Come curare le piante grasse
I vivai ci propongono una gran varietà di piante grasse di tutte le forme e le
dimensioni. La passione per queste piante è scontata, specialmente se non abbiamo tempo, se temiamo di dimenticarci di bagnarle, se pensiamo di non avere il pollice verde o semplicemente perché sono le uniche che sopravvivono in casa nostra.
Possiamo trapiantarle e comporle in originali ciotole, oppure conservarle nei minuscoli vasetti in cui le acquistiamo.
In fondo, le consideriamo un po’ una via di mezzo tra le piante vere e proprie e i soprammobili. La loro scarsa velocità di crescita non ci aiuta, d’altronde a pensare diversamente.
Eppure le piante grasse possono darci tante soddisfazioni e ve ne sono alcune che possiamo persino mostrare con orgoglio agli amici. E non solo le “lingue di suocera” (Epiphillum) o i “vermetti spinosi” (Chamaecereus silvestrii).
Bisogna però allontanarci dall’idea di avere dei soprammobili e cominciare a trattarle più come delle vere e proprie piante con caratteristiche particolari che meritano di essere prese in considerazione.
Innanzitutto dobbiamo sfatare alcuni pregiudizi su queste piante.
La normale terra dei vasi va bene
superficiali, di queste piante sono fatte per assorbire la poca acqua disponibile nello strato più alto del terreno, quello che può essere bagnato anche solo dall’umidità dell’aria durante la notte. Nel loro luogo di origine funziona così.
Come riprodurre queste condizioni? Usando un terriccio specifico per cactacee, un substrato che anche al tatto, è ricco di sabbia e perciò molto permeabile. L’acqua non si ferma, ma scivola velocemente verso il fondo evitando che le radici soffochino.
Non c’è bisogno di bagnarle
Falso. Sono piante e, come tutti gli esseri viventi, hanno bisogno di acqua per vivere e crescere. Nella loro evoluzione, queste piante, dovendo sopperire alla scarsità di acqua tipica delle loro zone di origine, hanno adottato alcune strategie che le differenziano dalle piante “normali”. Le foglie sono state trasformate in spine per ridurre al minimo la traspirazione (e dunque la perdita di liquidi); hanno gonfiato i loro tessuti per farne riserva di acqua, cosa che permette loro di sopravvivere per mesi senza che la pioggia le bagni. Questo fa sì che le piante grasse possono anche non essere bagnate, ma con il risultato che sospendono la loro attività e vivono utilizzando l’acqua che incorporano. Ma in questo modo non crescono. Inutile pensare che le piante grasse conservano l’acqua al loro interno se poi non gliela forniamo!
In realtà , se utilizziamo il terreno giusto (quello sabbioso, molto permeabile) potremmo bagnare le piante grasse con la stessa frequenza delle piante “normali” con il risultato che le vedremmo crescere. La pianta infatti sfrutterà la disponibilità di acqua per gonfiare i suoi tessuti o crearne di nuovi.
Le piante grasse hanno bisogno di vivere al caldo
Non è corretto. Nei posti di origine le escursioni termiche tra il giorno e la notte è molto elevata. Per questo, contrariamente a quanto si pensa, resistono bene al freddo. Anzi, nelle settimane più calde dell’anno, in luglio e agosto, le piante grasse entrano in riposo vegetativo. Possiamo anche bagnarle poco, perché non assorbirebbero l’acqua. Il riposo vegetativo nel periodo più caldo fa parte della strategia di queste piante per limitare la dispersione di acqua. Per contro, resistono bene a temperature prossime allo zero. Alcune cactacee hanno persino sviluppato un vero e proprio antigelo per contrastare le temperature tipiche dell loro ambiente naturale. Dunque non serve ritirale in casa appena fa fresco: possiamo aspettare tranquillamente la fine di novembre. Se abitiamo al nord e temiamo delle gelate, ci basta coprirle con del tessuto non tessuto. Oppure, potendo, ci basta ricoverarle in un locale non riscaldato. È importante che in inverno le piante grasse “sentano” il freddo: è la condizione essenziale per indurre la fioritura a primavera.Non serve concimarle
Falso. Come tutte le piante, oltre che di acqua hanno bisogno di elementi di cui nutrirsi. Per questo oltre che annaffiate, vanno concimate durante tutto il loro periodo vegetativo perché abbiano a disposizione tutto quanto serve loro per costruire nuovi tessuti, difendersi dai parassiti, contrastare il clima. Le piante grasse sono bellissime. Chi le ama non può no concedersi il piacere di visitare il giardino esotico Pallanca, all’ingresso di Bordighera. Un’intero parco fatto solo di piante grasse di tutti i generi che crescono liberamente, all’aperto, tutto l’anno, forti del clima privilegiato della zona e delle naturali precipitazioni.E non finisce qui
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