Piante gratis con le talee
Come sappiamo, possiamo moltiplicare le piante che più ci piacciono, semplicemente per talea. Di cosa si tratta esattamente?
La moltiplicazione per talea sfrutta la capacità dei vegetali di rigenerare le parti mancanti dando vita a un nuovo esemplare perfettamente autosufficiente e identico nelle caratteristiche alla pianta da cui la talea è stata prelevata. La proprietà rigenerativa permette ai vegetali di differenziare i tessuti e specializzarli ricreando le radici da un tessuto qualsiasi.
È possibile utilizzare un rametto, una foglia, un pezzetto di radice. La riproduzione per talea, a differenza di quella da seme, garantisce la perfetta identità della pianta anche nel colore dei fiori. Se perciò desideriamo avere una pianta perché ci colpisce il colore dei suoi fiori, la moltiplicazione per talea è ideale.
Questa tecnica è utilizzata da tutti i vivaisti che la impiegano per la produzione delle piante; solo le erbacee vengono riprodotte per seme.
Ecco quindi una piccola guida per assicurarsi buoni risultati evitando delusioni e frustrazioni.
Cosa e come tagliare
Innanzitutto per la talea si prelevano parti apicali (le cime) di un ramo non fiorifero; la talea non deve essere più lunga di 10 cm. In molti casi bastano 3-4 cm.
Il taglio deve essere netto, non sfilacciato, possibilmente in diagonale, in modo da aumentare la superficie da cui far spuntare le radici. Utilizziamo sempre un coltello affilato o delle forbici puite.
Possiamo utilizzare anche i rametti tagliati da una potatura a verde (pensiamo a una siepe ad esempio), purché adeguatamente preparati.
Come conservare le talee
Se non abbiamo modo di piantare subito le talee, conserviamole in un sacchetto di plastica precedentemente bagnato. È molto importante che la parte tagliata non si disidrati riducendo le possibilità di riuscita. Se siamo in giardino o in terrazzo, conserviamo le talee in un contenitore pieno d’acqua, possibilmente coperto, al riparo dal sole. Anche con questi accorgimenti dovremo comunque procedere entro 48 ore.
Come preparare la talea
Il pericolo maggiore per una talea è la disidratazione; mancando la possibilità di assorbire acqua dal terreno, diventa fondamentale mantenere la talea in un clima molto umido finché non sia in grado di idratarsi autonomamente.
Per questo togliamo tutte le foglie poste lungo il fusto e conserviamone solo due o tre sulla cima; tagliamo altresì a metà le foglie rimaste in modo da limitare la traspirazione e quindi la perdita di acqua.
Il terreno ideale
Il terreno in cui la talea può emettere radici deve essere leggero, ricco di materia vegetale, ben areato. Per questo possiamo usare un terriccio universale qualsiasi (per le acidofile usiamo un terriccio adatto), ma, ancor meglio, un terriccio ordinario mescolato a sabbia. o terriccio per cactacee o perlite.
Il substrato utilizzato deve essere ben idratato; possiamo mettere il vasetto che andremo ad utilizzare a bagno per qualche minuto perché il terreno si umidifichi in modo completo.
L’umidità
L’umidità, come abbiamo già detto, gioca un ruolo fondamentale. Una volta messa la talea in terra, dobbiamo coprirla per evitare l’evaporazione dell’acqua dal terreno e dalla pianta.
Per questo, se abbiamo usato un vasetto, possiamo coprirlo completamente usando un sacchetto di plastica trasparente (quelli da congelazione vanno benissimo), oppure una bottiglia di plastica a cui abbiamo tagliato il fondo.
Se abbiamo usato dei vasetti di torba o di plastica, chiudiamo il tutto con il coperchio, chiudendo anche le eventuali finestrelle di aerazione.
Il tutto va lasciato in un posto luminoso, ma non colpito dal sole, senza fare nulla per almeno due settimane.
Il tempo
Ogni pianta ha i suoi tempi: ve ne sono che producono radici in meno di due settimane (l’oleandro ad esempio), ed altre che possono impiegare mesi. A noi non resta che attendere che sulla talea spuntino nuove foglie, segno che si sono formate le radici e che la pianta ha iniziato a vegetare. A quel punto lasciamo ancora la talea protetta per un paio di settimane prima di scoprirla e metterla all’aria. Consideriamo che le radici devono essere sufficientemente forti da pescare umidità anche se sottoposte all’aria e alla naturale periodica asciugatura del terreno.
Finché però vediamo la talea verde, non dobbiamo temere: l’umidità basta a mantenerla in vita ed è solo questione di attesa.
Cosa fare dopo
Una volta che la talea ha radicato, non esponiamola subito al sole diretto; conserviamola in un posto luminoso e protetto dalle correnti d’aria. Se abitiamo al Nord, prevediamo un’adeguata protezione dal gelo almeno per il primo inverno. A primavera potremo trapiantare la piantina in un contenitore più grande con terriccio adatto ben concimato, oppure direttamente in piena terra.
Consideriamo sempre che le giovani piante hanno bisogno di un apporto regolare di acqua per i primi due anni, finché non affondino bene le radici nel terreno diventando pressoché autonome.
Serve la polvere radicante?
La polvere radicante è un composto a base di ormoni che facilitano l’emissione delle radici. Se intendiamo utilizzarla, ci basterà intingere la base del fusto nella polvere prima di metterla in terra.
Va detto che i professionisti non la utilizzano, ma rappresenta pur sempre una marcia in più che aumenta le possibilità di riuscita.
E non finisce qui
Raccontateci la vostra esperienza, inviate commenti e osservazioni; potremo arricchire l’articolo.
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