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La primula

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Prima ancora della primavera arrivano loro ad annunciarla. Possiamo trovarle spontanee ai margini dei boschi, lungo i ruscelli, nei posti ombrosi della campagna. Sono piccole, gialle, ma spiccano benissimo nel panorama ancora invernale.

Anche le primule coltivate sono fiori molto popolari che in questo periodo si vedono ovunque: i loro vivaci colori sembrano quasi fuori stagione adesso che il freddo è ancora protagonista. Eppure la fioritura delle primule inizia naturalmente a febbraio.

Fa ancora troppo freddo per gli insetti impollinatori, ma loro sono già in piena fioritura. E infatti sono pochi i fiori di primula che danno poi dei semi, ma questa loro “sfortuna” le ha rese popolari e generose: non consumando energie per produrre semi ci regalano infatti prolungate fioriture.

Tra mito e leggende

Una leggenda racconta che un giorno il Signore volle cambiare le chiavi del paradiso così San Pietro prese le vecchie chiavi e le gettò dal cielo. Queste caddero in una regione del Nord Europa dove nacque la prima Primula veris. Questo fiore dai capolini rivolti verso il basso è ancora oggi chiamato “mazzo di chiavi” in alcune regioni dell’Inghilterra.

Secondo la credenza popolare ottocentesca invece, per entrare nel regno delle fate basterebbe fare un mazzetto di primule per toccare la roccia; se però non si indovina il giusto numero di fiori per il mazzolino si potrebbe incorrere in una sventura.

In Inghilterra esistono vivai specializzati nella coltivazione delle sole primule. Ne esistono infatti circa 500 specie, alcune delle quali anche molto diverse dall’immagine della primula che ognuno di noi ha in mente. Ve ne sono alcune, ad esempio, con steli che raggiungono il metro e mezzo d’altezza, altre i cui fiori potrebbero ricordare delle strane orchidee colorate.

Il mondo delle primule è quindi vasto e vario, ma sono le comuni primulette colorate, quelle che troviamo per pochi soldi al mercato o dal fiorista, che normalmente coltiviamo in casa e sul terrazzo.

Queste sono chiamati ibridi “polyanthus” e derivano dalla Primula vulgaris, la specie che cresce spontaneamente nei nostri prati illuminandoli con ciuffi di fiori gialli. Ne esistono anche varietà nane.

Come sceglierle

Acquistiamo piantine che si presentano fresche e vivaci, con foglie di un bel verde e i fiori appena sbocciati. Specialmente se le utilizzeremo per la casa scegliamole con tre o quattro fiori già completamente aperti e i boccioli grossi; altrimenti, se la luce in casa non è sufficiente, i fiori rimarrebbero molto piccoli e poco colorati. Non scegliamo le piante con foglie e fiori afflosciati per mancanza d’acqua.

Come coltivarle

Il luogo ideale per le primule è fresco: su un davanzale, una veranda o in giardino ai piedi di un albero dureranno in fiore per mesi. Sono piante facilissime da coltivare e resistono bene al gelo; non sopportano invece il caldo eccessivo. 

Sopportano male il caldo secco della casa che le fa sfiorire rapidamente. Se le acquistiamo per la casa, quindi, non aspettiamoci gran che.

Usiamole invece per decorare i davanzali delle finestre, i vasi vuoti sul balcone, le aiuole ancora spoglie del giardino in una posizione luminosa, ma non colpita dal sole. Anche alla base di una pianta o di una siepe va bene.

Per farle durare più a lungo è importante eliminare regolarmente foglie e fiori secchi e fornire del concime per piante da fiore ogni due settimane. Manteniamo il terreno umido: se sono all’esterno ci basterà controllarle una volta alla settimana.

Il caffè come concime

Un ottimo concime per le primule, che sono piante avide di potassio, è il caffè diluito in acqua; se avanza del caffè, non buttiamolo via, ma aggiungiamolo all’acqua dell’annaffiatoio. Fornito una o due volte alla settimana, induce una maggiore fioritura.

Come piantarle in una ciotola

Per trapiantare delle primule ci basta una ciotola alta non più di 8-10 cm. Scegliamola dotata di fori di drenaggio e di sottovaso.

Possiamo evitare di creare sul fondo uno strato di drenaggio: la primula ha bisogno di un terriccio sempre umido e potremo bagnarla versando poca acqua direttamente nel sottovaso.

Usiamo un terriccio di tipo universale o per piante da fiore. Mettiamo le piantine vicine quanto basta per permettere loro di aprire le foglie badando bene di non rompere il pane di terra (bloccheremmo la fioritura). 

Annaffiamo inizialmente con un innaffiatoio a becco lungo, per evitare di bagnare le piante, quanto basta per inumidire tutto il terreno; proseguiremo poi versando acqua nel sottovaso.

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