Macerato d’aglio

Macerato d'aglio

In questo preparato si sfruttano le proprietà tipiche dell’aglio come naturale repellente nei confronti di molti parassiti e come fungicida. Svolge infatti un’azione di prevenzione nei confronti di alcune malattie fungine come la peronospera, ma anche come effetto barriera contro parassiti che nascono nel terreno e risalgono sulla pianta.

Per questo non va distribuito sulla pianta ma sul terreno attorno al fusto. Assorbito dalla pianta, svolge un’azione sistemica, mettendo in circolo i suoi benefici effetti repellenti nei confronti di parassiti e malattie fungine.

Si prepara mettendo a macerare in un litro di acqua fredda 50 grammi di aglio, spremuto o tritato, per 48 ore. Passato questo tempo, si filtra e si diluisce in un ulteriore litro di acqua prima di spruzzarlo sul terreno. 

In’alternativa a questa preparazione, si possono schiacciare quattro teste d’aglio e si fanno bollire in quattro litri di acqua insieme a mezza di tazza di bicarbonato. Si lascia raffreddare a temperatura ambiente e si distribuisce con l’annaffiatoio sul terreno intorno alle piante in quantità sufficiente a far penetrare il preparato in profondità. 

Questo trattamento, comunque venga preparato, va ripetuto una volta alla settimana durante il periodo tipico delle malattie fungine, quando il clima è caldo e umido.

Infuso d’aglio

L' infuso d'aglio

L’aglio è un potente antisettico naturale; la presenza di allicina, un composto solforato con caratteristiche simili allo zolfo, e di garlicina, fanno di questa bulbosa un eccezionale rimedio contro molti parassiti tra cui gli afidi e gli acari. In particolare, questo preparato si rivela utile contro l’afide nero e il ragnetto rosso.

È bene utilizzare, per il nostro orto biologico, aglio di provenienza italiana, come quello Polesano o quello di Sulmona, per essere certi di una coltivazione esente da pesticidi. Il suo infuso ha un unico difetto: puzza. Pensiamo di utilizzarlo quindi nell’orto, ma evitiamo di impiegarlo sul balcone o, peggio ancora, in casa.

Per prepararlo è necessario schiacciare o spremere con l’apposito attrezzo 3 spicchi (circa 8-10 grammi) e metterli in infusione in un litro di acqua calda per 5 ore. Per facilità, ci basterà portare a ebollizione l’acqua, spremervi l’aglio e quindi lasciare la pentola in pieno sole chiusa col coperchio durante le ore più calde della giornata in modo che si raffreddi lentamente.

Si filtra l’infuso con un colino e si spruzza il preparato non diluito sulle piante per proteggerle dai possibili attacchi oppure per allontanare i parassiti quando si presentano. È utile effettuare un trattamento ogni tre giorni, alla sera o nelle ore fresche della giornata.

Macerato d’equiseto

I macerato d'equiseto

L’equiseto è una particolare specie di felce conosciuta anche come Coda di cavallo. Questa pianta, una vero fossile vivente (è l’unica specie sopravvissuta nel suo genere) contiene numerose sostanze alcaloidi tra cui spicca la nicotina, vitamine e sali minerali.

Può essere impiegata con successo come anticrittogamico; la sua efficacia è accertata sia nei trattamenti preventivi, sia quando la malattia fungina è presente.

Deve le sue proprietà fungicide all’alto contenuto di silicio (il 17% delle ceneri) e di sali solforici.

Ha anche la capacità di rinforzare la cuticola fogliare rendendo la pianta più forte.

Per prepararlo si usano i getti nuovi della pianta, le foglie e i fusti in ragione di 1 kg di pianta fresca o 150 grammi di pianta essiccata ogni 10 litri di acqua. Si lascia macerare in un secchio di plastica (mai di ferro) per sette-dieci giorni. L’equiseto in queste condizioni inizia a fermentare e a produrre schiuma; quando la produzione di schiuma si arresta, il preparato è pronto. 

Va diluito con acqua in rapporto di 1:5 e spruzzato sulla pianta e alla base di essa sul terreno. Si usa generalmente ogni due settimane, ma in caso di clima particolarmente favorevole alle malattie fungine, si può aumentare la frequenza. 

Macerato di pomodoro

Il macerato di pomodoro

Il macerato di pomodoro è un antiparassitario naturale. Sfrutta un potente alcaloide, la solanina (da cui il nome della famiglia, Solanacee) di cui le parti verdi sono ricche (anche i frutti quando ancora verdi). 

È particolarmente utile contro gli afidi e i parassiti fitofagi, cioè quelli che si nutrono di foglie, come la cavolaia. Non ha alcuna controindicazione perché non è tossico per l’uomo, né per gli insetti utili dell’orto come le api e gli altri impollinatori.

Può essere utilizzato sia in forma preventiva, sia quando i parassiti sono già presenti.

Si prepara utilizzando le parti verdi della pianta eliminate durante le consuete cure.

Per la preparazione si utilizzano 2,5 kg di foglie, femminelle o scarti di potatura. Vanno tagliati finemente e lasciati a macerare in 10 litri di acqua per circa tre giorni. Il macerato va filtrato e diluito in altrettanti 10 litri di acqua. È bene utilizzare un secchio di plastica e non di metallo e mescolare ogni tanto il macerato per accelerare la cessione dei principi naturali nell’acqua.

Il preparato, una volta filtrato, si conserva per ulteriori utilizzi se conservato in ambiente fresco e buio.

Si  spruzza con la pompa sulle piante irrorandole completamente e cercando di bagnare anche sotto le foglie. Il momento migliore è la sera.

Macerato d’ortica

Il macerato d'ortica

L’ortica è un naturale repellente nei confronti dei parassiti più comuniè. È anche un ottimo concime organico, ricco di azoto e di oligoelementi. Svolge anche un’azione di stimolante delle naturali difese delle piante rispetto ad alcune malattie fungine, quali l’oidio e la peronospera.

Si utilizza l’intera pianta, completa di radici, sradicata preferibilmente in primavera, quando è molto ricca di principi attivi. Il macerato di ortica si può preparare anche con la pianta essiccata.

Si impiega 1 kg di pianta verde o 200 grammi di pianta essiccata per ogni 10 litri di acqua fredda, meglio se piovana.

A seconda della durata di macerazione si possono ottenere tre risultati diversi.

Macerato di 24 ore non diluito: 

Si impiega non diluito come antiparassitario per combattere gli afidi al manifestarsi dell’infestazione.

Macerato di sette giorni

Diluito in un rapporto di 1:20, distribuito sul terreno, si impiega per prevenire gli attacchi parassitari e quelli fungini.

Macerato di 15 giorni

Diluito in un rapporto di 1:50 si distribuisce sul terreno come concime o sulle piante come repellente e fertilizzante fogliare.

Possiamo trovare il macerato d’ortica in confezioni diverse: pronto all’uso, concentrato o sotto forma di prodotto grezzo tritato.

Alghe come concime

Le alghe

Se abitiamo vicino al mare possiamo utilizzare le alghe raccolte sul bagnasciuga come concime.

Per farlo dobbiamo prima eliminare ogni traccia di sale dalla loro superficie. Ci basterà lasciarle in un secchio pieno di acqua dolce per una notte per sciogliere il sale cristallizzato sulle foglie e sciacquarle bene sotto l’acqua corrente. Sono un vero concentrato di sostanze nutritive e sali minerali di primissima qualità. Possono essere messe nella compostiera oppure sparse direttamente sul terreno e lasciate decomporre naturalmente all’aria.

Le sostanze di cui sono ricche verranno fatte penetrare dall’acqua piovana e renderanno il terreno ricco di una completa serie di minerali senza far ricorso a concimi chimici di alcun tipo.

L’acqua dell’acquario

L' acqua dell'acquario

Chi possiede un acquario sa bene che periodicamente bisogna togliere parte dell’acqua e immetterne di nuova. L’acqua che preleviamo e normalmente gettiamo contiene alghe e microrganismi in sospensione che possono risultare molto preziosi ai fini della fertilità del terreno.

L’acquario deve essere d’acqua dolce, non importa di che grandezza, ma più è vissuto e meglio è.

Possiamo utilizzare l’acqua di scarto direttamente senza diluizione per annaffiare le piante di casa o del terrazzo, oppure gettarla sul terreno dell’orto o nella compostiera per accelerare la decomposizione delle sostanze in essa contenute. Impieghiamola al posto del normale fertilizzante per bagnare le piante verdi di casa, senza diluizione, oppure versiamola direttamente sul terreno dell’orto per dargli una marcia in più.

Un brodo con gli scarti

Un brodo con gli scarti

Quando puliamo le verdure, magari per preparare una ricca zuppa, gettiamo via una piccola quantità di scarti (circa il 10%): è la parte esterna delle cipolla, la buccia e le cime delle carote, la base e le foglie del sedano, le bucce delle patate e via discorrendo.

Nella buccia, generalmente, si concentra una gran quantità di elementi e principi attivi della pianta; la consideriamo uno scarto, ma in realtà è qualcosa di ricco.

Invece di gettare questi rifiuti, trasformiamoli in un brodo a se stante; con la bollitura questi avanzi cedono all’acqua molti preziosi sali minerali che si rivelano vitali per le piante ornamentali o dell’orto. Lasciamo bollire per almeno un’ora, lasciamo raffreddare e filtriamo. Quello che abbiamo ottenuto è un ottimo integratore per il terreno, capace di contrastare eventuali carenze minerali. Usiamo questo “brodo” diluito per le piante ornamentali del terrazzo e per quelle dell’orto. Ovviamente nella preparazione di questo brodo non useremo né sale, né alcun tipo di dado, né rifiuti di origine animale.

Uso dei fondi di caffè

Come usare i fondi di caffè

I fondi di caffè sono ricchi di potassio, fosforo, rame e magnesio, tutti elementi che possono fare di questo rifiuto un ottimo fertilizzante per le rose, le camelie, le azalee, ma anche per i pomodori. Oltre ad acidificare un poco il terreno, contrastando il calcare normalmente contenuto nell’acqua con cui annaffiamo, i fondi di caffè rilasciano azoto, facilitando lo sviluppo fogliare.

Possiamo ricavarli dalle cialde che usiamo abitualmente, ma anchce chiedere a un barista compiacente che sarà ben felice di regalarcene in gran quantità.

Ci basterà versare un po’ di questa polvere sulla superficie del vaso e, ogni volta che annaffiamo, scenderà verso il basso alimentando le radici.

I fondi di caffè possono essere utilizzati al posto della cenere o della segatura per creare delle barriere anti lumaca e anti formiche. Distribuiamolo intorno alle piante di lattuga, cicoria, spinaci: le lumache non possono scivolare su questo materiale e non potranno avvicinarsi alle piantine. 

I fondi possono essere impiegati come concime di copertura in fase di fioritura delle piante: pensiamo ai pomodori, alle melanzane, alle zucchine e ai peperoni, ma anche alle fragole che richiedono sempre un terreno un poco acido. Il potassio rilasciato sosterrà la fioritura e avremo frutti più grandi e sani.

Essendo un repellente per le formiche, vale la pena distribuire del caffè alla base delle piante attaccate dagli afidi. Le formiche, si sa, allevano gli afidi perché si cibano della melata che producono. Impedendo loro di accedere al loro allevamento, ridurremo il problema degli afidi (che va risolto in altro modo).

Come usare la birra

La birra avanzata è sempre preziosa

La birra avanzata, sia essa in lattina o in bottiglia, può dare una marcia in più alle nostre piante da fiore. Ci sono svariati modi di sfruttarne le proprietà. Non ha importanza che sia chiara o scura, filtrata o no; e non serve nemmeno che sia stata appena aperta.

1Grazie all’alto contenuto di zuccheri, vitamine e lievito, la birra può diventare un ottimo fertilizzante, in particolar modo per i gerani. Ci basterà utilizzare il fondo della bottiglia mescolato all’acqua delle annaffiature per sostenere le piante durante la fioritura. Non dobbiamo però “ubriacarle”; ci basterà annaffiarle con questo mix una volta alla settimana.

2Anche il lievito di birra, quello utilizzato per fare la pizza o il pane in casa, se mescolato nell’acqua, si trasforma in un ottimo concime per qualsiasi pianta da interno o da esterno. Sia che usiamo quello secco, sia quello in panetti, ci basta mescolarlo all’acqua nell’innaffiatoio, magari aggiungendo un pizzico di zucchero; lasciamolo al sole per un paio di ore perché “monti” e con esso bagniamo le piante in vaso, quelle del giardino o dell’orto. È un ‘ottimo corroborante.

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La bevanda può essere utile anche per lucidare le foglie delle piante verdi di casa: basta tamponarle con un batuffolo di cotone imbevuto di birra. Non macchia e inoltre fornisce sostanze utili alla pianta che l’assorbe come fosse un concime fogliare.

4Non ultimo, possiamo sfruttarla per creare delle trappole contro le lumache. Ci basta lasciare nell’orto un sottovaso pieno di birra e le lumache, golose, vi annegheranno, lasciando in pace la nostra insalatina.

5Per finire, se il nostro problema sono le vespe possiamo sfruttare la birra come esca per catturarle. Prendiamo una bottiglia di plastica, tagliamola in alto, dove comicia a restringersi perso il tappo. Mettiamo sul fondo della parte più grande, quella che era la base della bottiglia, un po’ di birra mescolata a zuccehro. Usiamo quindi la parte tagliata in alto, quella che si restringe, come fosse un imbuto rovesciandola sopra la parte più grande. Abbiamo realizzato in questo modo una trappola che potremo mettere su un ripiano, appendere a un ramo o lasciare per terra. Le vespe, attirate dalla birra cercheranno di entrare nella bottiglia, ma una volta raggiunta la birra, non riusciranno più a uscirne.