La posta della settimana
<Cami>
Da sempre sento dire che tenere piante verdi in camera da letto è dannoso perché durante la notte assorbono ossigeno. È vero? Io tengo un ficus benjamina alto circa due metri di cui sono molto orgogliosa e che non vorrei spostare. Inoltre a me non sembra di dormire peggio per la sua presenza. Cosa ne pensate?
La respirazione è una funzione vitale per le piante come per gli esseri umani. Grazie agli scambi gassosi con l’ambiente la pianta può utilizare l’anidride carbonica e scinderla con la fotosintesi in modo da disporre del Carbonio (mattoncino essenziale per la costruzione di qualsiasi altro elemento) liberando ossigeno. Quando la fotosintesii è attiva, dunque di giorno, la pianta assorbe anidride carbonica e libera ossigeno. Di notte avviene il contrario: la pianta utilizza l’ossigeno per bruciare gli zuccheri accumulati e produrre l’energia necessaria alla sua vita. Da qui l’idea che una pianta in camera da letto sia dannosa. Nella realtà il consumo di ossigeno è minimo rispetto a quanto prodotto durante il giorno. E non potrebbe che essere così. Se il saldo fosse negativo non avremmo l’atmosfera che abbiamo (con il 21% di ossigeno) e che invece sappiamo bene essere stata formata proprio dall’attività delle piante. È corretto quindi pensare che una pianta particolarmente rigogliosa come quella descritta arricchisca l’aria durante il giorno tanto da avere una percentuale di ossigeno superiore alla norma (cosa positiva per il nostro metabolismo), percentuale che viene ridotta durante la notte, ma senza che scenda mai a livelli tali da poter esser definiti preoccupanti. Si goda dunque la sua pianta che evidentemente sta bene dove sta.
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