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La Poinsettia o Stella di Natale

Questa bella pianta brasiliana, la più venduta in Italia negli ultimi mesi dell’anno, deve il suo nome scientifico, Poinsettia pulcherrima, a Joel Roberts Poinsett, il primo ambasciatore degli Stati Uniti in Messico. A lui infatti si deve l’introduzione di questa pianta negli Stati Uniti nel 1825. Oggi è diffusa in tutto il mondo con cifre di vendita sempre superiori a ogni più rosea aspettativa, soprattutto considerando il periodo non proprio favorevole al giardinaggio. 

Intanto il suo nome scientifico è cambiato: i botanici hanno infatti determinato che questa pianta, un tempo chiamata Poinsettia, appartiene al genere Euphorbia e alla famiglia delle Euphorbiacee, cosa per cui il suo nome oggi è Euphorbia pulcherrima.

Il suo successo è da attribuire certamente alla vistosità della sua infiorescenza e alla sua naturale predisposizione a decorare la casa. È una pianta perenne che, nel luogo di origine, il Messico, può raggiungere e superare i due metri di altezza, ma che normalmente noi coltiviamo in vaso e che (colpevolmente) gettiamo alla fine delle feste, quando tende a perdere le foglie e i suoi bellissimi fiori.

In realtà potremmo conservarla in vaso o in piena terra e, con le dovute accortezze, vederla rifiorire anno dopo anno, sempre più grande e bella.

Finti fiori

Si chiamano brattee le foglie modificate che costituiscono il fiore della Poinsettia. Essendo i fiori pressoché insignificanti (sono i bottoncini gialli al centro), per attirare gli insetti le foglie sono state modificate dalla Natura a scopo ornamentale.

Viste da vicino, la derivazione di questi “finti petali” dalle foglie è palese. La pianta rinuncia all’attività clorofilliana a favore della moltiplicazione limitando l’apporto di clorofilla (tipicamente verde) a favore dei pigmenti rossi già presenti nelle foglie. È la diversa quantità di pigmenti e di clorofilla che determina il colore e le sfumature finali delle brattee. Questo espediente, come ben vediamo, ne decreta il successo. E non solo per gli insetti.

L’esposizione

L’esposizione migliore è in piena luce e, in inverno, anche in pieno sole; altrettanto necessaria risulta la temperatura intorno a 15°-18° C. Si tratta di due condizioni che assicurano una lunga fioritura, che può durare anche alcuni mesi.

In casa, dove la temperatura è normalmente superiore, dobbiamo aumentare l’umidità intorno alla pianta ponendo il vaso su un vassoio pieno di ghiaia sempre bagnata. Possiamo anche nebulizzare dell’acqua non calcarea sulla pianta (ma non sui fiori) per creare un microclima più fresco di cui la pianta non può che beneficiare. Ideale risulta il posizionamento sul pianerottolo o all’ingresso della casa dove la temperatura è un poco più fresca dell’abitazione vera e propria.

Il terreno

I terreno ideale è di tipo universale, poroso e normalmente fertile. Appena acquistata, non rinvasiamola, ma teniamola nel vasetto originario fino a primavera. Ad aprile potremo rinvasarla in un contenitore appena più grande riempito con terriccio universale arricchito con del concime per piante verdi a lenta cessione o letame pellettato. Se, diversamente, la vogliamo mettere in piena terra, scegliamo una posizione luminosa, ma non colpita dal sole durante l’estate; facciamo una buca ampia e riempiamola con terriccio setacciato e concimato.

La Poinsettia è tra le ultime piante a sentire la primavera: generalmente torna a vegetare a fine aprile-primi di maggio.

La fioritura

È una pianta tipicamente fotoperiodica o brevidiurna; per questo la sua fioritura avviene in pieno inverno quando le giornate sono più corte. Una buona luminosità favorisce una crescita rigogliosa, ma per avere una buona fioritura la pianta deve stare per buona parte della giornata al buio. 

Andrà quindi posta in un luogo dove non riceva luce artificiale e in un ambiente comunque illuminato da non più di otto ore di luce solare. Per farla fiorire in tempo per le feste e poterla vendere dunque in questo periodo i vivaisti iniziano già a settembre a tenere al buio la pianta per sedici ore al giorno, oscurando la serra. Dopo quaranta giorni di “luce ridotta”, le piante vengono poste alla luce normale. Questo passaggio dal giorno corto al giorno lungo viene interpretato dalla pianta come una sorta di primavera e reagisce iniziando a fiorire e, di conseguenza, producendo le brattee colorate.

Possiamo fare altrettanto anche noi in casa coprendo la pianta con un telo nero in modo che la sua esposizione alla luce rimanga, per quaranta giorni, limitata a otto ore al gionro. Dopo questo trattamento, l’esposizione alla luce normale fa iniziare la fioritura.

Cosa fare a novembre e dicembre

Quando portiamo a casa la pianta scegliamo per lei una posizione luminosa davanti a una finestra; il sole in questo periodo non la danneggia. Teniamola però lontano da fonti di calore di qualsiasi tipo: la temperatura ideale è tra 16 e 18°C, un po’ più bassa dunque rispetto al normale clima domestico. Se abbiamo un locale poco riscaldato, la pianta manterrà la fioritura più a lungo. Per questo sta bene all’ingresso della casa, sul pianerottolo, nella reception di un ufficio. Alla maggiore temperatura possiamo rimediare aumentando l’umidità dell’aria. Mettiamo la pianta su un largo sottovaso pieno di ghiaia o argilla sempre bagnata (evaporando, l’acqua rinfresca la pianta), oppure nebullizziamo ogni giorno dell’acqua non calcarea sul fogliame (solo le parti verdi, non le brattee o i fiori).

Bagniamo la pianta con regolarità attendendo sempre che la superficie del terreno appaia asciutta prima di bagnare di nuovo. Ogni due settimane mettiamo il vaso in un catino o nel lavandino pieno d’acqua in modo che il livello giunga ad almeno due terzi dell’altezza del vaso. Teniamola in acqua per almeno 15-20 minuti; lasciamola dunque sgocciolare e rimettiamola a posto.

Cosa fare dopo le feste

A gennaio la fioritura finisce e la pianta inizia a perdere le foglie, prima quelle più basse, spogliandosi alla base e poi quelle in alto, rimanendo con dei fusti antiestetici. Si sarebbe tentati a questo punto di buttarla; in realtà la pianta entra in riposo vegetativo. L’ideale dunque è tagliare i fusti a circa 10 cm dal terreno, mettere la pianta all’esterno sul balcone coprendola con del tessuto non tessuto per proteggerla dal gelo (dipende dalla regione ovviamente). Non dimentichiamo di controllare che il terreno sia umido.

A primavera

Con l’arrivo della primavera e l’innalzamento della temperatura notturna possiamo scoprire la pianta; lasciamola in una posizione luminosa, non colpita dal sole diretto se non per poche ore al giorno. La Poinsettia è tra le ultime ad uscire dal risveglio e non dobbiamo perciò temere che sia morta, anche se la vediamo apparentemente secca. A maggio inizierà a vegetare e in breve tempo si coprirà di nuovo fogliame. Per aiutarla in questo risveglio, trapiantiamola ad aprile in un contenitore più grande riempito con terriccio ordinario mescolato a del letame pellettato o concime a lenta cessione per piante verdi. Lasciata all’aperto in una posizione luminosa, la sua crescita sarà molto rapida. 

In estate

Durante le settimane più calde dell’anno è bene proteggere la pianta dal sole diretto; poniamola in una posizione luminosa e nebulizziamola spesso perché mantenga sempre un’elevata umidità intorno al fogliame. Se la teniamo in casa, allontaniamola dall’aria condizionata, mettiamola davanti a una finestra e nebulizziamola spesso con acqua non calcarea. Annaffiamola perché il terreno non si asciughi mai completamente e, ogni due settimane, forniamole anche del concime liquido per piante da fiore (per inciso: usiamo il concime per piante verdi per creare nuovo fogliame, quello per piante fiorite per facilitare la formazione di fiori e brattee).

Alla fine dell’estate, se vogliamo che fiorisca per le feste invernali, iniziamo a coprirla perché veda la luce solo per otto ore al giorno per almeno quaranta giorni.

Una pianta da esterno

Dove l’inverno è meno rigido (al Centro-Sud e, al Nord, intorno ai laghi, sulla riviera ligure), la Poinsettia può vivere tutto l’anno all’aperto. La posizione ideale è dove possa ricevere sole in inverno e ombra in estate, al riparo dunque di una pianta caduca.

In queste condizioni può crescere fino a due metri di altezza e formare, volendo, anche una siepe verde capace di colorare in modo singolare tutto il giardino. Vivendo in modo naturale, è evidente che la fioritura non sarà in occasione delle feste invernali, ma in primavera, come Natura comanda. 

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