La rotazione delle colture
Per rotazione si intende l’alternanza della coltivazione in un determinato spazio ai fini di permettere al terreno di conservare la sua naturale fertilità .
Uno degli errori più comuni per chi coltiva un orto domestico consiste nel coltivare la stessa specie, anno dopo anno, sempre nello stesso spazio. Ogni specie, siano essi pomodori, cicoria o cipolle, assorbe dal terreno alcuni minerali che, a lungo andare, vengono a mancare. Questo impone la necessità di ripristinare la dotazione del terreno con quantità crescenti di concime se si desidera insistere in quella coltivazione. È uno dei problemi delle coltivazioni intensive che depauperano la terra di alcune sostanze senza dar modo al suolo di rigenerarsi se non attraverso abbondanti concimazioni.
Nel nostro piccolo possiamo preservare la naturale fertilità del terreno alternando con regolarità gli spazi dedicati a questa o quell’altra famiglia di ortaggi in modo da dare il tempo al terreno di rigenerarsi, risparmiando sul concime e sfruttando quanto alcune piante rilasciano naturalmente nel terreno.Â
È il caso delle leguminose i cui enzimi raccolgono l’azoto intorno alle radici; lasciarle nel terreno durante l’inverno significa trovarsi con un terreno ricco di azoto a primavera, ideale per coltivare ortaggi da foglia (questo elemento influisce direttamente sulla fogliazione).Â
Inoltre dobbiamo sempre considerare che molti parassiti svernano alla base delle piante di cui si sono cibati Per quanto si rivolti il terreno, le loro larve o pupe sono pronte, ogni primavera, ad emergere. Se trovano le piante preferite, la loro diffusione è immediata e la specie che cerchiamo di coltivare assolutamente compromessa. Saremmo costretti a usare degli antiparassitari per limitarli o distruggerli ingenerando altri problemi che ben conosciamo.Â
La rotazione delle colture è il modo più semplice per evitare questo tipo di problemi che invece perseguita le aree monocolturali.Â
La rotazione delle colture influisce direttamente sull’autosufficienza e sulla fertilità del terreno ed è perciò da perseguire sempre in qualsiasi ambito, sia nell’orto di vaste dimensioni sia nell’orto domestico. Benché possa apparire controproducente spostare la coltura da una zona all’altra, questo si traduce negli anni in una maggiore qualità del prodotto ottenuto, proprio in considerazione del fatto che ogni pianta sottrae al terreno qualcosa, ma restituisce elementi nuovi e vantaggiosi.
Un esempio pratico
Dividiamo il nostro orto in quattro aree di identiche dimensioni. Nella prima coltiviamo leguminose (piselli, fagioli o fave) perché questa famiglia ha la caratteristica di mineralizzare l’azoto atmosferico e agglomerarlo attorno alle sue radici. È una coltura particolarmente preziosa perché, se a fine stagione tagliamo i fusti raso terra e lasciamo decomporre le radici nel terreno, la coltura che seguirà godrà di una naturale scorta di Azoto, indispensabile per la produzione di foglie.Â
Nella seconda area piantiamo invece degli ortaggi da foglia, come cavoli, lattuga, insalate e spinaci. Riserviamo la terza area alle radici come patate, ravanelli, carote, eccetera.Â
Dividiamo invece la quarta area in due superfici più piccole: nella prima eviteremo di concimare e pianteremo piante poco esigenti come aglio, scalogno, cipolle o il cavolino di Bruxelles. Nella seconda parte, dopo aver concimato con letame maturo, sistemiamo melanzane, meloni, cetrioli, pomodori o cavolfiori.Â
L’anno successivo eseguiamo la rotazione mettendo nella prima area le piante che abbiamo coltivato nella seconda, nella seconda quelle coltivate nella terza, e via discorrendo. In questo modo, ad esempio, gli ortaggi da foglia potranno godere dell’azoto lasciato dalle leguminose e cresceranno rigogliosi senza bisogno di alcun concime. Ogni quattro anni le piante, dopo essere state coltivate in tutte le aiuole, torneranno ad essere seminate o trapiantate nell’area originaria.Â
Le famiglie delle piante dell’orto
Le rotazioni non si applicano alla singola specie, ma all’intera famiglia: dove abbiamo coltivato una solanacea, non coltiveremo un’altra solanacea.Â
Famiglia | Ortaggio |
Chenopodiacee | Bietola, Spinacio |
Composite | Carciofo, Cicoria, Indivia, Lattuga, Scarola, Radicchio |
Crucifere | Cavolfiore, Cavolo cappuccio, Cavolini di Bruxelles, Ravanello, Verza |
Cucurbitacee | Anguria, Cetriolo, Melone, Zucca, Zucchino |
Leguminose/Fabacee | Fagiolo, Fagiolino, Pisello, Fava |
Liliacee | Aglio, Asparago, Cipolla, Porro |
Ombrellifere | Carota, Finocchio, Sedano |
Rosacee | Fragola |
Solanacee | Melanzana, Patata, Peperone, Pomodoro |
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