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Prepariamo vasi e cassette

Aprile è il mese giusto per dedicarsi al terrazzo e ai davanzali, acquistando nuove annuali da fiore e piantandole in vasi e cassette. È un’operazione quasi rituale a cui dedichiamo normalmente una giornata, tra l’acquisto delle piante e il loro posizionamento.

Non è però fuori luogo vedere quali accorgimenti è bene utilizzare per ottenere il miglior risultato. 

I materiali

Procuriamoci come sempre i vasi necessari, di plastica o di cotto, il terriccio per piante da fiore, l’argilla espansa, un buon concime granulare a lenta cessione o il letame pellettato (a meno che il terriccio che acquistiamo già lo contenga) e gli attrezzi utili (paletta o trapiantatore), forbici, un coltello.

Possiamo scegliere un terriccio universale oppure uno dedicato alle piante da fiore di buona qualità, ma comunque è bene rinnovare completamente la terra dei vasi, gettando quella vecchia su un prato vicino (la terra non va mescolata ai rifiuti umidi, né a quelli indistinti).

Il terriccio in sacco è normalmente composto con torbe di prima qualità che assicurano la sufficiente ritenzione idrica senza impregnarsi. Possiamo usare la terra dell’orto (se l’abbiamo), ma in tal caso è bene mescolarla a un concime granulare o del letame pellettato che lo arricchisca e fornisca alle piante tutto il nutrimento di cui necessitano. 

L’argilla espansa costituisce il miglior materiale drenante che possiamo usare; in alternativa possiamo usare della ghiaia. Farà da fondo a ogni vaso e impedirà che l’acqua ristagni provocando marciumi radicali assolutamente deleteri.

Se abbiamo un impianto di irrigazione, consideriamo che dovremo portare l’acqua ai vari vasi e dovremo farlo quando trapiantiamo le piante; crescendo infatti nasconderanno tubi e irrigatori e otterremo il miglior risultato estetico.

I vasi

Se usiamo i vasi di plastica dello scorso anno, laviamoli accuratamente per togliere ogni traccia di terra. Se i vasi sono di coccio, vale la pena lavarli con una soluzione di acqua e aceto: in questo modo li disinfetteremo e toglieremo lo strato biancastro dai vasi eliminando ogni traccia di sali minerali residui. Mettiamo comunque a bagno i vasi di coccio per qualche ora prima di riempirli di terra o assorbiranno gran parte dell’acqua che vi versiamo. Abbiniamo ad ogni vaso un sottovaso, indispensabile se non vogliamo che l’acqua delle annaffiature finisca sul terrazzo sottostante o per strada.

Nella scelta dei vasi valutiamo anche la possibilità di uniformarne l’estetica e di acquistare nuovi reggi-vasi se quelli dello scorso anno appaiono arrugginiti o in cattivo stato.

Non dimentichiamo il fattore sicurezza: se appendiamo dei vasi all’esterno del balcone, assicuriamoci che siano ben stabili e che il vento o un urto involontario possa farli cadere.

Gli abbinamenti

Possiamo abbinare tra loro le piante come desideriamo purché rispettiamo due parametri fondamentali: l’esposizione e la necessità di acqua. Non mettiamo dunque nello stesso vaso due piante che richiedono un’esposizione diversa, né una pianta che ha bisogno di tanta acqua con una che invece ne vuole poca. Finiremmo per farle soffrire entrambe e rimarremmo delusi dal loro sviluppo.

Quando trapiantare

Evitiamo le ore più calde della giornata: il miglior momento per eseguire i trapianti è nel tardo pomeriggio (se il terrazzo è colpito dal sole), oppure al mattino, se il terrazzo gode solo di poche ore al giorno del sole diretto. Le piante appena trapiantate non devono essere messe subito in pieno sole, ma anzi devono godere di un clima fresco e di terreno umido che faciliti l’attecchimento. Possiamo anche preparare i vasi e lasciarli in una zona in ombra per le prime ventiquattr’ore prima di metterli nella loro posizione definitiva.

Quante piante

Nel valutare quante piante mettere in ogni cassetta consideriamo sempre il maggiore sviluppo della pianta. Inutile pretendere di avere subito un aspetto “pieno” nei vasi; piante troppo vicine sono più soggette alle malattie perché non c’è aerazione tra le foglie e malattie fungine e parassiti sono avvantaggiati. Prendiamo in considerazione il portamento della pianta, se eretto o ricadente. In una cassetta da 50 cm potremo mettere tre piante di petunie (o surfinie che ne sono una varietà) perché si sviluppano soprattutto al di fuori del vaso, ma solo due gerani zonali.

La riserva d’acqua

Il terreno dei vasi, specialmente quelli in pieno sole, si asciuga in fretta e diventa indispensabile allora assicurare una riserva d’acqua che permetta di sopperire all’evaporazione e ci eviti di annaffiare continuamente. La soluzione è scegliere un terriccio ricco di torba, una materia vegetale che assorbe l’acqua e la rilascia quando necessario. In alternativa possiamo pacciamare il terreno, cioè distribuire sulla superficie del terreno un piccolo strato di corteccia (si acquista nei garden center in diverse pezzature – acquistiamo la più piccola da 15-20 mm). La corteccia impedisce al terreno di scaldarsi e all’acqua di evaporare mantenendo le piante fresche.

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