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Un rampicante per il terrazzo

Le piante rampicanti costituiscono la soluzione ideale ogni qual volta si desidera coprire una parete o inventarsene una in modo rapido e con un grande risultato estetico. Se sulla terrazza disponiamo di una parete esposta in pieno sole o anche in mezz’ombra, coltivare una o più rampicanti appare tanto semplice quanto appagante. Si può scegliere tra piante sempreverdi oppure a foglie decidue, tra specie perenni oppure annuali; possiamo lasciarci incantare dalla bellezza del fogliame oppure dal colore o dal profumo dei fiori. La scelta è ampia e ormai i tempi sono maturi per cominiciare a fare progetti su come arredare ex novo la terrazza.

Rampicanti vere e finte

Alla voce rampicanti sono catalogate molte piante, tra cui alcune che rampicanti, di fatto, non sono, anche se si possono utilizzare come tali. Dal punto di vista botanico le vere rampicanti si possono dividere in base al loro modo di arrampicarsi. I sistemi messi a punto dalla natura per consentire a queste piante di salire sempre più in alto sono diversi. Conoscerlo è fondamentale per sapere come utilizzarle al meglio.
Il primo gruppo è rappresentato da quelle dotate di una sorta di radici aeree: è il caso, per esempio, dell’edera o di alcune viti o, ancora, dell’ortensia rampicante che sono dotate di organi particolari che si abbarbicano alla pietra o ai tronchi o a qualsiasi tipo di parete anche se molto liscia. Questi organi aderiscono molto saldamente al sostegno, al punto che risultano poi difficilmente staccabili anche quando la pianta muore.
Un secondo gruppo invece sviluppa dei viticci che si attorcigliano ai rami o sugli anfratti rocciosi per ancorare la pianta e consentirle di arrampicarvisi. Diversamente da quelle del primo gruppo, queste piante non sono in grado di arrampicarsi su una parete liscia, ma necessitano sempre di un sostegno intorno a cui attorcigliare i propri organi arrampicatori, sia esso un bastone o anche un semplice filo.
Un terzo gruppo è invece formato da quelle piante che si attorcigliano ai rami, ai tronchi, ai pali e così facendo riescono a salire all’altezza voluta: non dispongono di organi veri e propri come le piante appartenenti ai primi due gruppi, ma sfruttano un sistema tutto loro per crescere. Va da sé che queste piante necessitano di un supporto molto diverso da quelle del primo gruppo.
Vi sono infine delle piante normalmente considerate rampicanti anche se non lo sono, non hanno cioè alcun organo utile per potersi arrampicare. È il caso di alcune piante i cui fusti (sarmenti) tendono ad allungarsi talmente da poter esser facilmente disposti su una grata o un traliccio fungendo da pianta rampicante. Sono specie sarmentose; il caso più classico è costituito dalla rosa “rampicante” i cui rami si prestano ad essere fissati a una rete, una cancellata, una grata per ricoprirla. Va da sé che in questo caso, saremo noi a indirizzare la pianta e a legarla perché possa sostenere i suoi fusti.

Akebia quinata
Allamanda cathartica
Caprifoglio
Clematide
Dipladenia
Edera
Eschinanto
Finto gelsomino
Gloriosa
Ginura
Passiflora
Tumbergia

Le cure necesarie

Nelle foreste equatoriali dove hanno avuto per lo più origine le rampicanti, queste piante hanno dovuto col tempo adattarsi alla soverchia presenza di alberi ben più grandi con uno stratagemma del tutto particolare: esse sfruttano i tronchi altrui per salire sempre più in alto, fino a trovare il sole di cui hanno bisogno. Questa caratteristica ha conferito loro un’elevata velocità di crescita e la capacità di aggrapparsi a qualunque tipo di sostegno pur di crescere.
La loro origine ne spiega anche le caratteristiche vitali: abituate a stare nella foresta e a crescere alla ricerca della luce, sono piante che amano per lo più avere, per così dire, “i piedi al fresco e la testa al sole”. Il terreno deve perciò essere fresco, leggero, normalmente ricco di materia vegetale, costantemente umido. Questa è una condizione facile da ottenere su una terrazza e, se l’esposizione è proprio a Sud, basterà stendere sulla terra del vaso un piccolo strato di corteccia per evitare l’evaporazione dell’acqua e il pericolo di disseccamento del terreno.
Per poter crescere adeguatamente necessitano di abbondante terra: il vaso deve essere scelto perciò tra quelli che possono offrire, sia in larghezza che in profondità, sufficiente spazio per le radici. Vanno bene tutti i materiali: terracotta, legno, plastica. Da evitare invece i contenitori in metallo perché più degli altri trasmettono alla terra il calore esterno e possono perciò acccelerare il disseccamennto del terreno.

Il terreno ideale

Prima di riempirlo, il vaso o il cassone va posizionato su due o più barrette di legno che lo sospendano dal suolo di circa un centimetro. Inoltre, si deve garantire un perfetto drenaggio creando sul fondo uno strato spesso di ghiaia o argilla espansa. Il terreno giusto è quello tradizionale da giardino, arricchito con un poco di torba e di sabbia. Generalmente non è necessario usare un concime particolare, dal momento che si tratta di piante molto rustiche con poche esigenze. Ciò non di meno un fertilizzante per piante da fiore (o piante verdi se avete scelto la pianta in base al fogliame) può aiutare lo sviluppo.
Con le specie da fiore è bene evitare di eccedere con il fertilizzante che ha generalmente la tendenza a favorire lo sviluppo fogliare a scapito della fioritura.

Prima di piantarle

Prima della messa a dimora di qualsiasi rampicante, è necessario considerare a quale gruppo appartenga, ovvero come si arrampica. Se appartiene al primo gruppo, dovremo chiederci se l’aderire suna parete può costituire un problema. La vite canadese (Parthenocissus tricuspidata), ad esempio, aderisce ai muri tanto che, se cercassimo di staccarla, potremmo rovinare l’intonaco.

Se appartiene al secondo o al terzo gruppo invece, è necessario installare una grata o un traliccio che possa fornire il corretto supporto. Sia che si opti per una grata in legno (più bella esteticamente) o una in plastica, è importante fissarla al muro in modo che rimanga distante da questo di tre-cinque centimetri. Provvediamo quindi a fissare al muro dei ganci solidi e dei distanziatori che mantengano la grata staccata dal muro. Può risultare utile appendere la grata ai ganci piuttosto che avvitarla direttamente alla parete; la prima soluzione ci consentirà di toglierla e riposizionarla quando vogliamo.
Nel creare i punti di fissaggio, consideriamo che la pianta sviluppata ha un discreto peso e che, esposta al vento, può fare da vela e quindi essere soggetta a notevoli sollecitazioni.

La posizione ideale

Quando installiamo una rampicante dobbiamo anche fare un’altra considerazione: quale sarà il suo lato più bello? Le piante, si sa, si indirizzano verso la luce e questo fa sì che il fogliame ei fiori siano rivolti al sole. Se mettiamo una rampicante sul lato esterno del terrazzo, risulterà bellissima dall’esterno, un po’ meno vista dall’interno. Se vogliamo godere della bellezza della sua fioritura, meglio allora posizionarla su una parete rivolta verso il terrazzo stesso.

La rampicante come protezione

Le piante rampicanti e le grate ci permettono anche di creare delle finte pareti di divisione o di protezione della terrazza. In questo caso la cura nel fissaggio della grata dovrà essere ovviamente maggiore. Vale sempre la pena di appenderla in alto, ma è utile, in questo caso, anche trovare un sistema di fissaggio in basso, che ne eviti il dondolio e la caduta. La soluzione ideale consiste nel sospenderla in alto a due o più ganci e mantenerla tesa in posizione utilizzando in basso dei legacci di caucciù.

Infine, per la massima sicurezza, si possono mettere due catenelle in alto che garantiscano dalla accidentale caduta della struttura. Se non abbiamo un terrazzo sopra di noi, la grata dovrà essere ancorata al parapetto o al pavimento della terrazza. Consideriamo allora l’opportunità di acquistare una struttura prefabbricata che inglobi il vaso e la griglia: una soluzione senza dubbio più onerosa, ma esteticamente valida e di immediata installazione. Si tratta inoltre di una soluzione modulare che permette un rapido arredamento e ristrutturazione del terrazzo.

Come scegliere le piante

Come anticipato, possiano scegliere la rampicante tra quelle sempreverdi o a foglie decidue, annuali o perenni. Se desideriamo avere una parete fiorita, dovremo valutare le diverse specie in base al colore dei fiori e al periodo di fioritura. Un abbinamento corretto dovrebbe prevedere sempre una piccola percentuale di piante belle per il fogliame e diverse specie da fiore combinate in modo da garantire periodi di fioritura ininterotti da maggio a settembre.
Generalmente queste piante, particolarmente amanti del sole, crescono molto bene anche in mezz’ombra, ma ve ne sono alcune con esigenze particolari. Il finto gelsomino, per esempio, preferisce una posizione decisamente soleggiata; per contro, l’edera cresce bene indifferentemente al sole e all’ombra.

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