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I nasturzi

Chiamiamo nasturzio il Tropaeolum majus, la specie più diffusa tra le novanta esistenti e la più facile probabilmente da coltivare.

Importata dall’America latina alla fine del XVII secolo, questa pianta ha una crescita molto rapida, tanto da essere utilizzata spesso come annuale, benché si tratti di una perenne.

Le sue foglie sono rotonde e con il picciolo che si inserisce nella loro parte centrale; sono di colore verde chiaro. I fiori sono di un bel giallo-arancio e sbocciano dall’inizio dell’estate all’autunno. Tutta la pianta è commestibile tanto che i suoi boccioli possono essere usati come i capperi per aromatizzare le vivande.

È una pianta che non dovrebbe mai mancare nell’orto domestico, non solo per la sua capacità di attrarre gli insetti impollinatori, ma anche perché svolge un’efficace azione repellente nei confronti di molti insetti parassiti (pidocchi, aleurodidi, etc.).

La semina

Si semina a partire dalla seconda metà di marzo. Nelle regioni più fredde si mettono i semi in semenzaio, mentre, dove il clima è più mite, si semina direttamente in piena terra. Quelle poste in semenzaio hanno bisogno solo di terreno umido e un ambiente luminoso per germinare velocemente. Si trapiantano dopo circa un mese, quando le piantine hanno cinque-sei foglie.

La posizione

La posizione ideale per questa pianta è dove possa vedere il sole per poche ore al giorno. Ama infatti una collocazione dove abbia luce, ma non il sole diretto. Il terreno deve essere sempre un poco umido e, se coltivato in vaso, dobbiamo avere l’accortezza di bagnare le piante tutti i giorni nelle settimane più calde. Se il terreno si asciuga troppo, la pianta ingiallisce velocemente.

Nella coltivazione in vaso è preferibile anche, da aprile a settembre, fornire ogni settimana un concime per piante da fiore.

In giardino

Piantiamolo dove possa facilmente arrampicarsi su un sostegno, una grata o una pianta. Possiamo impiegarlo per decorare una pergola o un gazebo, coprire una parete a cui abbiamo fissato dei fili o una grata, ma anche per dare colore a una siepe. Il nasturzio si arrampica autonomamente a fili, pali, rami. Possiamo farlo anche ricadere da un vaso sospeso, oppure piantarlo in un’area sassosa perché la ricopra velocemente.

In terrazzo

Dal momento che si presta a crescere benissimo anche in vaso, su un terrazzo trova posto praticamente ovunque purché non sia orientato a Sud (troppo sole). Usiamolo per coprire una ringhiera o una grata di protezione; lasciamolo ricadere da un vaso appeso o mescolato nelle fioriere ad altre piante più grandi per difenderle dalla mosca bianca e dai pidocchi.

Nell’orto

La sua collocazione ideale è vicino a pomodori e cavoli. La sua funzione repellente ci farà risparmiare in insetticidi e, con le sue fioriture, attirerà le api e le farfalle. Possiamo piantare i nasturzi in piena terra o preparare molto semplicemente dei vasi (bastano queli da 14cm) completati da due canne su cui farli arrampicare.

Le altre specie “da seme”

Il Tropaeolum majus è la specie più diffusa, ma possiamo, con un po’ di pazienza, trovare anche altre specie, altrettanto facili da coltivare.

Ve ne sono che si prestano ad essere seminate ed altre che dispongono invece di un tubero o un rizoma da lasciare stabilmente in terra o, dove l’inverno è più freddo, ritirare a ottobre per essere messi nuovamente a dimora in primavera.

Tra le specie che si prestano alla semina c’è il Tropaeolum minus, perenne, con foglie a forma di scudo e fiori dai petali più stretti rispetto a quelli della specie majus. È semi-rampicante ed i suoi rami raggiungono la lunghezza di 50 centimetri.

Il Tropaeolum peltophorum o lobbianum ha fiori e foglie molto simili a quelle del T. majus ma i suoi fusti superano i quattro metri di lunghezza e fioriscono per tutto l’anno nelle regioni mediterranee.

Sono stati ottenuti numerosi ibridi incrociando T. majus, T. minus e T. peltophorum e questi, noti tutti come Tropaeolum cultorum, sono facilmente reperibili un po’ ovunque; ne esistono a fiore semplice e doppio, con foglie verde chiaro, verde scuro o variegate e fiori di un solo colore o bicolori, giallo, arancio, rosso scarlatto, rosso sangue, porpora, color bronzo o cioccolata.

Le specie rizomatose

Meno comuni ma non meno belli sono i tropeoli tuberosi o rizomatosi, quelli che si ottengono piantandone un tubero o un rizoma. Fra questi il Tropaeolum polyphyllum, strisciante e con rami molto carnosi che nascono da un rizoma e superano i due metri di lunghezza. Ha foglie di colore grigio argento composte da sei lobi e fiori di colore giallo che sbocciano numerosi da giugno a settembre.
È una pianta ideale per giardini assolati.

Il Tropaeolum peregrinum, semi-rampicante, ha foglie che ricordano quelle del fico e fiorisce di giallo in estate con corolle di una strana forma: i due petali superiori sono grandi e sfrangiati mentre i tre inferiori sono piccoli ed insignificanti.

Esuberante anche la fioritura del Tropaeolum speciosum. La pianta è rampicante o strisciante e si sviluppa da un rizoma. Ha foglie di un bel verde scuro suddivise in sei lobi e fusti che superano i tre metri di lunghezza. I fiori sono di colore rosso intenso striati di giallo.

Il Tropaeolum tuberosum è la specie più robusta con fusti che raggiungono i cinque metri di lunghezza e fiori rossi all’esterno e gialli all’interno.

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