Sostenibilità
Rinverdiano il pianeta. Sì, ma dove?
Rinverdire il pianeta è uno slogan che sentiamo spesso. Ed effettivamente ognuno di noi può, a suo modo e nel suo piccolo, contribuire ad aumentare il verde intorno a noi. Lo slogan bello, ma applicarlo si dimostra un po’ più difficile. Quando si dice di rinverdire il pianeta si pensa alla possibilità di mettere a dimora alberi frondosi, non certo il basilico sul balcone anche se questo certamente contribuisce a togliere un po’ di CO2 dall’aria.
A noi piace pensare che si possa contribuire al rinverdimento lasciando, semplicemente, crescere le piante che naturalmente possono crescere nel prato. Si veda a riguardo l’articolo “Perché tagliare il prato”. Ma ci piace anche pensare che si possa fare di più, mettendo a dimora piante come pioppi, castagni, querce i cui semi sono facilmente reperibili e che possiamo altrettanto facilmente far germinare dove possano crescere liberamente.
Noi ci abbiamo provato: abbiamo raccolto alcune ghiande e le abbiamo semplicemente premute nel terreno di una fioriera. Nel giro di poche settimane la ghianda è germinata e la radichetta già si vede mentre si affonda nel terreno. Durante l’invernoquesta radichetta sprofonderà per assicurare alla futura pianta l’umidità necessaria alla sua crescita. Si calcola a tal proposito che il primo anno questa radice può allungarsi nel sottosuolo per svariati metri! Impossibile pensare dunque di tenere questa ghianda in vaso. A primavera, una volta per assestata la radice, si spingerà verso l’alto aprendo i suoi dicotiledoni e avviando la sua crescita.
Prima di allora è bene trovare un posto alla nostra futura quercia. E qui cominciano i problemi. Dove la piantiamo? Non certo in giardino (ammesso di averlo); non certo in un prato demaniale dove la falciatrice passa cinque volte l’anno a tagliare qualsiasi cosa sia più alto di 5 cm.
Bisognerebbe trovare un posto dove si sia abbastanza certi che nessuno verrà a tagliare, dove il terreno sia di medio impasto, ben drenato e con una buona insolazione. Un posto così in città non c’è di certo, ma anche in campagna non è così semplice. Dovremmo cercare un’area incolta, lontano dalle case e dalla strada. E dovremmo mettere la nostra ghianda germinata in modo che possa assestare la sua radice prima di spuntare veramente.
In realtà, dobbiamo considerare che, al di là dello slogan, non esistono posti a disposizione di chi volesse aiutare la natura a rinverdire il pianeta. Non resta quindi che, magari l’anno prossimo, raccogliere ghiande e castagne e gettarle vicino a un bosco o ai lati di una strada montana nella speranza che possano trovare un posto dove crescere. Fattibile e auspicabile, ma ben diverso da quello che ci sarebbe ben più utile fare.
Ci piace pensare che forse bisognerebbe proporre al Comune di adibire un’area al rinverdimento, una zona dove sia possibile piantare l’abete usato per Natale così come le possibili piante che siamo riusciti a far germogliare; si potrebbero coinvolgere le scuole, le associazioni ambientaliste. Cosa ne pensate?
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