Gli ammendanti: come correggere il terreno
Se vogliamo correggere la terra a nostra disposizione per renderla della pastosità ottimale (vedi struttura) possiamo, durante la lavorazione a mano o con la motozappa, aggiungere degli ammendanti, dei materiali cioè destinati a correggerne la struttura. I principali ammendanti sono la sabbia da costruzione (quella più fine, non usiamo mai la sabbia di mare), la torba, la composta vegetale, il letame, la calce, la corteccia di pino o la segatura e la composta di foglie.
♦ Sabbia da costruzione: alleggerisce la terra e ne migliora il drenaggio e la porosità, facilitandone l’aerazione. Non è da mescolare direttamente con l’argilla, ma sempre in combinazione con humus o torba.
♦ Composta vegetale: è il concime biologico per eccellenza. Migliora la struttura del terreno arricchendolo di materia organica utile per trattenere l’acqua mantenendo il suolo umido più a lungo.
♦ Torba: alleggerisce il terreno argilloso e lo arricchisce di sostanza organica. Nei terreni sabbiosi migliora la ritenzione idrica. Unitamente alla sabbia, migliora la struttura di un terreno argilloso.
♦ Letame: migliora la struttura del terreno “ingrassandolo”, fornendo materia organica fertile e migliorando. la ritenzione idrica. Aumenta altresì leggermente l’acidità del terreno facilitando l’assimilazione di alcuni composti come il Ferro. A primavera va distribuito solo quello maturo (non puzza più), mentre in autunno si può utilizzare quello fresco, lasciando l’inverno perché maturi e si decomponga completamente, perdendo la sua naturale carica microbica.
♦ Calce: abbassa l’acidità del terreno e lo arricchisce di Magnesio. L’uso di prodotti a base di Calcio e Magnesio protegge il terreno, riporta il pH a valori ottimali e migliora la soffici e la granulometria del terreno.
♦ Corteccia o segatura: facilita l’aerazione del terreno, e ne migliora il drenaggio.
♦ Composta di foglie: migliora la struttura del terreno con materiale vegetale di facile e costante assimilazione.
Gli ammendanti indicati sono tutti ammessi in agricoltura biologica, essendo composti naturali. Vanno distribuiti sul terreno dopo una prima superficiale lavorazione spargendoli e livellandoli a strati. Si prosegue quindi a una lavorazione ulteriore, rigirando il terreno più volte per mescolare più uniformemente possibile i diversi elementi. Alla fine si lascia riposare il terreno due settimane prima del livellamento finale.
Al termine di una qualsiasi lavorazione, indipendentemente dall’aggiunta di ammendanti, la proda risulterà più elevata rispetto al livello del suolo. Battiamo allora con la vanga lungo i bordi per assestare il terreno e rifiniamo la proda con il rastrello usandolo dalla parte dei denti per rompere le zolle e al contrario per livellarlo bene.
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