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Una siepe vecchia: sostituirla o ringiovanirla?

Si ha la tendenza a ridurre la manutenzione di una siepe al semplice taglio di forma, da fare più volte nel corso della bella stagione in modo da mantenerla all’altezza e nel contorno prestabilito. Questo modo di operare, senza mai effettuare una vera e propria potatura, porta dopo una decina di anni ad una siepe che appare trascurata e che mostra evidenti due grossi difetti.

– La base è sguarnita e il fogliame si presenta solo nella parte superiore. È un risultato antiestetico che vanifica in parte l’idea stessa della siepe.

– La parte legnosa è preponderante e diventa così anche sempre più difficile tagliarla nella forma corretta, dovendo usare attrezzi sempre più robusti per farlo.

Una siepe correttamente potata si presenta invece ricca di fogliame fin dal terreno, il tronco centrale è completamente nascosto dalla vegetazione e, posto che la parte esterna è fatta solo di rami giovani, è estremamente semplice anche tagliarla nella forma desiderata.

Sostituirla?

Qualcuno dirà che le piante sono vecchie e vanno perciò sostituite. Questo comporta: 

  • l’estirpazione delle vecchie piante
  • la risistemazione e riqualificazione del terreno
  • l’acquisto di nuove piante
  • la piantumazione vera e propria

A questo si aggiunga che per almeno due anni (se scegliamo piante a rapida crescita) la nostra siepe non svolgerà la sua naturale funzione di protezione e completamento del giardino.

Ringiovanirla?

L’alternativa è ringiovanire le piante, sfruttando la loro naturale propensione a rigenerarsi.

Il periodo migliore per intervenire è l’inizio della primavera, prima del risvegko vegetativo e questo per ridurre al minimo il tempo in cui le piante appariranno “vuote”.

Si interviene tagliando non più del 30% di ogni pianta: questo assicurerà alla pianta la piena funzionalità vegetativa e ridurrà il senso di vuoto iniziale. Va da sé che per un completo ringiovanimento saranno necessari tre anni.

Si tagliano le parti legnose e si contiene il volume complessivo della pianta in modo da facilitare l’esposizione dei getti basali. Se ci sono, come probabile, tre rami che si dipartono dal tronco, si inzia col tagliare un ramo laterale e ridurre di lunghezza di altri due. L’anno successivo si interverrà sull’altro ramo laterale e il terzo anno si taglierà quello centrale. In questo modo, ogni anno, la pianta risponderà al taglio severo producendo nella stessa direzione molti rami nuovi con relativo fogliame. Questo avverrà già dopo un mese dalla ripresa vegetativa.

La pianta completamente ringiovanita conserverà il tronco originale, benché fortemente ridotto in altezza, e solo rami di piccolo spessore, ricchi di getti. Sarà compatta e piena fin dalla base e sarà anche molto più facile tagliarla nella forma desiderata.

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