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La giusta altezza di taglio

Il prato va tagliato ad altezze diverse secondo le stagioni e il clima; a questo serve la regolazione esistente sul rasaerba. Inoltre vi sono erbe  il cui effetto estetico è migliore quando è molto bassa, altre che offrono un aspetto migliore se sono tagliate più alte.

L’altezza è minima all’inizio della primavera, è massima durante le settimane più calde dell’anno, per poi decrescere e tornare alla minima altezza a settembre e ottobre.

Perché? Perché ad aprile l’erba è al suo massimo vigore e cresce molto in fretta: il clima primaverile a la disponibilità di acqua l’aiutano nella crescita, mentre il sole scalda il terreno creando le condizioni migliori per questo sviluppo. 

Con l’aumento della temperatura l’evaporazione dell’acqua dal terreno cresce notevolmente e aumenta di conseguenza la necessità di disporre di più acqua. Lasciare l’erba più alta permette di proteggere il terreno dall’azione diretta del sole e riduce quindi l’evaporazione: il terreno rimane umido più a lungo a totale beneficio dell’erba.

Si potrebbe pensare a questo punto che si può tagliare basso il prato anche a luglio purché lo si annaffi molto. A parte lo spreco di acqua, dobbiamo considerare che l’azione diretta del sole con i suoi raggi UV sul terreno tende a sterilizzare la superficie costringendo batteri e muffe e qualsiasi organismo utile (piccolo o grande, pensiamo agli stessi lombrichi) a rifugiarsi in profondità. Anche le tracce di erba tagliata possono solo seccare senza riuscire a decomporsi e vanno così a formare lo strato di feltro che limita gli scambi gassosi e riduce la permeabilità del terreno.

Quindi: meglio lasciare l’erba un po’ più alta e avere un prato più sano.

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