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L' azalea: le cure in piena terra e in vaso

L’azalea è una bella pianta cespugliosa che purtroppo spesso muore dopo la fioritura più per nostra incuria che per debolezza. Si tratta di una pianta rustica che teme il gelo prolungato se vive in vaso, ma che acquista robustezza e forza col passare degli anni se vive in piena terra.

Non sono piante difficili da coltivare a patto che ne rispettiamo le esigenze di coltivazione. Certo, questo principio può valere per tutte le piante, ma le azalee in particolare non sopportano le mezze misure: o crescono splendidamente o non sopravvivono.

L’esposizione

Se in queste settimane ne acquistiamo una in piena fioritura sistemiamola in una posizione semi-ombreggiata dove riceva il sole per poche ore al giorno, lontano dalle correnti d’aria. 

Nel scegliere la posizione, teniamo presente che le azalee offrono il loro aspetto migliore quando sono distribuite a macchia, in modo da formare larghi cuscini fioriti (attenzione alla combinazione dei colori) in spazi aperti, ben arieggiati. Da evitare insomma i cortili chiusi, i prati esposti a meridione, le terrazze assolate che fronteggiano il mare. 

Mai esporre le azalee a sud o in posizione molto soleggiata a meno che non si tratti di una zona ben sopra il livello del mare.

Il terreno

L’azalea è una pianta acidifica e la qualità del terreno è uno dei fattori più importanti: quello ideale è un composto di torba, terra d’erica e di bosco (foglie di faggio, querce, castagni) con un grado di acidità del terreno (il pH) intorno al 4 o 5.

Il che vuol dire che se il terreno è fortemente calcareo, coltivare l’azalea non sarà un successo.

Se abbiamo dei dubbi sulla natura del terreno e non abbiamo modo di misurarlo, quando piantiamo la nostra azalea, scaviamo una buca ben più ampia del necessario e riempiamola poi con terriccio per acidofile. 

Ogni anno poi, a ottobre, copriremo la superficie del sottochioma con uno strato di torba acida; questo manterrà il terreno acido mantenendo in salute la pianta.

È fondamentale che il terreno sia ben drenato: non deve quindi avere ristagni d’acqua perché, se è vero che l’azalea ama l’umidità, questo non significa che ne apprezzi i suoi effetti alle radici. È una pianta che ama il fresco e l’umido e non a caso prospera magnificamente nelle zone dei laghi. 

Quando annaffiarla

Dove l’umidità non fosse sufficiente, bisogna annaffiare con regolarità.

Se la pianta è in piena terra e ben riparata, potremo farlo una volta la settimana.  E non aspettiamo a bagnare quando i segnali di disidratazione si sono già fatti evidenti. Se fa molto caldo o molto freddo stendiamo attorno alla base della pianta un bel tappeto di aghi di pino, terriccio e torba. Questa operazione, che si chiama pacciamatura, si rivela utilissima perché tiene la base della pianta al riparo da eccessivi sbalzi di temperatura e contemporaneamente scoraggia l’insorgere delle erbe infestanti.

Piantiamola ora

Possiamo effettuare la piantagione in qualunque momento dell’anno, purché lontano dal gran gelo e dal gran caldo. Il periodo ideale è la fine dell’autunno o la fine dell’inverno.

Prima di interrare, prepariamo con cura una buca arricchendo il terreno con letame pellettato o un concime organo-minerale a lenta cessione. 

Coltiviamola in vaso

L’azalea si presta benissimo alla coltivazione in vaso, ovviamente con qualche attenzione in più rispetto al terreno.

Innanzitutto attendiamo la fine della fioritura per effettuare il rinvaso o bloccheremo la fioritura con successiva caduta dei fiori o dei boccioli.

Utilizziamo un vaso poco più grande di quello in cui abbiamo acquistato la pianta e utilizziamo solo terriccio per acidofile arricchito con una manciata di letame pellettato o concime a lenta cessione.

Non danneggiamo il pane di terra, ma incidiamolo longitudinalmente con un coltello per favorire l’espansione delle radici.

L’irrigazione dovrà essere costante in modo da mantenere il terreno sempre un poco umido.

A riguardo, è fondamentale, dal momento che bagniamo con acqua dell’acquedotto (generalmente un poco calcarea), aggiungere all’acqua un cucchiaio di aceto o il succo di mezzo limone. Così come è importante utilizzare solo concime per acidofile che, oltre a fornire elementi utili preziosi, ha il compito di mantenere il terreno acido più a lungo.

La maggior parte delle azalee coltivate in vaso deperisce dopo circa due mesi a causa della scarsa acidità del terreno: bagnandola con acqua calcarea infatti, riduciamo progressivamente l’acidità del terreno. La pianta non è più in grado di assorbire i nutrienti e quindi va incontro a morte sicura.

Moltiplichiamola per talea

Il modo migliore per riprodurre un’azalea è tagliare dei pezzetti dai rami (ca 10 cm), nati subito dopo la fioritura, in estate (talea). Eliminiamo le foglie più basse e poi immergiamo la base dei rametti nella polvere radicante, un preparato speciale, facilmente reperibile, a base di ormoni che favorisce lo spuntare delle radici.

Piantiamoli in terriccio per acidofile e annaffiamo; per conservarne l’umidità fino alla radicazione, copriamo il vasetto con la talea con una mezza bottiglia di plastica o un sacchetto trasparente. Mettiamo la talea in una posizione non colpita dal sole dove possa rivedere un poco di luce. Dopo circa un mese avrà messo radici; ce ne accorgeremo dall’emissione di nuove foglioline. Lasciamo rinforzare la piantina prima di rinvasarla. Conserviamola per il primo inverno in una serretta al riparo dal freddo intenso.

La potatura dopo la fioritura

La potatura non è particolarmente necessaria ma è importante eliminare regolarmente i fiori appassiti per fare in modo che la pianta dia il meglio di sé.

Normalmente, dopo la fioritura la pianta può apparire disordinata, con alcuni fusti lunghi che escono dalla forma arrotondata della chioma. Inoltre la scarsa presenza di foglie ci fa apparire la pianta anche più brutta di quella che è. 

Tagliamola allora, molto semplicemente, riducendo i rami lunghi e dando alla chioma un aspetto arrotondato. È il momento migliore anche per rinvasare la pianta e concimarla. In poche settimane la pianta si coprirà di foglie assumendo un aspetto rigoglioso.

I nemici

Le azalee temono soprattutto le cattive condizioni ambientali e gli errori di coltivazione. A rischio sono soprattutto le piante forzate in serra e utilizzate come piante d’appartamento. Spesso sono esposte all’eccessivo calore dei riscaldamenti e ad errori di bagnatura.

Quanto agli insetti, i più temibili sono l’oziorrinco (Otiorrhyncus sulcatus) che rode foglie e germogli e la Gracilaria azaleella. Entrambi si combattono con ripetute somministrazioni di insetticidi specifici disponibili in commercio. 

⇒ Azalea
⇒ Le specie
⇒ Un giardino di acidofile

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