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Il prato e la neve

Il nostro prato è fatto di piante sempreverdi che in inverno entrano in riposo vegetativo, riducendo al minimo il loro sviluppo, senza interromperlo del tutto. Sono piante robustissime capaci di resistere alle basse temperature senza alcuna protezione e a cui necessita solo acqua e luce per sopravvivere.

In inverno il nostro prato non ha particolari nemici, se non quelli legati all’eccesso di umidità o alla mancanza di luce. I primi sono determinati da fenomeni di ristagno, particolarmente facili in una stagione in cui l’evaporazione quasi non esiste. Un punto del prato dove il terreno appare mal drenato può in questa stagione provocare una situazione di sofferenza per l’erba; mancando l’evaporazione, l’acqua si accumula nel terreno soffocando le radici. Se una zona del prato perciò ingiallisce o, peggio ancora, si formano delle pozzanghere, dobbiamo intervenire creando un canale di scolo per facilitare il deflusso dell’acqua o distribuendo della terra mista a sabbia in modo da creare una minima pendenza atta ad evitare il ristagno.

La neve, sciogliendosi, cede lentamente acqua al terreno idratandolo in profondità.

Conviene farlo fin d’ora in modo da avere davanti alcuni mesi per il perfetto assestamento del terreno e trovarsi dunque a primavera nelle condizioni ideali per una nuova semina. Negli angoli a nord del giardino o in quelli comunque particolarmente umidi conviene invece gettare sulla superficie della sabbia; basterà distribuirla a mano nel modo più uniforme possibile in modo da formare uno strato di circa mezzo centimetro. Le  piogge provvederanno a trascinare la sabbia nel terreno alleggerendolo e facilitando il drenaggio: ridurremo in tal modo il muschio e il pericolo di ingiallimenti durante la bella stagione.

Alla mancanza di luce invece può contribuire la caduta di un elevato livello di neve. Finché la neve è normale, non c’è motivo di preoccuparsi. La neve lascia passare la luce e anche l’aria; sciogliendosi inoltre manterrà umido il terreno a lungo facilitando l’allungamento delle radici verso il basso. Per questo è consigliabile però non calpestare la neve sul prato; la compatteremmo, riducendone la velocità di scioglimento, impedendo all’aria di passare e riducendo anche la luminosità al suolo.

Se puliamo i vialetti di transito, evitiamo di accumulare la neve sul prato o condanneremmo l’erba a ingiallire e nel casi peggiori a morire. Lasciamo che la neve faccia il suo corso naturale sciogliendosi lentamente; se in alcuni punti del prato (a causa della posizione o di una costante ombra) la neve tende a non sciogliersi, possiamo solo rastrellarla in modo da distribuirla e facilitarne l’eliminazione.

Uno dei pericoli legati alla neve è la cosiddetta muffa della neve, una particolare malattia fungina il cui sintomo è costituito da macchie giallastre di 8-10 cm di diametro che, se trascurate, tendono ad espandersi. Questa malattia fungina compare però su un prato che presenta già dei problemi di drenaggio e scarsa aerazione. Un prato normalmente curato e concimato difficilmente si ammala a causa della neve.

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