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La calla

Le prime calle giunsero in Europa  dal Sudafrica, loro paese d’origine, nel 1731 e, con la loro originalità, divennero di moda nei giardini d’inizio secolo, considerate come un simbolo di raffinatezza. Poi passarono nel dimenticatoio per tornare più recentemente alla ribalta. I fotografi contemporanei le hanno immortalate come accessori indispensabili nell’arredamento di tendenza. Su questa scia, i floricultori olandesi hanno immesso sul mercato tuberi di calle di ottima qualità che possiamo acquistare per pochi euro in tutti i vivai e garden center. Sono varietà ibride adatte anche alla coltivazione in vaso e ci consentono di scegliere fra decine di colori differenti.

Vista da vicino

La calla vera e propria è un genere che prevede una sola specie, rustica, acquatica, diffusa nelle zone temperate. Appartiene alla famiglia delle Aracee e l’unica specie è la Calla palustris, pianta rizomatosa non più alta di 20 cm che, come dice il nome, cresce bene in acque poco profonde, melmose. Ideale per un laghetto ornamentale, si estende facilmente grazie al suo rizoma strisciante.

Le calle però di cui parliamo normalmente e che possiamo coltivare in giardino e in vaso sono quelle che appartengono al genere botanico Zantedeschia. Le specie sono otto e si trovano allo stato selvatico solo nel  continente africano a Sud dell’equatore.

Sono tutte piante erbacee; le foglie e i fiori nascono da un organo sotterraneo che per la Zantedeschia aethiopica, la comune calla bianca, è un rizoma, cioè un fusto ingrossato, mentre per le altre specie è un tubero (ma molti studiosi non concordano e sostengono che tutte le calle hanno dei rizomi). Le foglie delle calle sono a forma di cuore o sagittate, cioè come una punta di lancia.

Il fiore, che può raggiungere i trenta centimetri di lunghezza, è formata da uno spadice (che è un insieme di piccolissimi fiori raggruppati) avvolto da una sorta di foglia modificata, la spata, che termina con un’estremità appuntita.

Di solito i fiori delle calle non sono profumati, ma alcune varietà antiche hanno una leggera fragranza. Dopo la fioritura sullo spatice si formano delle bacche della grandezza di un pisello che a maturazione diventano rosse.

Le specie e le varietà

La Zantedeschia aethiopica,  la classica calla dai fiori bianchi, raggiunge il metro e mezzo d’altezza. Ha foglie di colore verde cupo e nelle zone d’origine cresce su terreni paludosi. Per questo possiamo coltivarla, oltre che in giardino e in vaso, nei terreni umidi, in riva ai fossati e nel laghetto. È la specie più rustica e resistente al freddo. Anche dove la temperatura scende di pochi gradi sotto lo zero i rizomi superano l’inverno se piantati in profondità. Ne esistono diverse varietà fra cui la “Green Goddes”, oggi su tutti i cataloghi di vendita per corrispondenza, con bellissime sfumature di colore verde mela, e la “Minor” alta solo 30-40 centimetri, molto adatta ai vasi.

La Zantedeschia rehmannii che raggiunge l’altezza di 40 centimetri è un’altra specie importante a scopo ornamentale. Ha foglie verde scuro con numerose macchie bianche o trasparenti. Il fiore è rosa con sfumature porpora.

C’è poi la Zantedeschia elliottiana  che raggiunge il metro d’altezza. Ha foglie verdi punteggiata da piccole macchie bianche. Il fiore è giallo scuro all’interno e giallo-verde all’esterno. Con incroci fra diverse specie si sono ottenuti ibridi con numerosi colori e fioritura prolungata.

Sensibili al gelo

In modo del tutto diverso si comportano al Sud le calle bianche della specie Zantedeschia aethiopica. Dove la temperatura non scende mai sotto lo zero dobbiamo infatti piantarla in autunno. Fioriranno da febbraio alla fine della primavera, per poi perdere le foglie e riposare durante la stagione asciutta.

Al sud le calle possono rimanere fuori tutto l’anno, al Nord e in tutti i posti in cui la temperatura invernale scende regolarmente sotto lo zero è meglio ripararle in inverno.

Se abbiamo già deciso che lasceremo in terra i tuberi delle calle anche nella brutta stagione, piantiamoli a venti centimetri di profondità. Avranno più probabilità di superare i rigori invernali.

La posizione migliore è a mezz’ombra, ma resistono anche al sole se crescono su terreni umidi. Coltiviamole in grossi gruppi o in mezzo ad altre piante in modo da non permettere ai raggi solari di asciugare velocemente il terreno. In questo modo saranno sempre rigogliose. Ricordiamoci che le calle formeranno grandi macchie di colore se lasciate crescere indisturbate per anni.

Da piantare ora

Aprile è il mese giusto per piantare le calle partendo dal tubero o dalla pianta acquistata in vaso.

Le calle già fiorite in questo periodo sono state coltivate in serra per anticipare la fioritura. Trapiantiamole in piena terra o in un vaso di circa trenta centimetri di diametro riempito con un buon terriccio per piante da fiore, annaffiamo e concimiamo regolarmente. Dopo la prima fioritura faranno una pausa e torneranno a fiorire in estate.

Se acquistiamo i tuberi, interriamoli alla profondità di circa dieci centimetri. Anche in questo caso utilizziamo un terriccio soffice e ricco di sostanza organica. Annaffiamo subito e poi manteniamo appena umido il terreno bagnando molto poco fino a quando spunteranno i primi germogli. A questo punto inizieremo ad annaffiare abbondantemente e concimare. Fioriranno da giugno ad agosto e poi riposeranno in inverno.

Nel laghetto

Le calle bianche crescono bene anche con le radici nell’acqua del laghetto. Piantiamole normalmente in vaso; quando i germogli saranno alti circa 15 centimetri, immergiamo il vaso nella zona meno profonda dello specchio d’acqua in modo che il suo bordo rimanga al massimo ad una profondità di 15 centimetri.

Sistemiamo la pianta lontano da zampilli e giochi d’acqua perché le foglie continuamente bagnate marciscono. In inverno spostiamo il vaso sul fondo del laghetto e riportiamolo in superficie in primavera.

L’irrigazione

Alle calle coltivate in terra o in vaso non deve mai mancare l’acqua. Annaffiamole regolarmente senza lasciare che la terra si asciughi tra un’annaffiatura e l’altra. Non bagniamo le foglie perché le gocce concentrano i raggi solari come delle minuscole lenti provocando piccole bruciature.

Concimiamo le piante per tutta la stagione di crescita con un concime liquido per piante da fiore da somministrare ogni 20 giorni con l’acqua delle annaffiature. In alternativa possiamo spargere sulla superficie del terreno del concime in granuli una volta al mese.

Le calle bianche diventano giganti se in autunno mescoliamo abbondante letame alla terra, ma producono qualche fiore in meno.

Il vaso giusto

Come abbiamo detto, vi sono specie che non superano i 40 cm di altezza e sono ideali per la coltivazione in qualsiasi vaso, da sole o in compagnia con altre specie. Vanno bene le ciotole come le cassette. Per le specie più alte,  è bene orientarsi su contenitori più ampi e profondi in modo da mettere il rizoma a 10 cm di profondità. Scegliamo i contenitori di plastica perché trattengono bene l’umidità (ma non quelli neri perché si surriscaldano troppo sotto i raggi del sole). 

Secondo il nostro gusto potremo poi utilizzare un portavaso più bello come ad esempio un secchio, un cestino di vimini, un mastello in legno o quanto altro ci suggerisce la fantasia.

In casa

Le calle fiorite che si acquistano in primavera si possono anche tenere in casa. Mettiamole in una posizione molto luminosa.

Se le sistemiamo su un davanzale assicuriamoci che i raggi solari siano schermati dalle tende. Assolutamente da evitare sono le stanze troppo buie e le correnti d’aria. Appena le calle avranno finito di fiorire portiamole fuori e continuiamo ad annaffiarle regolarmente fino alla fine dell’estate.

La raccolta dei fiori

Le calle sono ottimi fiori da recidere e durano più di una settimana in acqua. Possiamo piantarle anche nell’orto per avere una riserva di fiori per la casa. Raccogliamole appena schiuse senza tagliare i fusti. Strappiamole delicatamente afferrando il gambo alla base, esercitando una leggera trazione verso l’alto e una piccola torsione. In questo modo non lasceremo monconi di fusto che, essendo molto carnosi, marcirebbero facilmente. La raccolta dei fiori stimola la pianta a produrne di nuovi. Per questo, anche se vogliamo goderci i fiori sulla pianta, ricordiamoci di eliminarli appena cominciano ad appassire.

Il riposo invernale

Le calle, come quasi tutte le piante che possiedono organi di sopravvivenza sotterranei, hanno un periodo di riposo durante il loro ciclo vegetativo.

Con i primi freddi autunnali le foglie iniziano ad appassire. Estraiamo le piante con i tuberi dal terreno e mettiamole in un posto fresco, come la cantina. Quando le foglie appassiranno completamente eliminiamole e ripuliamo i tuberi dalla terra, quindi mettiamoli in una cassetta riempita di sabbia e conserviamoli fino a primavera a una temperatura inferiore a 10° C. In alternativa possiamo tagliare le foglie a livello del terreno e ricoprire il tutto con un abbondante strato di letame e paglia. Se l’inverno non sarà particolarmente freddo resisteranno.

La moltiplicazione

Possiamo moltiplicare facilmente le calle. I rizomi delle piante più grandi vanno divisi in più parti in primavera; basta tagliarli con un coltello affilato in modo da lasciare “un occhio” cioè una gemma in ogni pezzo. Lasciamo asciugare all’aria l’area di taglio prima dimettere in terra le diverse sezioni. Da ogni gemma spunteranno nuove foglie; appena la pianta inizia a emergere dal terreno, iniziamo ad annaffiare aumentando la quantità secondo le dimensioni della pianta.

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