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La gloriosa

La gloriosa, nota anche come giglio rampicante, è una bella pianta che si sviluppa da un tubero e che produce un gran numero di fiori. I rami volubili, sottili e poco ramificati, possono crescere per  due metri di lunghezza durante una sola stagione. Appartiene al genere Gloriosa che vanta 5 specie di piante affini al genere Lilium, tutte rampicanti tuberose e perenni.

La Gloriosa di cui parliamo è la rotschildiana, una specie molto diffusa originaria dell’Africa tropicale che può raggiungere i due metri di altezza e che è caratterizzata da fiori solitari a margini ondulati, di colore giallo con tepali cremisi, larghi circa dieci centimetri. Sono sostenuti da lunghi peduncoli attaccati all’ascella delle foglie; queste ultime sono lanceolate, strette e lunghe, di color verde brillante e quelle superiori presentano alla sommità un viticcio, arrotolato su stesso come un ricciolo, che la pianta usa per aggrapparsi ai sostegni.

In vaso

È una pianta che teme il freddo e per questo è bene coltivarla in vaso. a meno di abitare nelle regioni più calde dove può sopravvivere tutto l’anno all’esterno in piena terra.

I tuberi si mettono a dimora alla fine di febbraio o nelle prime settimane di marzo, interrandoli uno alla volta in vasi di 15-20 cm di diametro, oppure a tre alla volta in vasi più grandi, di circa 25 cm. Il terriccio deve essere leggero, fibroso, ricco di torba e il drenaggio assolutamente perfetto. La temperatura ideale è tra 16 e 18° C: quella presente in casa è dunque generalmente  ideale, purché il vaso sia lontano dal termosifone e l’ambiente non risulti troppo secco. In primavera, quando la temperatura anche notturna è stabilmente sopra i 16°C, questa pianta può trovare posto in terrazzo in posizione luminosa e riparata dal vento. Per questo possiamo trovare in vivaio delle piante già formate con dei boccioli, pronte per essere trapiantate subito.

Un’abbondante fioritura

Ogni tubero può produrre fino a tre fusti che necessitano fin dal primo momento di un sostegno su cui aggrapparsi. Ci si può affidare per questo a una grata, ma va bene anche una ringhiera, o una rete. Durante il periodo della crescita, piuttosto veloce, conviene sostenere la pianta somministrando tutte le settimane un fertilizzante liquido per piante da fiore mescolato all’acqua. Quest’ultima deve essere proporzionale alla temperatura, generalmente abbondante, meglio se fornita due volte al giorno, in modo da mantenere il terreno fresco e umido, senza però che si formino ristagni sia pure temporanei. 

La fioritura prosegue quasi incessantemente tra giugno e agosto regalando fiori dalla forma originale e dal colore giallo, arancione o rosso sgargiante. 

Salviamo i tuberi

Una volta terminata la fioritura, le annaffiature vanno gradualmente ridotte e quindi sospese: la pianta deperisce rapidamente e i fusti cominciano a seccarsi. Ultimata questa fase, i tuberi possono essere estratti dal terreno e, una volta fatti asciugare, vanno riposti in un ambiente asciutto dove la temperatura è normalmente compresa tra 10 e 12° C. In questa condizione superano l’inverno e possono essere nuovamente piantati l’anno successivo, a marzo.

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