci sulla sua altezza. Scegliamo quindi contenitori che siano alti non meno di 20 cm: disporre di contenitori più alti facilita le cose perché mantengono il terreno umido più a lungo a totale beneficio di ciò che coltiviamo. Non è una regola fissa: nelle cassette appese in cui cotiviamo normalmente gerani e petunie possiamo coltivare l’insalata, i ravanelli, i fagiolini. Dovremo bagnarli più spesso perché, essendo poco profonde, la terra tenderà ad asciugarsi molto rapidamente.

L’ideale è utilizzare le fioriere, quelle alte 40 cm e larghe 80 cm o un metro, dove normalmente coltiveremmo due arbusti o rampicanti; e questo perché offrono un rapporto volume/area utile ottimale. Per fare un esempio, in una fioriera lunga un metro e larga 30 cm potremmo coltivare tre piante di pomodoro e una fila di insalata e due piante di basilico. Per fare lo stesso e ottenere il medesimo risultato, dovremmo occupare molti vasi rotondi che occuperebbero sicuramente più spazio.

Ciò non di meno, possiamo usare qualsiasi contenitore abbiamo a disposizione: secchi, mastelli, cestini, sacchi… Se non inseguiamo l’estetica e vogliamo solo fare una prova, ci basta utilizzare il sacchetto della terra, aperto sul lato corto e con la pianta messa nel mezzo: è sufficiente.

In commercio possiamo trovare delle soluzioni molto interessanti dedicate a questo scopo, prime fra tutte, l’OrtodiBama (www.bamagroup.com) e il vaso orto di Verdemax, entrambi con riserva d’acqua.

OrtodiBama
Vaso per orto di Verdemax

Il terriccio ideale

La scelta del terriccio è importante. Il terreno deve poter trattenere l’umidità senza impregnarsi, deve essere fertile, ma leggero, permeabile. Possiamo “rubare” un po’ di terra dall’orto di un amico, purché siamo certi che sia esente da larve o germi o, più semplicemente, possiamo acquistare del terriccio in sacco scelto tra quelli indicati per l’orto, per le semine e i trapianti. Il terriccio universale che compriamo al supermercato può non essere il meglio, ma, se lo arricchiamo con del concime, possiamo farcelo andar bene.

Il concime

Arricchire il terreno che usiamo con una buona dotazione di sostanze nutritive ci aiuta ad ottenere piante forti e sane. Il concime migliore che possiamo usare a riguardo è il letame pellettato, da mettere in ragione di una manciata ogni 15 litri di terra. Nella cassetta dei gerani di cui prima ne metteremo una manciata; nella fioriera da 100 cm ne metteremo 5 o 6.

Il letame va mescolato al terreno prima della semina o del trapianto; basterà a fornire nutrimento alla pianta per tre mesi.

I tutori

Se vogliamo coltivare pomodori, melanzane, peperoni o piante rampicanti (fagioli, fagiolini, etc.) dobbiamo prevedere dei tutori con cui sostenerle. I tutori, alti almeno 150 cm, devono essere messi prima di mettere le piante o rischiamo, mettendoli dopo, di rovinare le radici. Possiamo usare delle canne di bambù o dei bastoni o sfruttare una grata, se l’abbiamo, a cui legare le piante.

Cosa coltivare

Possiamo coltivare quasi tutto in vaso esattamente come possiamo coltivare qualsiasi pianta ornamentale o verde in vaso; i limiti sono dettati dalle dimensioni della pianta e dalle sue esigenze di spazio. Scartiamo perciò l’idea di coltivare le zucche, le angurie o i meloni perché, benché sia teoricamente possibile, avremmo bisogno comunque intorno al vaso di una tale quantità di spazio da dover rinunciare al balcone stesso.

Orientiamoci perciò, specie al primo tentativo, su ortaggi più normali, quali i pomodori, la lattuga, gli spinaci, i peperoni. Potremo iniziare dalle piante a  maturazione tipicamente estiva per poi sfruttare il nostro orto in vaso per coltivare degli ortaggi invernali, quali la verza, il cavolfiore, i ravanelli, gli spinaci. Con un minimo di pratica potremo utilizzare il nostro orto quasi tutto l’anno alternando diverse colture e diversi raccolti. Se l’esposizione è buona e abbiamo la possibilità di proteggere l’orto con una copertura trasparente (cellophane, pvc, etc) potremo prolungare la coltivazione anche in inverno.

Quali problemi

Possiamo in queste settimane procurarci delle piantine già formate di pomodoro, melanzana, peperone, magari con qualche fiore già presente. Se il nostro terrazzo prevede dei fiori, sarà più facile attirare le api per l’impollinazione; contorniamo perciò il nostro piccolo orto in vaso di piante fiorite se vogliamo ottenere i migliori risultati.

Durante la coltura ci basterà fornire regolarmente acqua e legare le piante ai tutori seguendone la crescita.

Uno dei problemi che possiamo incontrare è dovuto ai parassiti: afidi e ragnetto rosso sono i più comuni. Per questo è fondamentale osservare le nostre piante con regolarità, oseremmo dire tutti i giorni, per non dar modo ai parassiti di moltiplicarsi e devastare i nostri ortaggi. Se ci accorgiamo della loro presenza dobbiamo intervenire subito utilizzando un insetticida pronto uso o, meglio ancora, un rimedio bio.

Cosa seminare nell’orto a maggio

Cosa seminare nell'orto a maggio

Il clima del mese di maggio permette di seminare in piena terra e trapiantare qualsiasi ortaggio, anche al Nord. Prepariamo per tempo il terreno vangandolo in profondità, raffinandolo e mescolandolo a letame peltato o composta in modo da migliorarne la fertilità. Rispettiamo le rotazioni e le consociazioni per ottenere il massimo dalle nostre colture riducendo al minimo i prodotti chimici di supporto.

Anguria
Asparago
Basilico
Bietola da coste
Cardo
Carota
Cavolini di Bruxelles
Cavolo cappuccio
Cavolfiore
Cavolo verza
Cece
Cetriolo
Cicoria
Fagiolo
Fava
Lattuga
Melone
Pisello
Porro
Prezzemolo
Rapa
Ravanello
Rucola
Sedano
Spinacio
Valeriana
Zucca
Zucchino

Semine nell’orto_aprile

Cosa seminare nell'orto ad aprile

Ad aprile la temperatura si è ormai stabilizzata un po’ ovunque e anche al Nord è possibile seminare in piena terra senza protezioni. Sono molti gli ortaggi che possiamo seminare direttamente e altrettanti quelli che possiamo trapiantare se abbiamo ottenuto da noi delle piantine o le abbiamo acquistate nel nostro centro di fiducia.

In ogni caso prepariamo per tempo il terreno, vangandolo, raffinandolo e concimandolo per facilitare un rapido attecchimento e un pronto sviluppo delle nostre piante.

Ricordiamoci di effettuare le rotazioni, sfruttando in tal modo le caratteristiche del terreno ed evitando l’insorgenza di alcuni parassiti. Rispettiamo dove possiamo anche le consociazioni: come ben sappiamo alcune piante stanno bene vicine, altre si proteggono a vicenda, altre allontanano i parassiti. Con le giuste attenzioni il nostro orto non solo produrrà di più, ma rimarrà sano e ci eviterà di intervenire con prodotti chimici.

Anguria

Erbacea annuale con lunghi fusti striscianti. Il nome, usato nel Nord Italia deriva dal greco aguriòn che significa cetriolo, mentre cocomero (usato nel Centro-Sud) deriva dal latino Cucumis (cetriolo). ⇒ leggi di più

Asparago

Erbacea perenne di cui si consumano i germogli eretti chiamati turioni. L’asparagiaia occupa il terreno per circa vent’anni. ⇒ leggi di più

Barbabietola rossa

A radice tonda o allungata, è un ortaggio da radice di facile coltivazione apprezzato già dagli antichi Greci. Esistono varietà precoci e medio precoci. ⇒ leggi di più

Basilico

Pianta annuale con fusti eretti e ramificati e foglie valli, lucide, dal profumo intenso. Fiorisce in estate. ⇒ leggi di più

Bietola da coste

Erbacea caratterizzata da lunghe foglie erette e da una costa centrale bianca croccante. Può essere coltivata con ciclo primaverile-estivo oppure per la raccolta autunno-invernale. ⇒ leggi di più

Carota

Pianta biennale coltivata per le sue radici ingrossate di colore rosso, arancione, viola. Può essere facilmente abbinata ad altre colture nella stessa aiuola. ⇒ leggi di più

Cetriolo

Pianta annuale a fusto rampicante con frutti cilindrici, più o meno allungati con piccole protuberanze rugose. ⇒ leggi di più

Cicoria

Il genere prevede piante verdi a foglia singola o a cespo, ma anche piante a foglia colorata che vengono normalmente chiamati radicchi. ⇒ leggi di più

Fagiolo

Pianta annuale disponibile in molte varietà che produce baccelli pieni di semi di dimensione colore diversi secondo la varietà. ⇒ leggi di più

Fava

Coltivata soprattutto nelle regioni meridionali, è una leguminosa  annuale a rapido sviluppo, di colore grigio verde caratterizzata da una radice fittonante. I frutti sono  baccelli allungati, prima verdi e poi marroni, che contengono da 2 a 10 semi verde chiaro. ⇒ leggi di più

Finocchio

Pianta con radice a fittone e fusti molto ravvicinati ricoperti da foglie carnose che formano i caratteristico grumolo. ⇒ leggi di più

Indivia scarola

È una delle due sottospecie dell’indivia coltivate (l’altra è la riccia), tipica del Mediterraneo. Ha ciclo biennale ma viene coltivata come annuale. ⇒ leggi di più

Lattuga

Prevede quattro sottospecie: la capitata a foglie lisce, la crespa con foglie ricce, l’acefala le cui foglie ricrescono quando si tagliano, e a romana con foglie allungate. ⇒ leggi di più

Melanzana

Annuale diffusa in tutto il Paese amante del clima caldo. Disponibile in molte varietà con diversa forma della bacca e colore della buccia. ⇒ leggi di più

Melone

Erbacea annuale a fusto rampicante disponibile in svariate varietà. Considerato un frutto, è a tutti gli effetti, un ortaggio. ⇒ leggi di più

Peperone

Pianta annuale le cui bacche, di diversa forma e colore, sono vuote e contengono numerosi semi attaccate a delle costole centrali. ⇒ leggi di più

Pisello

Leguminosa molto produttiva e di facile coltivazione che richiede oltre a una buona esposizione, apporto regolare di acqua. ⇒ leggi di più

Pomodoro

Erbacea annuale che sviluppa un robusto fusto su cui sono inseriti diversi getti. La sua bacca può avere, secondo la varietà, diversa forma e dimensioni. 

Porro

Biennale coltivata come annuale. Le sue foglie carnose sono arrotolate tra loro a formare un finto fusto che costituisce la parte edibile.

Prezzemolo

biennale con radice a fittone usata come annuale. Raggiugne 70 cm di altezza ed esiste in diverse varietà. ⇒ leggi di più

Ravanello

Si possono seminare quasi tutto l’anno e bastano da uno a tre mesi per poterli assaporare. Occupano pochissimo spazio e possiamo metterli tra le file di ortaggi più “nobili”. Un po’ di sole e acqua appena quanto basta.

Sedano

Biennale coltivata come annuale caratterizzata da steli carnosi; viene imbiancata per aumentarne la croccantezza.

Spinacio

Erbacea annuale che può essere coltivata sia con. il ciclo primaverile-estivo, sia con cil ciclo autunno-invernale.

Zucchino

Noto anche come zucca d’Italia o Cocuzzella di Napoli differisce dalla zucca d’inverno per il ciclo colturale. Le bacche possono essere cilindriche o tonde.

Semina

Tempo di semine

Con il cambio delle temperature possiamo seminare di tutto, sia ortaggi, sia piante da fiore in piena terra o in serra secondo il clima della zona. Nel Centro Sud e in Riviera possiamo seminare già in piena terra, mentre al Nord è consigliabile farlo in semenzaio o in serra per mettersi al riparo da possibili raffreddature notturne ancora possibili.

L’utilizzo dei semi invece delle piantine già “pronte” acquistate in vivaio ha dalla sua ovviamente un costo irrisorio: una bustina di semi costa mediamente un euro e permette di ottenere decine, se non centinaia di piantine secondo la grandezza del seme.

Il vantaggio della semina, rispetto all’acquisto di piantine da trapiantare è anche da ricercare nella possibilità di disporre con un certo anticipo di piante “mature”. Se la semina viene effettuata in cassone freddo o in serra la germinazione sarà più rapida e la crescita delle piantine più veloce. Pomodori, peperoni, melanzane, ad esempio, avranno già una ragguardevole dimensione quando a maggio le trapianteremo all’aperto, cosa che ci consentirà anche di avere piante più grandi e una raccolta anticipata dei frutti.

Il terreno

Dovunque seminiamo, è fondamentale disporre di un cosiddetto “letto di semina”, ovvero uno strato di terriccio ottimizzato per la germinazione e lo sviluppo delle piantine.

Il terreno deve essere leggero, tanto da permettere un rapido sviluppo delle radichette, e fertile per fornire alle giovani piantine tutto il nutrimento necessario per irrobustirsi nelle prime delicate fasi della crescita.

Possiamo preparare un buon letto di semina, setacciando del terreno da orto, eliminando ogni radice o sasso, e aggiungendo al terriccio così filtrato del compost maturo ed eventualmente della sabbia per renderlo più permeabile ed evitare qualsiasi ritenzione idrica.

Se abbiamo preparato le nostre aiuole per tempo, vangandolo e concimandolo, ci basterà raffinarlo con il setaccio. Diversamente, se ci troviamo impreparati possiamo anche ricorrere a del terriccio pronto adatto alla semina, da utilizzare nelle aree in cui intendiamo seminare. Il terriccio in sacco è sempre preferibile in semenzaio e in serra.

Semina a spaglio

In piena terra possiamo seminare a spaglio oppure per file o per buche. Il primo sistema consiste nel gettare il seme, lasciando che cada in modo casuale; è il metodo più veloce che possiamo però applicare solo per quelle piante che hanno un ridotto sviluppo e che non temono di crescere fitte fitte. Parliamo di cicorie da taglio, di spinaci, di ravanelli. Possiamo applicare teoricamente la semina a spaglio anche ad altre piante, ma dovremo poi, quando le piantine sono sufficientemente grandi da poter essere maneggiate, diradarle, salvando le piantine che appaiono più robuste ed eliminando le più fragili in modo da lasciare un po’ di spazio tra una pianta e l’altra. Il diradamento è un lavoro da fare a mano, chinati sulla terra: è lungo e faticoso e non è consigliabile perciò su aree più grandi di un metro quadrato. È invece utilmente applicabile se disponiamo di un cassone rialzato (semenzaio) in cui vogliamo produrre un numero limitato di piantine da trapiantare poi nell’orto (ad esempio per pomodori, melanzane e peperoni).

Nella semina a spaglio, se i semi sono molto piccoli e leggeri, conviene mescolarli a un po’ di sabbia per facilitarne il lancio e la distribuzione.

Al termine della distribuzione, basta passare il rastrello sul terreno per interrare i semi quanto basta.

La traccia
Premiamo il manico del rastrello sul terreno per segnare la traccia
La semina
Distribuiamo i semi distanziandoli quanto possibile
Inerramento
Copriamo i semi con qualche centimetro di terra premendo poco
Protezione
Copriamo il etto di semina con un telo per difenderlo dagli uccelli. Togliamo la protezione appena al spinatine spuntano dal terreno
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Semina in file

Più pratica risulta la semina in file perché permette di utilizzare meglio i semi, facilita il diradamento e la pulizia dalle infestanti. La semina in file si presta alle piante il cui sviluppo richiede di lasciare un po’ di spazio tra una pianta e l’altra: pensiamo alle bietole da costa, alle carote, al pisello rampicante. Le file si stabiliscono normalmente posando il manico del rastrello sul terreno e premendolo un poco perché crei una lunga fossetta in cui disporre i semi. Lasciando da 20 a 50 cm tra una fila e l’altra (secondo la specie) risulta più facile anche il diradamento, operazione da cui non possiamo esimerci.

Anche laddove i semi sono sufficientemente grandi da poter essere maneggiati, dovremo comunque distribuirli lungo la fila in modo abbondante in modo da essere certi di riempire la fila con le piante più robuste eliminando quelle che appaiono più stentate.

Anche in questo caso, alla fine basterà passare il rastrello (usato magari dalla parte diritta, non dai denti) sul terreno per livellare la terra e coprire i semi.

Semina in buche

Le piante più grandi, come il cavolfiore, la verza, la zucca, meritano di essere seminate direttamente in buchette. Possiamo praticarle con le dita o il trapiantatore mettendo due-tre semi per buchetta. In questo tipo di semina possiamo da subito rispettare le distanze ottimali tra le piante, rimandando però a un momento successivo quella di togliere le piante più deboli salvando quella più promettente per ogni buca. Dopo aver messo i semi a una profondità che generalmente va da 1 a 3 centimetri, è sufficiente passare con la mano e coprire la buca, senza premere.

Come annaffiare

Dopo la semina bagniamo solo se la terra è molto asciutta. Per fare questa operazione occorre molta cautela per evitare di scalzare il seme; usiamo allora l’annaffiatoio con il becco a pioggia per distribuire un poco di acqua. In seguito dovremo tenere il terreno appena umido, quanto basta per evitare che la superficie si indurisca ostacolando la nascita delle piantine. Meglio quindi annaffiare poco e spesso.

Una semplice protezione

Distribuire i semi sul terreno è come fare un invito per gli uccelli che se ne cibano. Pensiamo quindi fin dal primo momento a una protezione che impedisca di trasformare il nostro orto in un banchetto. È sufficiente, dopo aver annaffiato, stendere un telo di plastica sull’intera area e bloccarne i contorni con dei sassi o degli attrezzi. Questa protezione va tolta appena spuntano le piantine; possiamo eventualmente rimetterla la notte se fa ancora molto freddo o in caso di temporale forte. 

Piantiamo le fragole

Piantiamo le fragole

A fine inverno possiamo mettere a dimora le fragole rifiorenti, quelle che producono fiori e frutti per tutta l’estate. Possiamo coltivarle in piena terra, ma anche in vaso e persino in qualsiasi contenitore, anche di fortuna.

Si tratta di piante robustissime che non temono il gelo e che hanno bisogno veramente di poco per darci soddisfazioni. Non neghiamoci questo piacere. Due sono le regole a cui attenersi per ottenere buoni frutti già a partire da giugno: sole e suolo. Troviamo per loro una buona esposizione luminosa, dove vedano il sole alcune ore al giorno e predisponiamo un buon terriccio in cui farle sviluppare. Può farlo veramente chiunque.

Il modo più semplice per iniziare una coltivazione, sia pur minima, di fragole, è partire dalle piantine. Le troviamo facilmente nei garden center o nei vivai dove acquistiamo anche le piante da fiore. Le possiamo trovare in vasetto o con il pane di terra avvolto in un sacchettino di cellophan. Possiamo anche acquistarle in internet dove troviamo la più ampia offerta di varietà a prezzi competitivi.

Cosa ci serve

Se le piantiamo in piena terra, vanghiamo bene il terreno, aggiuingiamo torba acida e alleggeriamolo con sabbia per assicurare un perfetto drenaggio. Una concimazione di fondo con letame pellettato è ideale per garantire un rapido sviluppo delle piantine. Sistemiamole a 20 cm una dall’altra perché si possano estendere facilmente. L’idea in più consiste nell’acquistare i teli da pacciamatura preforati, pensati proprio per le fragole, stenderli sul terreno già umido e mettere le piantine nei fori del telo. La pacciamatura mantiene il terreno umido limitando l’evaporazione, impedisce la crescita di infestanti e riduce la possibilità che i frutti, toccando il terreno umido, possano marcire.

Se invece desideriamo coltivarle in vaso utilizziamo un terriccio fatto per metà da terriccio universale e metà terriccio per acidofile. Possiano usare qualsiasi contenitore, dalla tradizionale cassetta al vasetto, dal sacchetto di plastica alla cassetta della frutta.

Poche semplici cure

La fragola per crescere ha bisogno di qualche ora di sole diretto al giorno e un terreno sempre umido. Possiamo coltivarla facilmente sul balcone o sul davanzale della finestra usando anche vasi di fortuna. Se la coltiviamo in vaso non scordiamoci di arricchire il terreno con del concime e, periodicamente, ogni due-tre settimane, aggiungere all’acqua delle annaffiature, del concime liquido per piante da fiore o, se lo troviamo, specifico per piante da frutto.

Consideriamo che le piante rifiorenti producono fiori e frutti per tutta l’estate; il numero di frutti che potremo raccogliere da ogni singola pianta è limitato dal fatto che la produzione è diluita nel corso dell’intera stagione. Valutiamo questo fatto quando acquistiamo le piantine: il loro numero dovrà essere tale da garantirci più raccolti consistenti. Diversamente resta solo una golosità.

Se desideriamo invece coltivare le fragole unifere, quelle che maturano una sola volta l’anno, tipicamente a maggio, dovremo rimandare l’inizio della loro coltivazione alla fine dell’estate.

Fagiolo rampicante_varietà

Le varietà di fagiolo rampicante

Indichiamo le più diffuse varietà di cicoria di cui è possibile reperire i semi. Viene fornito il periodo di semina, il numero di piante a metro quadrato, il periodo medio dalla semina al raccolto. Il periodo di semina è solo indicativo, perché dipende dal clima, dall’area geografica, dalla temperatura media.

A cossé violette 

Anellino giallo


Bingo 

Blason 

Blue Lake 

Bobis bianco 

Borlotto di Vigevano


Borlotto Lamon 

Borlotto Lingua di fuoco 

Brace 

Cannellino 

Coco blanc à rames


Dell’occhio 

Fiamma 

Lamon 

Lima 

Marconi 

Marconi seme bianco 

Marengo 

Meraviglia di Venezia 

Metro seme nero 

Neckargold 

Smeraldo 

Solista 

Spagna bianco 

Stregonta 

Supermarconi


Supermarconi seme nero 

Tintoretto 

Trionfo violetto 



Fagiolo nano_varietà

Le varietà del fagiolo nano

Indichiamo le più diffuse varietà di cicoria di cui è possibile reperire i semi. Viene fornito il periodo di semina, il numero di piante a metro quadrato, il periodo medio dalla semina al raccolto. Il periodo di semina è solo indicativo, perché dipende dal clima, dall’area geografica, dalla temperatura media.

Berggold

da marzo a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Borlotto di Vigevano

da aprile a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Borlotto Lingua di fuoco

Baccello piatto, verde chiaro striato di rosso con semi medi, tondi, bicolore. Lasciare a bagno per 12-24 ore i semi per facilitare la germinazione

da marzo a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Brittle Wax

da marzo a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Cannellino

Baccello piatto, verde medio, dritto, con semi oblunghi, bianchi. Lasciare a bagno per 12-24 ore i semi per facilitare la germinazione

da marzo a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

La Victoire K2

da marzo a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Marconi

da marzo a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Meraviglia del Piemonte

da aprile a agosto4-6 piante/mq80-100 giorni

Meraviglia di Venezia

da aprile a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Merveille de Piemonte

Varietà medio tardiva. Baccelli piatti, giallo chiaro striati di porpora con semi oblunghi, bicolore.

da marzo a luglio4-6 piante/mq60-70 giorni

Purple King

da marzo a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Rocquencourt

da marzo a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Strabello

Varietà molto precoce. Baccelli piatti, verdi, striati di porpora con semi tondi, bicolore.

da marzo a luglio4-6 piante/mq60-70 giorni

Taylor’s horticoltural

Varietà medio tardiva. Baccelli piatti, verdi, striati di rosso con semi tondi, bicolore.

da marzo a luglio4-6 piante/mq60-70 giorni

Top Crop

da aprile a luglio4-6 piante/mq80-100 giorni

Turco

Varietà tardiva. Baccelli piatti, verdi, leggermente curvo con semi oblunghi, bianchi.

da marzo a luglio4-6 piante/mq60-70 giorni

Vanguard

da aprile a agosto4-6 piante/mq80-100 giorni